Assistenti familiari, 12 mila in Sicilia, si stima altrettanti siano gli irregolari - QdS

Assistenti familiari, 12 mila in Sicilia, si stima altrettanti siano gli irregolari

Serena Giovanna Grasso

Assistenti familiari, 12 mila in Sicilia, si stima altrettanti siano gli irregolari

giovedì 16 Gennaio 2020

Osservatorio Domina: in Lombardia (61.326) ed Emilia (44.696) la più alta concentrazione di badanti. Nei prossimi anni si prevede un aumento del fabbisogno: 14.400 nel 2030 e 21 mila nel 2055

PALERMO – In Sicilia ammonta a poco più di dodicimila il numero di badanti operanti nel contesto familiare nel 2018. Secondo i dati contenuti all’interno del report dell’osservatorio nazionale Domina sul lavoro domestico, elaborati a partire dalle analisi condotte dalla fondazione Leone Moressa, Inps e Istat, quella siciliana sarebbe una quota assai irrisoria: infatti, rappresenterebbe appena il 3% degli oltre 402 mila assistenti familiari operanti a livello nazionale. Ad ogni modo, occorre precisare che si tratta solamente di una stima che non tiene conto del lavoro in nero. Infatti, l’osservatorio Domina ipotizza che il numero di badanti possa essere almeno doppio rispetto quello effettivamente regolarizzato.

In generale, si rileva una propensione al ricorso agli assistenti familiari inferiore nelle regioni meridionali rispetto a quanto avvenga nel Settentrione, circoscrizione quest’ultima che concentra quasi la metà dei lavoratori totali. Probabilmente questo fattore è determinato da una tendenza superiore alla gestione familiare delle attività domestiche e di assistenza, piuttosto che al ricorso al personale esterno al nucleo. Sicuramente nel Mezzogiorno il sottodimensionamento del ricorso agli assistenti familiari è in gran parte determinato dal minor tasso di occupazione, in particolar modo femminile.

Infatti, basti considerare come in Lombardia, regione con popolazione doppia rispetto alla nostra, il numero di badanti non è doppio rispetto a quanto rilevato nell’Isola, bensì quintuplo (61.326, contro i 12.173 stimati in Sicilia). Stime particolarmente elevate hanno contraddistinto anche l’Emilia Romagna (44.696), Toscana (42.031), Lazio (35.663), Veneto (34.868) e Piemonte (33.097).

Oltre il 40% dei lavoratori domestici viene dall’Est Europa. La seconda componente è quella italiana, con il 28,6% del totale. Seguono Filippine (8%), Sud America (6,8%) e Asia orientale (5,4%). Negli ultimi sei anni il numero di lavoratori domestici regolari è diminuito del 15,2%. Tutte le componenti di origine straniera hanno subito un calo, mentre la componente italiana ha registrato un incremento del 29,6%. Quasi la metà dei lavoratori domestici riceve meno di 6 mila euro annui. Sono molti i lavoratori che lavorano poche ore a settimana. Agli assistenti familiari si stima che si possano ricondurre 18,8 miliardi di euro di valore aggiunto, pari all’1,2% del Pil italiano.

Secondo le stime condotte dall’osservatorio Domina, nei prossimi anni il numero di badanti è destinato a crescere, complice il progressivo invecchiamento della popolazione. Infatti, se nel 1981 i bambini (0-14 anni) erano oltre il 20% della popolazione e gli anziani (over 64) circa il 13%, oggi questo rapporto si è invertito, con gli anziani che rappresentano il 22,6% della popolazione. L’incidenza degli anziani è destinata ad aumentare, raggiungendo il 26,9% nel 2030 e il 33,8% nel 2055. Si prevede che in Sicilia si passerà da 12.173 badanti del 2018 a 14.400 nel 2030, fino a 21 mila nel 2055. A livello nazionale si stima che si passi da 402.413 badanti del 2018 a 462.900 nel 2030, fino a quota 685 mila nel 2055.

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