Assistenza alle persone fragili, in Sicilia ancora troppe carenze - QdS

Assistenza alle persone fragili, in Sicilia ancora troppe carenze

Michele Giuliano

Assistenza alle persone fragili, in Sicilia ancora troppe carenze

sabato 31 Dicembre 2022

Il quadro Istat dei servizi disponibili: l’Isola è al 15° posto per accoglienza in strutture dedicate. Appena 514 posti ogni 100mila abitanti per disabili, anziani e vittime di violenza

PALERMO – Pochi, molto pochi, i servizi disponibili in Sicilia per chi ha bisogno di aiuto.

Al 31 dicembre 2020, secondo gli ultimi dati raccolti dall’Istat, i posti letto nelle strutture socio assistenziali e socio sanitarie dedicate ai più fragili, ogni 100 mila abitanti, sono appena 513,9. Quasi 200 in meno rispetto alla media nazionale, che sale fino a 695,5. Impietoso, poi, il confronto con le regioni più virtuose: la provincia di Trento segna ben 1.469,7 posti letto ogni 100 mila abitanti, il Trentino-Alto Adige poco sotto, a 1.316,2 posti letto, e il Friuli-Venezia Giulia, a 1.178,7 posti letto.

Se si guarda alle singole categorie, i numeri sono più alti della media nazionale solo in pochi casi: il riferimento è ai minori, 375,5 posti contro 224,3 nella penisola, e gli immigrati, per i quali si arriva, nell’isola a 984,4 posti ogni 100 mila abitanti, contro i 120,3 italiani.

I numeri più bassi riguardano gli anziani non autosufficienti: se nella penisola la media sale a 1.805,5, in Sicilia si scende a 672,7. Per area territoriale, il maggior numero di posti letto sono segnalati nel Nord Est, con 990,5 posti, seguito dal Nord Ovest, con 962,5 posti. Scendendo lungo la penisola, i numeri diminuiscono: al Centro si arriva a 561,5, al Sud a 333,8; si risale nelle isole, con una media di 510,8 posti. In totale, sul territorio siciliano ci sono 1.087 strutture residenziali, che sommano 24.838 posti letto: al 31 dicembre 2020, erano 3.253 gli ospiti minorenni, 7.439 gli adulti, 10.312 gli anziani.

Non è un caso che in Sicilia i numeri più alti riguardino i minori e gli stranieri: l’accoglienza dei minori in strutture residenziali risulta più diffusa nei territori in cui è più alto il numero di giovani “stranieri non accompagnati”, ed è quello che accade in Sicilia, dove si registra un tasso di presenza quasi doppio rispetto al dato medio nazionale.

Gli ospiti con meno di 18 anni sono in prevalenza adolescenti: il 60% ha infatti un’età compresa tra gli 11 e 17 anni; altrettanto cospicua la quota di bambini con meno di 11 anni, che si attesta al 40%, tra questi i più piccoli, i bambini con meno di cinque anni, costituiscono il 23% degli ospiti complessivi.

Le residenze siciliane presentano in buona parte il carattere della comunità: 22.110 posti letto si trovano in tale ambito, mentre soltanto 2.728 si trovano in famiglia.

Se invece si guarda alla funzione, 762 hanno lo scopo di accoglienza di emergenza, 6.001 l’accoglienza abitativa, 1.602 la funzione tutelare, 5.228 socio-educativa, 22 psicologica e 11.222 hanno funzione socio-sanitaria. A livello nazionale, al 31 dicembre 2020 sono 12.630 i presidi residenziali attivi, con un’offerta di circa 412 mila posti letto, sette ogni 1.000 persone residenti.

Gli ospiti nelle strutture residenziali ammontano complessivamente a 342.361, ultrasessantacinquenni in tre casi su quattro. Più di 343mila i lavoratori impiegati in queste attività, ai quali vanno aggiunti oltre 35mila volontari. Confrontando l’offerta con quella dei cinque anni precedenti, si osserva un aumento nel periodo 2015-2018 (+7,6%) quando il numero di posti letto raggiunge il picco di 420.329.

L’offerta, si contrae nei due anni successivi, nei quali si registra un decremento annuale dell’1%. Il quadro pandemico, purtroppo, ha determinato un considerevole incremento dei decessi all’interno delle residenze: in questo periodo, infatti, tra gli ospiti anziani i decessi sono aumentati del 43% (oltre 32 mila in più rispetto all’anno precedente).

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