Autorità di sistema portuale dello Stretto, i primi giorni di un Mega cambiamento - QdS

Autorità di sistema portuale dello Stretto, i primi giorni di un Mega cambiamento

Autorità di sistema portuale dello Stretto, i primi giorni di un Mega cambiamento

sabato 09 Novembre 2019

Fondamentale la collaborazione con la Calabria, nonostante il dissenso verso la nuova Authority. Intenso lavoro per il nuovo presidente: l’innovazione tra le priorità della sua azione

MESSINA – Si apre una nuova stagione per l’area dello Stretto, che con la sedicesima Autorità di sistema portuale potrebbe trovare quella centralità inseguita e mai raggiunta in passato.

Innovazione tecnologica, potenziamento della dotazione organica e dialogo tra Sicilia e Calabria per lavorare su interessi comuni e crescere. È questo l’approccio al ruolo del presidente dell’Autorità di sistema dello Stretto Mario Paolo Mega, insediatosi da qualche settimana.

La priorità è dare piena operatività all’Ente con il Piano triennale che dovrà essere approvato entro novanta giorni dalla nomina del Comitato di gestione. L’Autorità portuale di Messina, commissariata da tre anni, era l’unica rimasta operativa dopo la riforma del 2016, raggiungendo risultati importanti per la città, tra cui il Piano regolatore del porto, il riconoscimento della Zes, il percorso per la riqualificazione della Zona Falcata.

Il neo presidente Mega ha affermato di volere partire proprio dal buon operato del commissario Antonino De Simone, ma ci sono anche sfide nuove che lo aspettano e su cui è necessario imprimere diverse metodologie e obiettivi. Mega è arrivato dall’Autorità portuale di Bari, dove era dirigente tecnico del servizio Infrastrutture, Innovazione tecnologica e Pianificazione strategica. È stato anche componente del Comitato tecnico di Assoporti per la creazione di sistemi di trasporto intelligenti.

“Proverò a innovare – ha affermato – anche se in continuità con la buona amministrazione del mio predecessore De Simone. Conosco i processi funzionali dei porti e sono convinto che oggi la tecnologia possa costituire un grande appeal per operatori e investitori, soprattutto in vista delle Zes. Spero di realizzare un programma di innovazione tecnologica, per far diventare i porti dello Stretto moderni, evoluti e pronti a dialogare col mondo esterno sui parametri dell’industria 4.0”.

Fondamentale appare così il dialogo con la Calabria, regione che ha mostrato un aspro dissenso per la nuova Authority, impugnando davanti alla Corte Costituzionale la legge che la istituisce. Il ricorso dovrebbe essere discusso il prossimo 28 gennaio. “Spero – ha detto Mega – che venga riconosciuta la correttezza dell’operato del Parlamento. Non per me, in quanto tornerei a fare il dirigente a Bari, ma perché sarebbe in pericolo l’autonomia dell’area dello Stretto, che non risolverebbe i problemi con un’unica Authority a Gioia Tauro. Chiederò d’incontrare i presidenti delle regioni Sicilia e Calabria, per concordare azioni sui nostri porti visto che, a prescindere dal ricorso, dobbiamo operare per il territorio”.

Mega ha ricordato inoltre che quando sarà pronto il nuovo porto di Tremestieri e tutto il traffico sarà spostato a Sud, l’interfaccia naturale non potrà più essere Villa San Giovanni ma Reggio Calabria e la soluzione prevista dal Governo è un nuovo porto nella zona di Pentimele. Ipotesi che la Calabria ha già bocciato. “Questo – ha commentato – dimostra quanto sia necessaria l’Autorità dello Stretto. È il Comitato di gestione, dove ci sono i rappresentanti di Sicilia e Calabria, tramite il Piano regolatore di sistema portuale, che deve decidere qual è la soluzione migliore. Tempi più brevi di attraversamento non sono un vantaggio soltanto per gli armatori, perché ci può essere una frequenza maggiore e si può ragionare sulla riduzione dei costi”.

Le strategie, in pratica, devono andare oltre le singole realtà, anche in relazione al nuovo Prp di cui Messina si è finalmente dotata dopo oltre sessant’anni. “Dovremo confrontarci con il Piano regolatore di sistema portuale – ha affermato Mega – per definire la crescita dei singoli porti e condividere soluzioni di mobilità e trasportistiche anche in relazione alle Zes. Gli imprenditori devono sapere di avere a disposizione un corridoio veloce”.

In merito alla Zona Falcata, infine, Mega ha confermato gli impegni presi in passato da De Simone. “Avrò l’onere – ha concluso – di intercettare risorse per la fase di bonifica. È meritorio quanto fatto fino a ora, ma potremo dire di aver risolto il problema quando quelle zone saranno utilizzate per nuove finalità”.

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