Biodiversità, al via in Sicilia progetto per difendere gli insetti impollinatori - QdS

Biodiversità, al via in Sicilia progetto per difendere gli insetti impollinatori

Michele Giuliano

Biodiversità, al via in Sicilia progetto per difendere gli insetti impollinatori

martedì 07 Giugno 2022

Stipulata una convenzione tra l’Arpa e la Regione che punta a sensibilizzare i cittadini. Dalle api dipendende oltre il 70% della produzione agricola per l’alimentazione umana

PALERMO – Il cambiamento climatico è ormai una realtà inoppugnabile, con cui sia i singoli cittadini che le istituzioni devono fare i conti. Se da una parte bisogna lavorare perché si trovino soluzioni immediate a problemi già presenti, dall’altra è importare creare consapevolezza sia nei giovani che nei meno giovani della necessità impellente di uno stile di vita più sostenibile e attento all’ambiente che ci circonda.

Convenzione tra Arpa Sicilia e Regione siciliana

In questa direzione si muove la convenzione, stipulata tra Arpa Sicilia e l’ufficio di presidenza della Regione siciliana, dal titolo “Cambiamento climatico e biodiversità in Sicilia: tuteliamo i consumatori proteggendo gli insetti impollinatori”. Per l’intervento, l’Arpa Sicilia aveva presentato lo scorso dicembre una richiesta di finanziamento di poco più di 70 mila euro; i fondi saranno utilizzati per promuovere attivamente azioni che coinvolgano i cittadini nella conservazione della biodiversità, in particolare degli insetti impollinatori, attraverso l’uso della Citizen Science.
La Citìzen Science, o scienza partecipata, è il coinvolgimento dei cittadini nella raccolta, analisi e interpretazione di dati a fini scientifici. Come ormai da anni si afferma in maniera sempre più insistente, uno degli effetti negativi più preoccupanti dei cambiamenti climatici è la diminuzione degli insetti impollinatori (api, farfalle, vespe, coleotteri e molti altri insetti) da cui dipende oltre il 70% della produzione agricola per l’alimentazione umana.

Monitorare i principali gruppi e gli insetti impollinatori

Le attività proposte da Arpa e Regione Sicilia insieme hanno lo scopo di monitorare i principali gruppi e gli insetti impollinatori seguendo un protocollo standardizzato secondo quanto previsto dal Pollinator Monitoring Scheme (PoMS). Partecipando al progetto, studenti, insegnanti e consumatori potranno seguire le indicazioni per migliorare gli habitat seminando e piantando specie utili agli impollinatori e costruendo bee hotel.

Una raccolta di guide e manuali alle attività guideranno i partecipanti al riconoscimento di piante e insetti e mostreranno come annotare le osservazioni. Saranno organizzati almeno 5 eventi rivolti al pubblico e ai consumatori, almeno 4 eventi rivolti alle scuole e l’Arpa e i funzionari regionali aderiranno ad altri eventi di carattere regionale e nazionale per disseminare ulteriormente il progetto. Il coinvolgimento attraverso attività pratiche servono sia nell’immediato, sia nella promozione ad ampio respiro di una maggiore e più approfondita informazione sull’argomento del cambiamento climatico e della perdita di biodiversità, per sensibilizzare le coscienze di ognuno di noi per adottare comportamenti più sostenibili e sviluppare una resilienza di comunità.

Arpa Sicilia, quindi, utilizzerà la rete di sportelli regionali, come veicolo di disseminazione del progetto ai consumatori, i quali potranno accedere alle informazioni sul progetto e trovare il materiale necessario per la partecipazione. La disseminazione del progetto è fondamentale: più ampio il pubblico, più è possibile che si riesca a fare breccia: la scomparsa delle api non è fantascienza, ma fa parte delle ipotesi concrete con le quali il nostro pianeta deve misurarsi.

Al momento ci sono 350 specie di api a rischio

Al momento ci sono 350 specie di api a rischio e negli ultimi trent’anni le popolazioni di questo insetto sono diminuite del 25 per cento. I motivi sono presto detti: emergenza climatica, pesticidi usati in modo eccessivo, habitat naturali a soqquadro. E in ciascuno c’entra, in qualche modo, la mano violenta dell’uomo, che ancora una volta spreca una risorsa naturale unica per il suo valore strategico.

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