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Assoesercenti Sicilia, nel 2021 tornano a crescere le imprese dell’Isola

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Assoesercenti Sicilia, nel 2021 tornano a crescere le imprese dell’Isola

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lunedì 27 Dicembre 2021

Per il 2021, nel commercio siciliano emergono segnali evidenti di ripresa, dopo i duri colpi subiti nel corso della crisi: si registra infatti un forte rimbalzo delle iscrizioni su base annua (+67%)

Per il 2021, nel commercio siciliano emergono segnali evidenti di ripresa, dopo i duri colpi subiti nel corso della crisi: si registra infatti un forte rimbalzo delle iscrizioni su base annua (+67%), quasi fisiologico visto i livelli minimi toccati nel 2020, ma si evidenzia anche un calo delle cessazioni, che registrano un – 16% rispetto all’anno precedente.

Riprende così il percorso di recupero dei livelli di attività, che dopo la scalata nell’estate 2020 aveva subito una battuta d’arresto per l’arrivo della seconda e, successivamente, terza, ondata di contagi. La crescita appare più intensa in alcuni settori, particolarmente quelli maggiormente colpiti dagli effetti dell’emergenza sanitaria.

Il commento dei dati di Salvo Politino, presidente Assoesercenti Sicilia

Salvo Politino

«Nel commercio siciliano i segnali di ripresa sono finalmente incoraggianti, anche in quei settori dove le cicatrici lasciate dalla crisi rimangono evidenti – commenta Salvo Politino, Presidente di Assoesercenti Sicilia – Unimpresa –. La fiducia degli imprenditori mostra la volontà di ripartire, ma è importante che non si torni indietro nel percorso di normalizzazione della situazione sanitaria ed economica».

Nel 2021 tasso di crescita del 10%

Complessivamente sono 24.642 le imprese nate nel 2021, con un tasso di crescita di oltre il 10% rispetto al 2020 e con un calo delle cessazioni di oltre il 19% (15.130 cessazioni nel 2021 a fronte di 18.834 del 2020). Tutto ciò ha determinato nel 2021 un saldo positivo di 9.512 imprese.

«Nonostante gli effetti della pandemia – aggiunge il Presidente Politino – la voglia di fare impresa in Sicilia rimane e la crescita di diversi settori rappresenta un segnale importante.

Dobbiamo continuare a lavorare a fianco delle imprese per fare crescere la loro competitività».

Commercio e turismo i settori con la crescita più grande

A guadagnare terreno, oltre al commercio che registra un saldo positivo di 674 unità, tra iscrizioni e cessazioni, sono stati i settori legati al turismo, con un saldo positivo di 223 unità e una crescita delle iscrizioni rispetto al 2020 di oltre il 118%, all’edilizia con un saldo positivo di 1.553 unità e una crescita delle iscrizioni di oltre il 65% rispetto al 2020, ai trasporti con un saldo positivo di 46 unità e una crescita delle iscrizioni di oltre il 266% rispetto al 2020. Segnali se non positivi, quantomeno incoraggianti, vengono dall’industria che, pur chiudendo il 2021 con un saldo negativo (-16 unità)  fa registrare una crescita delle iscrizioni di oltre il 94% rispetto al 2020, con un aumento delle cessazioni di oltre il 12%.  Sorprende il dato delle agenzie di viaggio che, nonostante la pandemia, segna in Sicilia nel 2021 un saldo positivo tra iscrizioni e cessazioni di 13 unità e un tasso di crescita di oltre il 148% rispetto al 2020.

I dati delle imprese nelle province siciliane

Guardando alla geografia delle imprese siciliane, tutte le province registrano nel 2021 un saldo positivo tra natalità e mortalità delle imprese. Per numero di nuove imprese iscritte nel 2021 con un tasso di oltre il 23%, Catania si colloca al primo posto, seguita da Palermo con oltre il 21%, Messina con oltre l’11% e Trapani con oltre il 10%. A seguire tutte le altre province. Tra i settori nel commercio la provincia che registra il più alto tasso di iscrizione rispetto al 2020 è Palermo con oltre il 97%, seguita da Messina con oltre il 93% e Caltanissetta con oltre l’81%. A seguire tutte le altre province.

Il boom di Messina nel turismo

Per il turismo Messina si colloca al primo posto con un tasso di crescita delle iscrizioni del 2021 di oltre il 183% rispetto al 2020, seguita da Trapani con oltre il 164%, Palermo con oltre il 156%, Catania con oltre il 131% e Ragusa con oltre il 116%.

Nel settore dei trasporti e dell’edilizia primato assoluto per Caltanissetta, che registra un tasso di crescita delle iscrizioni rispetto al 2020 rispettivamente di oltre il 2.371% e di oltre il 110%.

«Questi i principali dati sulla natalità e mortalità delle imprese per il 2021, elaborati alla data del 23 dicembre dal centro studi di Assoesercenti Sicilia – Unimpresa, sulla base dei dati di Infocamere.

Dopo un 2020 in cui le misure di distanziamento hanno sostanzialmente congelato la demografia imprenditoriale, con flussi in ingresso e uscita fortemente ridotti, il 2021 registra quindi un rapido recupero delle iscrizioni e una diminuzione delle cancellazioni.

Gli imprenditori scommettono sulla ripresa

Il saldo positivo delle iscrizioni – conclude il presidente Politino – dimostra la volontà degli imprenditori siciliani di scommettere sulla ripresa.

Per la ripartenza, le aziende devono lavorare su 3 principali ambiti:

1. Capacità di innovare e digitalizzare, adeguando il modello operativo alle nuove esigenze dettate dal new-normal anche attraverso lo sviluppo di nuove competenze con formazione o assunzioni mirate.

2. Internazionalizzazione e diversificazione, avviando un percorso di ingresso in mercati esteri di maggior interesse per cogliere a pieno le opportunità della ripresa anche oltre i confini nazionali ai fini di una riduzione del rischio di concentrazione di mercato.

3.Solidità patrimoniale, rafforzando la dimensione aziendale, prevalentemente ri-bilanciando la propria esposizione verso terzi, con consolidamento dei debiti e implementazione di strategie di patrimonializzazione, anche attraverso operazioni straordinarie, per essere competitive nel medio-lungo termine.

Le imprese sono disponibili ma servono regole certe e chiare sulla pandemia e soprattutto interventi mirati dello Stato per restituire competitività alle nostre imprese.

E’ necessario prevedere sgravi fiscali e previdenziali per le aziende, abbassare la pressione fiscale e il costo del lavoro. Per permettere alle aziende il processo di riequilibrio finanziario, con l’utilizzo della garanzia pubblica occorre estendere il temporary framework, ovvero il quadro degli aiuti di stato al 31 Dicembre 2022».

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