Bitcoin, come e perchè investire nel "nuovo oro" - QdS

Bitcoin, come e perchè investire nel “nuovo oro”

Luigi Ansaloni

Bitcoin, come e perchè investire nel “nuovo oro”

lunedì 18 Gennaio 2021

Secondo molti, infatti i bitcoin potrebbero essere, in un futuro nemmeno troppo lontano, il nuovo oro, e raggiungere una valutazione di circa 150.000 dollari per ogni singola moneta virtuale

E’ un momento d’oro per il bitcoin. E non è solo riferito all’incredibile balzo del suo valore nel giro di pochi mesi, uno sbalorditivo +400% che ha entusiasmato e reso più ricchi gli investitori, soprattutto quelli della prima ora.

Secondo molti, infatti, i bitcoin potrebbero essere, in un futuro nemmeno troppo lontano, il nuovo oro, e raggiungere una valutazione di circa 150.000 dollari per ogni singola moneta virtuale.

Oggi vale poco più di 36000 dollari, dopo aver toccato, record storico, i 40.000 qualche settimana fa. Sogno o reale possibilità?

Come tutte le cose che hanno a che fare con finanza e speculazione, ogni previsione è impossibile, ma certamente questa volta le basi sulle quali si fondano certe ipotesi sono ben più solide di qualche anno fa.

COSA SONO

Il fondatore della prima e più celebre tra le criptovalute, è Satoshi Nakamoto, uno pseudonimo, ma le teorie sul misterioso inventore sono varie.

Era il 2008, e solo a gennaio 2009 il mondo ha ufficialmente conosciuto la prima transazione in bitcoin.

Come le criptovalute in generale, godono della tecnologia blockchain,  con un sistema di protezione inattaccabile, almeno in apparenza, anche se non è purtroppo sempre così.

IL BOOM

Quello che è successo tra la metà del 2020 e l’inizio del 2021 ricorda quello che era successo nel 2017, quando in dodici mesi il valore dei bitcoin era passato da 1.000 a 20.000 dollari, per poi nel 2018 precipitare attorno ai 3.000 dollari.

Lo scorso anno, in piena pandemia, la risalita: da 7000 dollari fino a 40.000 di inizio 2021

Rosaria Ferlito

IL MOMENTO PER INVESTIRE?

Rosaria Ferlito, Docente a contratto di Economia e gestione delle imprese presso l’Università di Catania dove insegna “Management del finanziamento alle imprese”, conferma che questo è “un periodo caldo per i bitcoin.

In passato era molto più criticato, anche dalle quelle stesse imprese, e dai fondi d’investimento che ora lo corteggiano. Era molto più associato finalità illecite, ora le cose sono cambiate.

In realtà è legato a molte cose, ma soprattutto in periodo come questo, dove le azioni delle imprese non vanno bene, è diventato un bene rifugio. Certo, il rischio è sempre altissimo e ci sono dubbi, domani potrebbe succedere qualsiasi cosa, ma non c’è dubbio che oggi le cose siano cambiate per il meglio e che quella che era nata come una criptovaluta si sta trasformando in qualcosa di più solido. Non è più “solo” una moneta alternativa”.

E’ successo, semplicemente, che chi ha le redini del potere economico e finanziario si è accorto che il bitcoin è diventato grande, e potrebbe esserlo ancora di più.

“Tra ottobre e novembre numerosi colossi e imprese hanno deciso che scommettere sulle criptovalute era un buon investimento – continua la dottoressa Ferlito -. Ad esempio è arrivato il supporto di  PayPal e soprattutto di Jp Morgan, dopo che quest’ultima  nel 2017, aveva dichiarato che i bitcoin sarebbe collassati e dopo spariti. 

Ora comunque dopo questa impennata, come avvenuto tre anni fa, in molti di aspettano un altro calo improvviso, che è tipico della finanza più speculativa. Le criptovalute, non avendo un grande “storico” dietro alle spalle, dopotutto si basano essenzialmente sulla fiducia”.

Ma vale la pena investire nei bitcoin, soprattutto per i piccoli investitori? “In molti ci credono tanto, e potrebbe essere una grande occasione in fondo. Magari certo, sarebbe meglio aspettare che il valore si stabilizzi e non puntare tutto quando i valori sono così alti. Altra cosa che è cambiata, oltre la fiducia dei “grandi” del mondo economico, è che adesso i bitcoin sono utilizzati per delle forme di finanziamento, dei nuovi progetti che invece di farsi finanziare in euro, lo fanno tramite criptovalute, e questo potrebbe cambiare ulteriormente le cose”, conclude la Ferlito.

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