Bollette idriche “pazze” a Modica, si chiede chiarezza - QdS

Bollette idriche “pazze” a Modica, si chiede chiarezza

Bollette idriche “pazze” a Modica, si chiede chiarezza

venerdì 09 Ottobre 2020

Per il secondo anno consecutivo, addebitati consumi inesistenti, il sindaco Abbate chiede ai cittadini di comunicare inesattezze e errori

Esattamente un anno fa si discuteva in città di bollette idriche ‘pazze’ e conteggi forfettari che non corrispondevano alla realtà. Adesso, ci risiamo. Proprio in questi giorni, infatti, il comune di Modica sta recapitando a casa dei cittadini le bollette per il pagamento del canone idrico e nei conteggi sembra esserci qualcosa che non va.

“Nel suo programma elettorale, Abbate aveva promesso di ‘sostituire l’attuale sistema dei contatori idrici con più moderni dispositivi di tele lettura con trasmissione telematica di dati relativi al consumo di acqua con fatturazione trimestrale’ – ha sottolineato l’esponente di Sinistra italiana Vito D’Antona -. Oggi lo stesso Abbate dichiara che ‘gli errori sono normali perché è impossibile leggere tutti i contatori’, ammettendo implicitamente il fallimento della sua amministrazione in un campo che per tutti gli altri comuni d’Italia rappresenta normale amministrazione.

Nessuno pretendeva miracoli o progetti futuribili di telelettura, ma bastava soltanto il minimo indispensabile, costituito da una lettura all’anno dei contatori, come previsto dai regolamenti comunali o, in assenza, un calcolo sull’ultimo triennio; assistiamo invece, dopo sette anni di ininterrotta amministrazione allo smantellamento del servizio interno di lettura, al suo affidamento all’esterno, del quale non si è saputo più nulla, e alla chiusura definitiva dell’ufficio per il ricevimento del pubblico”.

Per il secondo anno consecutivo, insomma, l’invio delle bollette dell’acqua si è rivelato un flop. L’Amministrazione comunale, dal canto suo, ha pregato solo i cittadini di comunicare all’ufficio competente, via telefono o via mail, eventuali problemi, somme errate o qualsiasi dato inesatto, visto che molte bollette contengono indicazioni di consumi inesistenti e privi di fondamento.

“Il risultato di questo cattivo modo di amministrare – ha aggiunto D’Antona – è che i cittadini ai quali pervengono bollette infondate, devono sobbarcarsi l’onere di ore di attesa al telefono o aspettare inutilmente per settimane una risposta all’email. L’assenza della lettura e gli innumerevoli errori rilevati chiamano in causa, inoltre, le responsabilità politiche ed amministrative di tutta l’amministrazione Abbate nei confronti della città, atteso che uno dei punti fondamentali del piano di riequilibrio, approvato per evitare il dissesto, è costituito, come richiesto tante volte dalla Corte dei Conti, dall’incremento e da una organizzazione efficiente della riscossione delle entrate. Inoltre, si rischia di iscrivere in bilancio somme per crediti inesistenti”. L’esponente di Sinistra italiana ha chiesto di fare chiarezza in tal senso, chiedendo anche la nomina di una commissione d’inchiesta.

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