Avviso 2, la formazione professionale sempre a passo di lumaca - QdS

Avviso 2, la formazione professionale sempre a passo di lumaca

Michele Giuliano

Avviso 2, la formazione professionale sempre a passo di lumaca

giovedì 14 Novembre 2019

Ricognizione del dipartimento regionale per far scorrere la graduatoria degli enti. Molti progetti finanziati sono saltati per il lungo tempo trascorso nell’istruttoria

PALERMO – L’avviso 2, l’ormai famigerato bando che ha permesso l’avvio dopo anni delle attività della formazione professionale in Sicilia, dopo un anno dal suo avvio si dimostra sempre più claudicante, sicuramente non risolutivo per un settore che conta migliaia di lavoratori che non sanno cosa sarà del loro futuro.

Ancora adesso non sono state avviate tutte le attività, e la burocrazia degli uffici e delle procedure sembra rallentare ulteriormente questo processo. Per assicurare trasparenza, a seguito della richiesta delle parti sociali, che si esprimono attraverso i sindacati e le associazioni datoriali, è stato pubblicato l’elenco degli esiti istruttori aggiornato al 13 settembre appena trascorso. In pratica, una sorta di riassunto di ciò che è stato fatto finora in termini di analisi dei progetti, approvazione e finanziamento delle attività.

La procedura richiede infatti che gli esiti istruttori vengano comunicati ai singoli soggetti interessati via Pec, e quindi diventa difficile averne un quadro chiaro dall’esterno, a discapito del dovuto rispetto dei principi di trasparenza e correttezza della pubblica amministrazione. I ritardi riscontrati in questi mesi sono stati dannosi per gli enti e per l’intero settore in modi diversi, sia per gli enti, per i lavoratori e per i giovani che si erano iscritti ai corsi dopo anni di stop delle attività didattiche in tutta la regione.

Ad esempio, sono ormai pochi gli enti che possono contare sulle iscrizioni effettuate ormai nel giugno 2018, e corrono il rischio di non poter accedere ai finanziamenti tanto agognati. Ai troppi mesi trascorsi, inoltre, si è aggiunta anche la possibilità data dall’amministrazione agli enti già in attività di riaprire i bandi successivamente alle rinunce di alcuni ragazzi. In questo frangente è stata data la priorità alle domande pervenute da pre-iscritti in altri percorsi, per cui molti allievi sono stati “rubati” agli enti ancora in attesa di decreto di finanziamento.

Una condizione che era prevedibile ma che non poteva essere evitata, visto che lo scorrimento della graduatoria non era dovuto né poteva essere programmato. Per risolvere il problema, è stato concesso di avviare le attività con un numero di allievi inferiore a 15 unità, per poi aprire immediatamente i bandi per il reclutamento di nuovi studenti.

Già ad ottobre dello scorso anno si era presentato un problema simile, e l’assessorato aveva pubblicato un comunicato che spiegava quale procedura seguire. “Al fine di offrire un’ulteriore opportunità di frequenza ad uno dei percorsi formativi offerti dalla Regione Siciliana nel Catalogo regionale – si legge – si comunica che i bandi pubblicati sul portale https://catalogo.siciliafse1420.it/ nella sezione dedicata ‘Riapertura Bandi allievi’ sono rivolti, prioritariamente, agli allievi che si trovano, in atto, pre-iscritti per lo stesso profilo formativo, nel comune sede del corso, ma che non sono stati iscritti per carenza di disponibilità di posti”.

Una situazione paradossale, se si pensa che, alla chiusura del click day dell’11 giugno dello scorso anno, erano stati richieste risorse per un totale di 264.989.040 euro, a fronte di una disponibilità complessiva di 125.000.000 euro; 2.257 i corsi presentati, quasi 61 mila le iscrizioni singole registrate. In ordine, quindi, sono stati inseriti prima coloro i quali sono rimasti in elenco dallo stesso corso, poi i giovani iscritti alla stessa tipologia di corsi in altri enti, quindi coloro i quali, iscritti ad altri corsi, hanno voluto tentare una nuova strada.

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