Bollette, proteste da Palermo a Torino. La rabbia degli albergatori

Bollette, proteste da Palermo a Torino. Rabbia degli albergatori: a rischio pure la stagione sciistica

redazione

Bollette, proteste da Palermo a Torino. Rabbia degli albergatori: a rischio pure la stagione sciistica

lunedì 03 Ottobre 2022

Studenti universitari in Sicilia, imprenditori in altre città italiane: in tanti hanno manifestato chiedendo interventi contro i rincari. Grido dall'allarme nel settore del turismo

A Palermo hanno protestato gli universitari. In altre città, invece, sono stati organizzati sit-in per bruciare platealmente le bollette. Il caro energia è la nuova vera emergenza. La crisi economica legata alla pandemia sembra ormai solo un lontano ricordo. Adesso si fa i conti con le spese delle utenze che crescono mese dopo mese.

Bollette bruciate in piazza

A Napoli, Roma, ma anche a Torino, Bologna, a Cagliari, centinaia di bollette sono state ridotte in cenere. Un’azione dimostrativa, organizzata da Usb davanti alle maggiori aziende del settore energetico e ad altri luoghi simbolo della crisi. Hanno partecipato commercianti, ristoratori. Ma anche famiglie che a stento arrivano a fine mese. Il 13 ottobre, invece, sarà il comitato di #ioapro, che scenderà in piazza a Roma in piazza Santi Apostoli.

Il sindacato unitario di base, intanto, ha comunicato di aver depositato negli uffici della procura di Roma una denuncia. Un esposto “contro tutte le condotte poste in essere dalle società che commerciano gas, energia elettrica e prodotti petroliferi ai danni della collettività”. Secondo il sindacato agiscono “speculando sulle differenze tra quanto hanno pagato le materie prime e il prezzo al quale ce le stanno rivendendo”.

Bollette, l’appello degli albergatori

Dopo il caso degli albergatori del Salento costretti a chiudere, arriva dagli hotel il grido di allarme. Chiedono subito un intervento di sostegno oppure il numero di strutture costrette ad alzare bandiera bianca salirà a dismisura. Il presidente di Federalberghi, Bernabò Bocca, lo ha detto senza troppi giri di parole. “La situazione per il nostro settore è drammatica e non possiamo permetterci di aspettare il 2024. Serve un intervento subito per il governo che si andrà ad insediare, ma anche per quello ancora in carica. Va trovata una soluzione per il costo dell’energia deve essere una assoluta priorità. Ci deve essere un intervento come per il Covid”.

Il rischio è che a pagare un prezzo salatissimo siano soprattutto gli hotel che si stanno preparando alla nuova stagione dello sci. Così come le società che gestiscono gli impianti di risalita. “Se ci fermiamo noi, rimangono fermi tutti. Rivivere l’incubo della pandemia, quando le strutture non aprirono sarebbe un colpo dal quale sarebbe difficile riprendersi.

Anche da Maria Carmela Colaiacovo, presidente di Associazione Italiana Confindustria Alberghi, arriva l’appello a intervenire subito. “Ci aspettano sicuramente dei mesi molto difficili. Il caro bolletta sta impattando pesantemente sul settore alberghiero e mediamente le strutture hanno visto quadruplicare il costo dell’energia. In questa fase dell’anno, caratterizzata da una fisiologica diminuzione della presenza di clientela, ci troviamo ad affrontare un aumento spropositato di luce e gas. Il rischio è che molte aziende, logorate già da una crisi di oltre due anni, siano costrette a sospendere le attività”.

Poi aggiunge: “Poco prima delle elezioni avevamo sollecitato tutta la politica su alcune delle priorità del comparto. Oggi ribadiamo la necessità di interventi rapidi e aiuti adeguati”.

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