Il Centro Studi AutoScout24 su dati Aci: “La strada per il rinnovo del parco circolante è in salita”. Nell’Isola su tre milioni e mezzo di auto, le ibride ed elettriche rappresentano solo l’1,1%
PALERMO – Nel 2021 nonostante l’aumento di vetture ibride ed elettriche in circolazione (+125,8%), in Sicilia la strada per il rinnovo del parco circolante appare ancora in salita. È questa la fotografia scattata dal Centro Studi di AutoScout24 sulla base dei dati Aci.
Secondo il report, su circa tre milioni e mezzo di auto in circolazione, nell’Isola quelle ibride ed elettriche rappresentano solo l’1,1% (nel 2020 era del 0,5%), con le elettriche che si fermano allo 0,1%.
Ma non è una questione di alimentazione, dato che molti modelli benzina o diesel di nuova generazione hanno un impatto “ridotto” sull’ambiente e sui consumi. Infatti, dall’analisi di AutoScout24, alla bassa penetrazione delle auto “elettrificate” si aggiunge un parco circolante che vede 1,5 milioni di auto (42,2% del totale) con una classe di emissioni Euro 3 o inferiore, con 454 mila addirittura Euro 0 (13,3%). E considerando l’età media, oltre un’auto su due (52,1%) ha 15 anni o più.
Ibride ed elettriche non decollano
Nell’analisi per province emerge che, pur registrando nel 2021 una crescita sensibile rispetto al 2020, le vetture ibride ed elettriche hanno un livello di penetrazione ridotto. In particolare, a Ragusa, dove si registra comunque il tasso più alto tra le province, sono solo il 1,5% rispetto al totale delle auto in circolazione. Seguono Siracusa (1,4%), Palermo (1,3%), Messina (1,1%), Trapani (1%), Catania (1%), Caltanissetta (0,8%), Agrigento (0,8%) e, fanalino di coda, Enna (0,7%). E se si considerano solo le “elettriche”, non si va oltre lo 0,1%.
Le province che hanno visto la crescita maggiore di auto ibride ed elettriche rispetto al 2020 sono Caltanissetta ed Enna, aumentate rispettivamente del +189,5% e +181,3%. E se si osserva la classe di emissioni il tasso più alto di vetture “meno green”, ovvero con una classe Euro 3 o inferiore, si registra a Catania con il 46,5% sul totale delle auto in circolazione nella provincia. Seguono Enna (44,9%), Agrigento (43,4%), Messina (42,1%), Ragusa (41,5%), Trapani (41,3%), Caltanissetta (40,9%), Palermo (38,9%) e Siracusa (38,9%). Se si considerano solo le auto più inquinanti Euro 0, è sempre Catania la provincia sia con il valore percentuale più alto (16%) sia per numero di auto in circolazione (134.265).
La strada per lo svecchiamento del parco auto circolante nelle strade siciliane appare, quindi, quella corretta ma ancora lunga per un rinnovo radicale, frenato al momento anche dalle vicende di stretta attualità come la carenza dei microchip che ha colpito soprattutto il nuovo e i venti di guerra che soffiano dall’est Europa.
Occorre favorire lo svecchiamento del parco auto
In questo momento – sottolinea AutoScout24 – per i consumatori siciliani, e non solo, il fattore economico resta prioritario, ed è per questo che gli incentivi per l’acquisto di auto nuove da un lato e l’ampia disponibilità di auto usate di nuova generazione sul mercato digitale, che permette di acquistare vetture di qualità a prezzi più contenuti, possono favorire questo percorso di svecchiamento. E dopo il decreto del governo per mitigare l’aumento del prezzo dei carburanti, la scelta dell’auto diventa sempre più importante. Ibride, elettriche, ma anche le alimentazioni tradizionali nuove e usate di nuova generazione, possono perlomeno contribuire a contenere i consumi.