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Biancavilla, la bonifica di monte Calvario va avanti. Sindaco: “Valori della fluoroedenite sotto controllo”

Biancavilla, la bonifica di monte Calvario va avanti. Sindaco: “Valori della fluoroedenite sotto controllo”
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Per bonificare monte Calvario, con l’obiettivo finale di trasformare da incubo in parco urbano, le istituzioni hanno messo sul piatto oltre 15 milioni di euro.

“Il cantiere sta andando avanti. Da quando è iniziato non c’è stato alcun intoppo e siamo fiduciosi che così continuerà a essere”. Sono le parole con cui il sindaco di Biancavilla, Antonio Bonanno, aggiorna il quadro riguardante la bonifica di monte Calvario, il luogo simbolo del pericolo numero uno della cittadina del Catanese: la fluoroedenite.

Il minerale, contenuto naturalmente nelle rocce della zona, causa le stesse malattie a cui si va incontro in seguito all’esposizione all’amianto. Un problema che si conosce da decenni e che già a inizio anni Duemila aveva portato il ministero a dichiarare l’intero territorio comunale sito di interesse nazionale (Sin) per i rischi a cui era esposta la popolazione. Il caso di Biancavilla è unico in Italia: larga parte delle abitazioni, praticamente tutte quelle realizzate prima della scoperta della pericolosità della fluoredenite, sono state costruite con i materiali della zona. Questo che significa che la minaccia è in molti casi all’interno delle stesse case.

Negli anni qualche passo avanti è stato fatto, con interventi di messa in sicurezza degli edifici pubblici, adesso tocca al monte un tempo usato come cava.

I fondi nazionali

Per bonificare monte Calvario, con l’obiettivo finale di trasformare da incubo in parco urbano, le istituzioni hanno messo sul piatto oltre 15 milioni di euro. L’esecuzione dei lavori, dopo una tortuosa querelle nelle aule della giustizia amministrativa, è stata affidata alla Rem, impresa amministrata da Andrea Rendo – nipote del cavaliere del lavoro Mario – e di proprietà di Daniela Pisasale, compagna dell’imprenditore paternese Emanuele Caruso. La coppia è stata coinvolta nella vicenda delle mazzette pagate nel 2020 a Bellolampo e a titolo individuale condannata in primo e secondo grado per corruzione.

A Biancavilla, però, sin dal primo giorno l’unico interesse è rivolto verso i lavori. L’auspicio che tutto possa andare per il verso giusto e nel rispetto del cronoprogramma.

Qualche rallentamento si era registrato nelle fasi precedenti l’allestimento del cantiere, in seguito alla necessità di Rem di ovviare alla notizia dell’emissione di un’interdittiva antimafia nei confronti della ditta – la napoletana Gentile Ambiente – con cui aveva costituito l’associazione temporanea d’imprese.

“Ormai sono vicende superate e i lavori hanno portato già alla demolizione dei manufatti che erano presenti nell’area di monte Calvario”, spiega Bonanno. Il primo cittadino sottolinea come le operazioni vengano seguite dal personale dell’Agenzia regionale per la protezione dell’ambiente: “L’Arpa è presente giornalmente in cantiere per eseguire le rilevazioni sulla dispersione delle fibre nell’aria. Mi è stato riferito che ci sono valori decisamente al di sotto del limite di tollerabilità, mentre negli anni passati lo stesso limite veniva superato”.

I rocciatori

Demoliti i caseggiati che erano presenti, i lavori al momento stanno riguardando le pareti rocciose. Il progetto di messa in sicurezza prevede infatti che vengano apposte delle reti nelle parti a rischio cedimento. Un po’ come accade nel caso di qualsiasi costone a ridosso di un’abitazione o una strada. Qui la necessità è evitare che eventuali crolli possano sollevare polveri contenenti fluoroedenite.

L’operazione, che prevede interventi di perforazione, era stata messa in discussione nei mesi precedenti all’avvio dei lavori per i presunti rischi relativi alla possibilità che l’intervento causasse la dispersione delle fibre.

“Ho depositato un’interrogazione in cui chiedevo chiarimenti, ma a oggi, circa un anno dopo, non ho mai ricevuto una risposta”, racconta al Quotidiano di Sicilia Melissa Pappalardo, esponente del Partito Democratico e componente dell’opposizione. Tra i punti su cui Pappalardo si era concentrata c’era la previsione di utilizzare i fog cannon – strumentazione ideata per abbattere le polveri volatili – e la loro efficacia rispetto alle altezze a cui si lavorerà a monte Calvario.

“Nel corso di un sopralluogo effettuato un mese fa il direttore dei lavori mi ha assicurato che è stato rivisto il computo metrico, con l’inserimento di un altro tipo di strumento più performante. Al momento però non abbiamo documenti che certifichino ciò”. “Questa bonifica – conclude la consigliera – deve servire a donare respiro alla nostra città già in ginocchio per l’inquinamento ambientale e che piange troppi decessi ed è per questo che i riflettori da parte mia sul tema della bonifica resteranno sempre accesi”.