Il presidente del club blaugrana: "Non voglio creare false speranze. Il bene del club è al di sopra di ogni giocatore. Messi ha altre proposte e deve valutarle"
Leo Messi e Barcellona: le strade si dividono. Dopo lo stop di ieri alla trattativa per il rinnovo del contratto del fuoriclasse argentino, oggi è il presidente blaugrana Joan Laporta a confermare in conferenza stampa che non ci sono più margini per provare a trattenere il sei volte Pallone d’Oro. “Non voglio creare false speranze”, dice Laporta.
“C’è un tempo limite e il giocatore ha altre proposte, deve poter valutare le altre opzioni che ha. Avremmo voluto iniziare il post Messi tra due anni, ma non è stato possibile”, spiega ancora il numero uno del club blaugrana. “Purtroppo -sottolinea riferendosi ai conti del club- abbiamo ereditato una situazione disastrosa. Le perdite previste sono molto alte, così come i debiti. Non ci sono margini. Per rispettare il fair play finanziario della Liga avremmo dovuto accettare un accordo che ipotecava per mezzo secolo i diritti tv di un club con 120 anni di storia. E’ un’ipoteca che non potevamo accettare. Il club è al di sopra di qualsiasi giocatore e va protetto. Con le regole economiche della Liga è impossibile tenere Leo. Non c’è molto altro da dire”.
Laporta precisa poi che “Leo voleva restare e il club voleva tenerlo. La norma della Liga poteva essere più flessibile, ma non è una scusa perché lo sapevamo già. Sono triste, ma credo che abbiamo fatto il meglio per il Barca”. A chi domanda in quale squadra gli piacerebbe vedere Messi, il presidente del Barcellona risponde: “Per me, qui. In caso contrario, dove decide lui. Non so se il Psg sia interessato, ma ha altre opzioni”.