Bibite artigianali siciliane, tra modernità e tradizione - QdS

Bibite artigianali siciliane, tra modernità e tradizione

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Bibite artigianali siciliane, tra modernità e tradizione

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mercoledì 10 Marzo 2021

Per i siciliani offrire una bibita rinfrescante è usanza antica, rito che si tramanda da generazioni, che accompagna la calura dei mesi estivi e del cui refrigerio si conserva il ricordo in inverno.

Le bibite artigianali siciliane che, nel tempo, sono state create partendo da antiche ricette, custodiscano profumi e sapori del territorio che riportano alla mente ad ogni sorso. Per i siciliani offrire una bibita rinfrescante è, in realtà,  un’usanza antica , un rito che si tramanda da generazioni, che accompagna la calura dei mesi estivi e del cui refrigerio si conserva il ricordo anche durante i mesi invernali.

Non a caso, se accolti in casa di palermitani durante la bella stagione, ancora oggi, la prima cosa che vi verrà offerta, quasi come si trattasse di una pozione magica, sarà un bicchiere colmo di acqua su cui galleggia una “nuvoletta” di anice ovvero “acqua e zammù”,  termine  dialettale che deriva da “sambuco” che in siciliano vuol dire “anice” e rappresenta un’antica consuetudine, tipicamente palermitana, da servire come digestivo a fine pasto.

Le bibite artigianali siciliane

Dall’acqua e anice alle bibite artigianali il passo è breve. Dal momento che la Sicilia è terra di sole che arde cocente e illumina un paesaggio sempre diverso, dal mare alla montagna,  sono davvero tanti i profumi e gli  aromi che, nel tempo, hanno impreziosito l’acqua donandole un sapore unico oltre che dissetante. Basti pensare agli agrumi di cui è ricca la Conca d’Oro e alle erbe aromatiche tipiche del Mediterraneo. 

Così, negli anni, alla “semplice” acqua e anice si sono unite tante tipologie che dai profumi della terra hanno mutuato gli aromi divenendo il must di ogni pausa dissetante che si rispetti. Ancora oggi, sparsi per le città siciliane,  si possono scorgere  diversi chioschi, prezioso dono di architetti seguaci della scuola di Ernesto Basile,  addobbati come una volta ,con agrumi e luci che, oltre ad offrire l’acqua e zammù, smerciano ogni sorta di bibita.

Noi abbiamo incontrato I responsabili di  alcune aziende siciliane che hanno fatto la storia delle bibite artigianali e altre che, sebbene più recenti, ne hanno sposato l’antica tradizione seppur con qualche interessante innovazione.

Bibite Bona

Era il  1947 quando  lo slogan “Bevi Bene, Bevi Bona” fece conoscere e diffondere  la cultura del gusto  attraverso le bibite artigianali dell’azienda Bona di Augusta.  La prima Gassosa Bona nasce in Sicilia agli inizi degli anni ’40 per opera di Vincenzo Bona, un uomo dinamico intraprendente e sempre pronto a scommettere su nuove attività imprenditoriali.

In un momento in cui la ripresa economica e la voglia di ricostruire cresceva in maniera esponenziale, l’attività di produzione della Gassosa venne estesa anche ad altri prodotti strettamente legati al territorio come l’Aranciata, il Passito Soda e la Limonata, distribuite dapprima in ambito locale e provinciale, e subito dopo nel resto delle province siciliane – ci racconta Andrea Bona, oggi alle redini dell’azienda- Poi quando la GdO cominciò a fagocitare la maggior parte delle aziende nostre concorrenti noi abbiamo deciso di arrestare il passo e di rivolgerci ai mercati internazionali pur di non svendere I nostri prodotti. Ciò ha fatto di Bona un’azienda Premium. Oggi esportiamo in circa 15 Paesi in Europa ma anche Australia e Canada.  Il segreto  del nostro successo sicuramente è da ricercare nella  conduzione familiare  che ha mantenuto sempre alta l’attenzione alla qualità e al  legame con il territorio e la scelta  coraggiosa di privilegiare “canali d’elite” per non sminuire i nostri prodotti. Sarà per questo motivo che, nonostante l’emergenza sanitaria globale, abbiamo chiuso il 2020 con un incremento delle vendite.”

