Le bellezze di Calatafimi, nasce l’ecomuseo elimo - QdS

Le bellezze di Calatafimi, nasce l’ecomuseo elimo

Vincenza Grimaudo

Le bellezze di Calatafimi, nasce l’ecomuseo elimo

venerdì 08 Aprile 2022

Avanzata richiesta di riconoscimento alla Regione, in rete le bellezze storiche e paesaggistiche. Figurano anche le eccellenze enogastronomiche, si fa leva sulla legge regionale n. 16 del 2014

CALATAFIMI (TP) – Le chiese, il castello, il museo e i siti naturalistici. A Calatafimi l’Amministrazione comunale mette insieme tutte queste risorse e da vita all’ecomuseo Elimo, sulla scorta delle linee guida dettate dalla Regione per l’istituzione di questo tipo di rete culturale.

La giunta guidata dal sindaco Francesco Gruppuso ha approvato con propria delibera la nascita dell’ecomuseo che adesso punta al riconoscimento da parte della Regione e quindi ad accedere ai contributi come dettato dalle norme in materia. Sotto questo aspetto il Comune ha creato la rete distinguendola per “sezioni”.

A far parte degli itinerari naturalistici e ambientali ci sono le valli dei Mulini e della Fusa, e Bosco Angimbè; per quanto concerne l’itinerario religioso figurano le chiese SS.Crocifisso, Madre, Città Maria di Giubino e San Michele, ed il santuario di Giubino; per i siti di interesse storico-culturale ci sono l’ossario di Pianto Romano, il castello Eufemio, la Casa Garibaldi e il museo etno-antropologico; per le tradizioni eno-gastronomiche il Comune ha inserito nel circuito sfincia, cassatella, maccaruna, cucciddati, li ‘nfigghiulate, l’ovaletto, le bastarduna, olio Dop delle valli trapanesi e vini Doc; infine per le tradizioni si fa cenno alla realizzazione di canestri utilizzando la palma nana.

Emanato dalla giunta apposito atto di indirizzo agli uffici per presentare istanza di istituzione alla Regione. Si fa leva espressamente su quanto previsto dalla Regione Siciliana, attraverso la legge numero 16 del 2 luglio 2014, che per l’appunto prevede l’istituzione degli Ecomusei della Sicilia, e con cui si è proposta di “riconoscere, promuovere e disciplinare, di concerto con le comunità locali, le parti sociali e gli enti locali gli Ecomusei” presenti nel territorio siciliano.

La norma in questione si propone, in questo modo, di “recuperare, testimoniare e valorizzare la memoria storica, la vita, le figure, le tradizioni, la cultura materiale e immateriale, le relazioni fra ambiente naturale e ambiente antropizzato, le attività di lavoro artigianali e il modo in cui l’insediamento tradizionale ha caratterizzato la formazione e l’evoluzione del paesaggio e del territorio regionale”.

La legge individua nell’Ecomuseo “una forma museale, mirante a conservare, comunicare e rinnovare l’identità culturale di una comunità. Costituisce in buona sostanza un patto con il quale una comunità si impegna a prendersi cura di un territorio e si attua attraverso un progetto condiviso e integrato di tutela, valorizzazione, manutenzione e produzione di cultura di un territorio geograficamente, socialmente ed economicamente omogeneo, connotato da peculiarità storiche, culturali, materiali ed immateriali, paesistiche ed ambientali”. “Il nostro intendimento – precisa il sindaco Gruppuso – è quello di avviare il procedimento per il riconoscimento dell’Ecomuseo che, provvisoriamente, viene denominato ‘Ecomuseo Elimo’ coinvolgendo enti, associazioni culturali, ricreative, imprenditoriali ed ambientaliste nonché singoli cittadini di Calatafimi Segesta che vogliono manifestare interesse alla costituzione dell’ecomuseo”.

In tal senso è stato incaricato il responsabile del servizio Affari generali di emanare un avviso di manifestazione d’interesse per permettere alle associazioni culturali, ambientaliste, ricreative, imprenditoriali e singoli cittadini di proporre alla pubblica amministrazione idee, proposte e suggerimenti per come strutturare ed elaborare un progetto per la costituzione dell’ecomuseo.

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