Bce aumenta il tasso a tutela dei cittadini - QdS

Bce aumenta il tasso a tutela dei cittadini

Carlo Alberto Tregua

Bce aumenta il tasso a tutela dei cittadini

Carlo Alberto Tregua  |
sabato 18 Marzo 2023

Abbattere l’infernale inflazione è l'obiettivo.

I cosiddetti “falchi” del Consiglio direttivo della Bce hanno vinto il braccio di ferro e aumentato il tasso di riferimento di 50 punti base, portandolo al 3,50 percento.
Alcuni pseudo-informatori avevano fatto trapelare l’ipotesi che tale aumento non ci sarebbe stato in conseguenza del dissesto della Silicon Valley Bank e del rimbalzo (forse) che esso ha avuto, facendo traballare il Credit Suisse.
Ma, ricordiamo che né la prima né la seconda possono influenzare il solido impianto bancario europeo, e perché no, dell’Italia in quanto i parametri di salvaguardia sono estremamente solidi, molto di più che in America.
Per quanto concerne la Svizzera, quasi mai è capitato che il sistema bancario di quel Paese avesse consentito a un istituto di credito di saltare. Crediamo, quindi, che anche questa volta, vi sarà tanto rumore per nulla.
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Dei millantatori hanno protestato per l’ulteriore aumento del tasso di riferimento in Europa, che segue passo passo l’altro aumento della Federal Reserve negli Stati Uniti. Blaterano al vento contro questo necessario provvedimento perché ritengono che sia dannoso per i Popoli. Se possedessero conoscenze e avessero un minimo di coscienza, dovrebbero, invece, dire la verità e cioe che l’aumento di questo tasso è indispensabile per abbattere l’inflazione che, come tutti sanno, viene denominata la tassa dei poveri.
Essa erode i compensi di tutti i ceti medio-bassi, erode i risparmi, compresi quelli bancari ed erode le riserve e i patrimoni. In altri termini è una sorta di fiamma che brucia il tessuto economico e sociale, e danneggia i meno abbienti.
L’alta inflazione è noto, è stata generata negli Stati Uniti dalla domanda, mentre in Europa dall’offerta e dalla crisi energetica: due cause profondamente diverse, ma l’effetto è stato quello di aver raggiunto un livello superiore al dieci percento, gravissimo perché danneggia in modo irreparabile i consumi.
L’unica strada per le banche centrali è quella di far aumentare il costo del denaro in via progressiva fin quando la manovra non riesca a ricondurre alla ragione la maledetta inflazione, per riportarla al livello fisiologico del due percento.
Nonostante i ripetuti aumenti, la maledetta resiste e scende di poco, per cui è possibile prevedere ulteriori incrementi del tasso di riferimento sia negli Stati Uniti che in Europa. L’obiettivo della riconduzione alla ragione dell’inflazione, cioè il citato tasso del due percento, deve essere perseguito a tutti i costi a tutela – lo ripetiamo ancora – delle fasce deboli della popolazione.
L’opinione pubblica si deve rendere conto che i sacrifici sostenuti da chi dovrà pagare di più il danaro sono indispensabili perché l’interesse generale di avere condizioni eque della finanza internazionale e nazionale sono al di sopra di ogni altra ragione.
Sembra che questa nota sia controcorrente ma, come sanno ormai i cortesi lettori, noi facciamo l’altra informazione, cioè quella obiettiva e completa, rilevata da più fonti, per bilanciarla e restare ancorati alla realtà.
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Non possiamo non ricordare che la crisi finanziaria dell’Unione europea è nata quando essa si è schierata al guinzaglio degli Stati Uniti nell’attuare le sanzioni economiche contro la Russia. Putin aveva (e ha) tutte le colpe di questo mondo, si ritiene che esso sia un dittatore, nonostante in Russia si svolgano regolarmente le elezioni, ma non si capisce che differenza faccia con Erdogan – che Draghi ha definito dittatore – con Xi Jinping “padrone” della Cina o con Tebboune che gestisce con pugno di ferro l’Algeria.
La salvaguardia della popolazione e dell’economia viene prima di ogni altra considerazione ideologica, che ha fatto troncare ex abrupto i rapporti con la Russia, ma non con Turchia, Cina e Algeria.
Se non si fossero adottate le sanzioni contro la Russia, non si sarebbe innestato questo micidiale meccanismo che ha fatto esplodere l’inflazione in Europa, forse in forma assolutamente minore e sopportabile.
Tant’è: il misfatto è fatto. Non c’è altro rimedio che correre ai ripari come sta facendo la Bce con il giusto rigore, perché l’obiettivo del due percento dev’essere raggiunto il prima possibile.

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