Cugini Caruso

Leone ascendente chinotto” è la frase scritta sul bigliettino da visita di Nuccio Grillo, classe ‘72, proprietario, insieme al socio Tony Favitta, di un anno più grande,  dell’ azienda “Cugini Caruso”, nata e cresciuta nel 2019 in piena emergenza sanitaria globale a causa del Covid19. I due soci catanesi, che cugini non sono, dell’atmosfera  familiare hanno, però, entrambi,  ben impresso il ricordo delle lunghe tavolate estive durante le quali la gazzosa era l’unica bevanda concessa ai più piccoli per  dissetarsi. Così hanno creato, due anni fa, l’azienda “Cugini Caruso” a Tremestieri Etneo dedita alla produzione di bibite artigianali che uniscono al profumo degli agrumi la piacevolezza delle bollicine che solleticano il palato rendendo ogni sorso un inno alla gioia in grado di rallegrare la convivialità tipica dei pasti delle famiglie siciliane che da sempre si riuniscono numerose sotto il sole e il cielo blu delle campagne siciliane.

Questa azienda rappresenta il  nostro riscatto, dopo esperienze lavorative deludenti, grazie alla possibilità di portare in giro per il mondo la Sicilia chiusa in bottiglia. Nonostante nel panorama siciliano siano presenti dei marchi molto noti, sicuramente al momento più di noi, abbiamo ritenuto che questo mercato non fosse saturo e che ci fosse un  varco anche per noi. Per essere competitivi abbiamo deciso di puntare su un design innovativo, su una comunicazione efficace e su un target di riferimento esclusivo ovvero il settore Ho.re.ca.- ci racconta Nuccio Grillo– Ci rivolgiamo ai ristoratori che vogliono offrire alla propria clientele delle bibite artigianali in cui si senta il vero sapore dei preziosi frutti della Conca d’Oro. Inoltre anche il packaging delle nostre bibite è pensato per fare bella mostra di sè avendo come sfondo i luoghi più belli di tutta la Sicilia. Oltre a trovare le nostre bibite nelle migliori enoteche, gastronomie e  botteghe, sarà possibile trovarle negli stabilimenti balneari di tutta la Sicilia oltre che acquistarli tramite il nostro e-commerce.

Siamo, infatti, convinti che la pandemia abbia creato nuove frontiere commerciali che sono destinate a rimanere anche quando tutto –  speriamo al più presto – sarà finito. Per questo motivo stiamo sfruttando questi mesi di stasi apparente per penetrare anche nei mercati internazionali. Stati Uniti (California, Ohio, Illinois, Nevada, Colorado, Kentucky, Washington), Asia  (Hong Kong),  Finlandia, Germania, Regno Unito, sono i paesi con i quali attualmente stiamo iniziando delle trattative e che si dimostrano molto interessati ai nostri prodotti, anche da inserire nel settore della Mixology”.

Sabadì

Dalla passione di Simone Sabaini per la sua terra, nasce a Modica l’azienda Sabadì che ha come focus, come è facilmente intuibile, il cioccolato lavorato a freddo come da tradizione modicana.
Ma non solo. L’eclettico imprenditore veronese  ha voluto rivoluzionare anche il concetto di bibita artigianale creando una linea di Bevande Madre costituita da preparati 100% naturali e certificati bio pensati per fare aranciata, limonata, zenzero e bergamotto da preparare al momento come se fossero “espresse”.

Le quattro referenze sono realizzate con materie prime di alta qualità, del tutto prive di coloranti, conservanti e additivi a cui si aggiunge un processo di lavorazione altrettanto naturale e artigianale. Gli agrumi, provenienti da coltivazioni siciliane, vengono spremuti appena raccolti. Alla materia prima fresca, nessun frutto viene congelato per essere poi lavorato in un secondo momento, viene quindi aggiunto lo zucchero e poi imbottigliata e pastorizzata- ci racconta Sabaini– Sono naturali perché sono fatte solo con spremute di arancia, limone, zenzero, bergamotto e con zucchero di canna. Basta aggiungere ad una parte di Madre tre parti di acqua gassata per ottenere una bibita fatta al momento, biologica, naturale, buonissima. Si tratta di una vera e propria rivoluzione della concezione di bibita artigianale che è stata  già accolta con grande entusiasmo in Giappone, Norvegia, Svezia e Germania. In Italia I più lungimiranti stanno iniziando ad interessarsi ma il processo, come sempre, è più lento”.

Manuela Zanni

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