Gli ultimi tre mesi dell'anno saranno un salasso per gli italiani: per le utenze quest'anno spenderanno il doppio rispetto al 2021. Nuove misure in vista
Per il 2022 una famiglia tipo deve mettere a budget circa 1.320 euro per la sola bolletta elettrica. Si tratta del 109% in più rispetto al 2021. Sarà dunque un salasso negli ultimi mesi dell’anno per chi ha un contratto di fornitura nel mercato tutelato, come si evince dall’analisi di Facile.it. L’indagine è stata svolta alla luce degli aumenti tariffari per il quarto trimestre 2022.
Forti rincari anche per la bolletta del gas
Una cifra mai così alta, a cui si aggiunge la bolletta del gas, per la quale, da gennaio ad oggi, gli italiani hanno speso quasi 1.345 euro. E la prospettiva per gli ultimi tre mesi dell’anno è, se possibile, addirittura peggiore.
Secondo le stime di Facile.it, infatti, a partire da ottobre la bolletta del gas per i clienti del mercato tutelato potrebbe aumentare addirittura fino al 120% arrivando a sfiorare, per la famiglia tipo, i 317 euro al mese.
“Per capire l’effettivo aumento del prezzo del gas bisognerà attendere gli inizi di novembre, quando Arera pubblicherà il dato ufficiale relativo al PSV di ottobre – spiega Mario Rasimelli, Managing Director Utilities di Facile.it – In ogni caso, questo aggiornamento tariffario riguarderà solo i circa 7 milioni di clienti che hanno un contratto di fornitura gas nel servizio di tutela; guardare alle offerte presenti sul mercato libero potrebbe, quindi, essere una soluzione per contrastare almeno in parte i rincari previsti per i prossimi mesi”.
Bollette, nuovo decreto in vista
Intanto, un nuovo decreto aiuti per far fronte al caro bolletta, e al caro energia in senso più ampio, dovrebbe essere varato in uno dei primi consigli dei ministri, già a novembre. Per rispondere a quella che, in pubblico e in privato, Giorgia Meloni definisce come la “priorità assoluta” per il nuovo governo.
L’intervento riguarderebbe, per il momento, il mese di dicembre con il prolungamento di alcune misure. Fra tutte si pensa a prorogare il credito d’imposta per le imprese e al taglio delle accise sulla benzina che ora si fermano a novembre. L’idea sarebbe però quella di non utilizzare tutti i 10 miliardi a disposizione per tenere parte delle risorse per rafforzare la dote della manovra.