Avviso 19, ecco la prima scrematura, respinte domande per 9 mln di euro - QdS

Avviso 19, ecco la prima scrematura, respinte domande per 9 mln di euro

Michele Giuliano

Avviso 19, ecco la prima scrematura, respinte domande per 9 mln di euro

martedì 30 Luglio 2019

Con ddg n. 454 il dipartimento regionale del lavoro ha approvato l’elenco delle istruttorie non valide. I fondi a disposizione non sono ancora stati tutti esauriti, possibile presentare domanda

PALERMO – Domande per 9 milioni di euro sono state respinte dalla Regione Siciliana per l’ammissione a finanziamento alla misura per l’occupabilità di disabili e altri soggetti svantaggiati. Si tratta sostanzialmente di una prima scrematura fra tutte le istanze presentate per l’accesso alla linea finanziati con fondi del Po Fse Fesr 2014-2020 legati all’Avviso 19.

Con ddg numero 454 del dipartimento regionale del Lavoro è stato approvato l’elenco definitivo delle istruttorie ritenute non valide, quindi non ammissibili a finanziamento per i più svariati motivi. Essenzialmente perché chi ne ha fatto richiesta non aveva i requisiti. L’Avviso 19/2018 rientra nell’attuazione dell’Asse II “Inclusione Sociale e lotta alla povertà” e finanzia svariati interventi: presa in carico multi professionale, finalizzati all’inclusione lavorativa delle persone con disabilità attraverso la definizione di progetti personalizzati; presa in carico multi professionale finalizzati all’inclusione lavorativa di persone maggiormente vulnerabili e a rischio di discriminazione; progetti integrati di inclusione attiva rivolti alle vittima di violenza, di tratta e grave sfruttamento, ai minori stranieri non accompagnati prossimi alla maggiore età, ai beneficiari di protezione internazionale, sussidiaria ed umanitaria e alle persone a rischio di discriminazione. La dotazione finanziaria è pari a 22 milioni di euro.

I fondi non sono ancora stati tutti esauriti quindi le istanze sono ancora aperte. Ad aver presentato le domande per le assunzioni agevolate organismi del terzo settore (cooperative sociali, enti senza scopo di lucro e associazioni), agenzie per il lavoro, imprese, centri antiviolenza ed enti di formazione. I progetti devono essere obbligatoriamente presentati ed attuati da un’associazione temporanea di impresa o di scopo (un’Ati o un’Ats) o Consorzio già costituito o da costituire, la cui composizione non può comunque avere un numero superiore a 4 soggetti e con competenze ed esperienze diversificate, coerenti alle azioni previste dal progetto. è previsto il coinvolgimento attivo dei Distretti socio-sanitari, delle Aziende Sanitarie Provinciali, territorialmente competenti e del Centro di Giustizia minorile, che hanno istituzionalmente in carico le persone destinatarie delle attività progettuali. I soggetti istituzionali coinvolti non avranno alcun onere gestionale nell’attuazione e rendicontazione degli interventi progettuali che verranno finanziati.

I destinatari sono persone disoccupate e persone in stato di non occupazione, prese in carico dai servizi socio-sanitari, dai servizi sanitari regionali o dal Centro di Giustizia minorile, ricomprese nelle Aree di disagio sociale e vulnerabilità previste:
Area 1 – Disabilità psichica, fisica e sensoriale: Persone portatrici di handicap fisici, mentali e sensoriali con un grado di invalidità certificata non inferiore al 66%. Si escludono i soggetti per cui sia certificata la non collocabilità al lavoro;
Area 2 – Immigrazione e minoranze: Immigrati, persone appartenenti a minoranze etniche e beneficiari di protezione internazionale;
Area 3 – Donne vittime di abusi e di violenza: Donne vittime di abusi e di violenza;
Area 4 – Dipendenze: Soggetti alcolisti ed ex alcolisti, tossico dipendenti ed ex tossicodipendenti, affetti da ludopatia;
Area 5 – Minori e giovani in condizione di disagio sociale: Minori e giovani sottoposti/e a procedimento giudiziario dell’Autorità Minorile; minori e giovani ospiti in comunità alloggio e/o case famiglia; Minori e giovani stranieri non accompagnati beneficiari di protezione internazionale sussidiaria e umanitaria, con priorità per i minori prossimi alla maggiore età o che l’abbiano compiuta da non oltre 35 mesi dall’inserimento nelle attività.

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