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Bayesian, recuperato l’albero. L’ipotesi: “Portelloni mai chiusi prima del naufragio”

Bayesian, recuperato l’albero. L’ipotesi: “Portelloni mai chiusi prima del naufragio”
Nave Peluso e motovedetta della Guardia Costiera sul punto delle operazioni per sorveglianza area interdetta per il recupero del Bayesian – Porticello (Palermo) 07 maggio 2025 – Crediti: Mauro Seminara

Secondo i primi accertamenti, nessun boccaporto o portellone del Bayesian sarebbe stato chiuso nei minuti precedenti all’affondamento

Ritrovato e recuperato l’albero di 72 metri del Bayesian, il veliero affondato al largo di Porticello la notte del 19 agosto di proprietà del magnate britannico Mike Lynch. Nel naufragio sono morte 7 persone, tra le quali figura il nome dello stesso Lynch.

L’albero, che si è spezzato in seguito alla tempesta che ha colto di sorpresa il veliero, è stato tirato su dall’Hebo Lift 2. Il recupero del suo boma è arrivato dieci giorni dopo la morte di un sub olandese che stava lavorando ai rilievi sullo yacht affondato: Robcornelis Maria Hujben Uiben si era calato insieme ad altri sommozzatori a 49 metri di profondità per recuperare l’albero, ma il cannello utilizzato per tagliare il resto della struttura ha attraversato delle sacche di idrogeno, provocando un’esplosione che non ha lasciato scampo al 39enne.

I lavori sono ricominciati dopo alcuni giorni di stop e ora l’albero maestro è tornato in superficie. Il bomba è stato il primo pezzo del veliero affondato a risalire a galla: i tecnici hanno voluto ripescare questa parte dell’albero maestro per permettere tutti i rilievi del caso, compresi quelli legati all’ultimo incidente del 9 maggio.

Nessun portellone chiuso

Continuano anche le indagini per trovare il varco che ha permesso all’acqua di entrare nell’imbarcazione e di fatto di trascinarla a fondo. Secondo i primi accertamenti, nessun boccaporto o portellone del Bayesian sarebbe stato chiuso nei minuti precedenti all’affondamento. Ci sono quindi dubbi sul rapporto provvisorio diffuso dal Maib, ente britannico per la sicurezza navale. Secondo gli inquirenti italiani, la sua ricostruzione sarebbe basata su una serie di elementi mai verificati direttamente.

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