Autonomia: parte dall'ospedale Civico di Palermo la raccolta firme di Cgil e Uil

Autonomia: parte dall’ospedale Civico di Palermo la raccolta firme di Cgil e Uil

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Autonomia: parte dall’ospedale Civico di Palermo la raccolta firme di Cgil e Uil

Redazione  |
mercoledì 31 Maggio 2023

Una petizione rivolta al presidente della Regione Schifani

Parte emblematicamente dall’ospedale Civico di Palermo la raccolta di firme di Cgil e Uil siciliane per chiedere al presidente della Regione Renato Schifani di ritirare il suo appoggio al progetto di autonomia differenziata del governo nazionale. Martedì 6 giugno, nell’area antistante il bar dell’ospedale, a partire dalle 9 e fino alle 13, i due sindacati terranno un presidio con la prima postazione dove potere firmare la petizione rivolta al presidente della Regione. Presenti i due leader regionali Alfio Mannino (Cgil) e Luisella Lionti (Uil).

Sanità siciliana a pezzi

“La sanità pubblica, e con essa il diritto alla salute dei siciliani, rischia di pagare il prezzo più alto se l’autonomia differenziata diventerà legge – affermano Mannino e Lionti – E insieme i diritti fondamentali all’istruzione e alla mobilità rispetto ai quali il gap con le regioni più forti del Paese, che continueranno a drenare dal Sud risorse economiche ed intelligenze, si allargherà. Il progetto del governo assesterebbe il colpo di grazia a un sistema sanitario già allo sfascio, come è sotto gli occhi di tutti, che abbisogna di investimenti pubblici per strutture e personale e di riorganizzazione. La sanità siciliana sta pagando severamente il post Covid. Reparti e Pronto soccorso che chiudono, liste d’attesa lunghe, carenza di personale, medicina del territorio fragile: sono problemi strutturali che si sono acuiti nel post pandemia e che si aggraveranno con l’autonomia differenziata indebolendo il sistema sanitario nazionale e rendendo impossibili gli interventi di riequilibrio”.

Ampia mobilitazione

“I diritti fondamentali – proseguono – devono essere ugualmente esigibili in tutte le parti dell’Italia, ne va della tenuta del Mezzogiorno e anche dell’unità del Paese. E’ necessaria un’ampia mobilitazione. Diciamo ‘No’ in massa dunque al regionalismo differenziato”.

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