Blutec Termini Imerese, oggi la protesta dei lavoratori - QdS

Blutec Termini Imerese, oggi la protesta dei lavoratori

Blutec Termini Imerese, oggi la protesta dei lavoratori

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mercoledì 24 Febbraio 2021

Chiesta una convocazione urgente al ministero dello Sviluppo economico affinché i progetti di riconversione presentati per il sito siano oggetto di una valutazione attenta da parte delle Istituzioni.

“I lavoratori della Blutec manifestano oggi davanti ai cancelli dello stabilimento di Termini Imerese per chiedere una convocazione urgente al ministero dello Sviluppo economico”. Lo dicono Gianluca Ficco, segretario nazionale della Uilm, responsabile del settore auto, e Vincenzo Comella, segretario della Uilm di Palermo.

“Abbiamo chiesto già al precedente governo la modifica del piano, non possiamo accettare che l’amministrazione straordinaria si chiuda con il licenziamento dei lavoratori – aggiungono – e con una semplice promessa di riassunzione nell’ambito di un progetto di conversione industriale, tutto da verificare”.

“I commissari devono essere convocati con urgenza – continuano i sindacalisti della Uilm – per definire un piano che scongiuri i licenziamenti e dia un futuro ai lavoratori di Blutec di tutta Italia, compresi quelli di Termini Imerese.

Infine vorremmo che i progetti di riconversione presentati per il sito siciliano, stavolta, fossero oggetto di una valutazione attenta da parte delle Istituzioni”.

Circa 300 operai della Blutec (ex
Fiat) e dell’indotto si sono radunati quindi davanti allo stabilimento, dove si
è svolta un’assemblea. I lavoratori hanno montato due tende per un presidio
permanente. “Rimarremo qui fino a quando il ministero dello Sviluppo non
ci convocherà e siamo pronti a mettere in campo iniziative di
mobilitazione”, avverte il segretario della Fiom, Roberto Mastrosimone.

A fianco degli operai Fim Fiom e
Uilm. I sindacati attendono la risposta alla richiesta inviata qualche giorno
fa al Mise di “una convocazione urgente”.
“A giugno scade la cassa integrazione e non sappiamo nulla del progetto di
rilancio della fabbrica e dell’intera area di Termini Imerese – aggiunge
Mastrosimone – Bisogna agire subito, serve una soluzione industriale, altrimenti
crolla tutto. In ballo ci sono mille lavoratori. E’ da dieci anni che
attendiamo una svolta che non arriva mai”.  

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