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Auto blu, deserta la gara per le berline di lusso per Galvagno e onorevoli del Consiglio di presidenza

Auto blu, deserta la gara per le berline di lusso per Galvagno e onorevoli del Consiglio di presidenza
Regione Siciliana Ars – Imagoeconomica

Scaduti i termini per presentare l’offerta, all’Ars non è arrivata nessuna busta. Bisognerà attendere una nuova procedura per garantire le auto blu ai rappresentanti dell’Ars.

Per quanto l’ultimo scandalo che ha coinvolto l’ex presidente dell’Ars, Gianfranco Miccichè, potrebbe far fantasticare su un’ipotetica rivolta etica da parte dei concessionari, la notizia di un nulla di fatto nella gara d’appalto per il noleggio delle nuove auto blu non ha niente a che vedere con l’inchiesta giudiziaria della procura di Palermo.

Resta però il dato in sé: scaduti i termini per presentare le offerte economiche, agli uffici dell’Ars non è stata recapitata alcuna busta. Per il rinnovo del servizio, dunque, bisognerà attendere l’indizione di una nuova procedura e sperare che i fornitori delle berline di lusso si mostrino maggiormente interessati.

Deserta la gara per le auto blu, il “pre”

L’annuncio della mancata aggiudicazione della gara d’appalto da poco meno di 300mila euro è stato dato sul sito dell’Assemblea regionale siciliana: “Gara deserta: nessun operatore economico ha presentato offerta”, si legge nella scheda della procedura. Il bando era stato pubblicato a inizio primavera e, in un primo tempo, prevedeva la fornitura con la formula del noleggio a lungo termine di “otto autovetture di rappresentanza senza conducente” con alimentazione a diesel, cilindrata non inferiore a 2000 centimetri cubici e immatricolate non più di dieci giorni prima della consegna.

La richiesta riguardava un’auto del segmento E – il più lussuoso – per il presidente dell’Ars, Gaetano Galvagno, mentre quelle per i deputati che compongono il consiglio di presidenza sarebbero dovute essere di segmento D.

Due settimane dopo il voto, tuttavia, gli uffici dell’Ars hanno diramato una nota contenente alcune modifiche al capitolato d’appalto. Una decisione che era seguita alla ricezione di diverse osservazioni da parte di potenziali partecipanti alla gara, secondo i quali le previsioni del bando rischiavano di rendere impossibile il rispetto delle prescrizioni.

Sono state sette in tutto le correzioni apportate. Si va dalla allungamento da dieci a cento giorni dei tempi di immatricolazione dei mezzi rispetto alla data di consegna alla concessione per l’aggiudicatario di fornire le auto blu non più entro un mese dalla data dell’ordine, bensì entro cento giorni. A essere stata concessa è stata anche l’autorizzazione di fornire mezzi con diverso tipo di alimentazione – non più dunque rigorosamente diesel – in caso di impossibilità a rispettare i termini della consegna, mentre è stata eliminata la richiesta che a pagare la tassa di proprietà delle auto fosse l’aggiudicatario.
Alla fine, però, la gara non ha riscosso alcun successo e anche coloro che avevano sollevato la lunga serie di rilievi sul capitolato d’appalto originario hanno deciso di non presentare offerte.

Cosa accadrà?

Dire quali decisioni verranno prese dal servizio Provveditorato dell’Assemblea regionale siciliana non è semplice. Al momento sul sito dell’Ars non sono state pubblicate nuove procedure. Tuttavia, quella di rivedere le condizioni di gara e correggere il tiro affinché gli operatori del mercato del noleggio auto a lungo termine considerino economicamente vantaggiosa la fornitura è la strada più percorribile.

Bisognerà capire, in questo caso, se a essere ritoccato sarebbe anche la base d’asta che nella procedura andata deserta era stata fissata in 295.200 euro più Iva.

Le polemiche sulle auto blu

Attorno alle auto di rappresentanza per i vertici del parlamento siciliano nel corso degli anni si sono sviluppate diverse polemiche. Contrapponendo chi le vede come un privilegio della casta a chi, invece, sia doveroso che chi occupa posizioni di rilievo a Palazzo dei Normanni possa muoversi con mezzi adeguati al ruolo e relativo autista.

Ad aizzare gli animi dei primi, tuttavia, sono state due vicende tra loro connesse e in momenti diversi finite all’attenzione della procura di Palermo: nel primo caso, l’anno scorso ha destato scalpore la notizia dell’utilizzo dell’auto blu assegnata all’ex presidente dell’Ars Gianfranco Miccichè per l’acquisto di cocaina; lo scorso mese, invece, per Miccichè è scattata l’accusa di peculato e truffa per un presunto utilizzo non compatibile con la funzione politica.

Nei giorni successivi all’inchiesta giudiziaria, l’attuale presidente dell’Ars Gaetano Galvagno – a cui spetterà l’uso della berlina appartenente al segmento E – ha annunciato la decisione di abolire l’uso dell’auto blu per i deputati regionali che in passato abbiano rivestito il ruolo di presidente dell’Assemblea.