Bonomi e Giovani imprenditori preoccupati per il futuro di Italia e Sicilia

Bonomi e i Giovani imprenditori preoccupati per il futuro dell’Italia e della Sicilia

web-dr

Bonomi e i Giovani imprenditori preoccupati per il futuro dell’Italia e della Sicilia

Marco Gullà  |
venerdì 20 Maggio 2022

Il presidente di Confindustria, Carlo Bonomi, intervenuto durante la kermesse Med in Italy a Palazzo dei Normanni, a Palermo, ha ribadito la necessità di dare meno bonus e guardare più al futuro

Un lungo intervento in cui il paradigma è stato quello della ripartenza economica e dei freni che al momento inceppano il motore dell’economia.

Il presidente di Confindustria, Carlo Bonomi, intervenuto durante la kermesse Med in Italy a Palazzo dei Normanni, organizzata dai Giovani imprenditori di Confindustria, ha esordito parlando inizialmente della situazione attuale nel nostro paese: “Tutti dopo il Covid pensavamo che avremmo imboccato la strada della ripresa: invece abbiamo assistito prima a una brusca frenata, a causa di una legge di bilancio priva di visione a lungo termine, e in seguito alla doccia gelata della guerra in Ucraina – ha dichiarato il presidente – temo che gli effetti del conflitto avranno ripercussioni a medio e lungo termine, al momento non so dire se ci sarà una ripresa già nella seconda parte di quest’anno. Serve l’impegno di tutti, ma gli sforzi maggiori devono arrivare dal governo: è il momento di progettare il futuro, non di guardare agli appuntamenti elettorali”.

Preoccupazione per il futuro

Politica e Pnrr, Bonomi si mostra decisamente preoccupato sul futuro: “Sono preoccupato per quanto possa succedere nelle prossime elezioni: ogni appuntamento è una tornata di risorse pubbliche sprecate a pioggia. Mi preoccupa in particolare l’utilizzo dei fondi del Pnrr, anche tenendo in conto che era stato progettato in un contesto geopolitico completamente diverso. Oltre a essere un’occasione per migliorare l’economia, il Pnrr deve concentrarsi su una delle più grandi carenze di questo paese: le riforme – aggiunge Bonomi -. Da decenni portiamo avanti una battaglia per modernizzare il paese e cancellare le disuguaglianze, ma finché andiamo avanti con bonus e provvedimenti una tantum la crisi continuerà a incidere, soprattutto su chi ha redditi più bassi”.

Elezioni politiche amministrative e regionali

Bonomi che non ha voluto rilasciare interviste ma ha parlato solo a conclusione dei lavori, torna sulle elezioni politiche che riguarderanno anche la Sicilia: “A giugno c’è una importante tornata amministrativa, a novembre le regionali come sapete qui in Sicilia e le politiche a marzo dell’anno prossimo. Noi siamo
ottimisti, speriamo in una seconda parte dell’anno di ripresa.

Guardare al futuro e non all’immediato

Il governo deve fare la sua parte – ha sottolineato Bonomi- quindi deve fare quei provvedimenti che guardano al futuro e non all’immediato”. La conclusione del presidente di Confindustria si lega ancora ai fondi – mal sfruttati – del Pnrr: “Non abbiamo in Italia un problema di economia e di ceto industriale, ma di struttura dello Stato.

Pnrr una grande occasione

Abbiamo un problema di riforme che vanno fatte: il Pnrr ci da’ una grande occasione per fare le riforme che il Paese si aspetta da trent’anni. Ci dicevano che non le avevano fatte perché non c’erano le risorse, oggi le risorse ci sono: quindi non abbiamo più scuse. Però le riforme su fisco, politiche attive del
lavoro, concorrenza, nonostante abbiamo preso impegni con l’Europa, sono ferme. Il premier ha dovuto convocare d’urgenza il CdM per richiamare tutti agli impegni presi”.

L’intervento del presidente dei Giovani Imprenditori

Prima del leader nazionale di Confindustria aveva parlato il presidente dei Giovani imprenditori di Confindustria Riccardo Di Stefano che, in quanto palermitano, si è concentrato di più sui problemi della Sicilia.

Fare impresa in Sicilia è difficile: lottiamo contro una burocrazia ancora troppo lenta. E poi c’è il tema della legalità, su cui bisogna sempre prestare attenzione. Lo dico a pochi giorni dal 30ennale delle stragi, in cui persero la vita due eroi del nostro tempo e della nostra terra”. E’ stata la denuncia di Riccardo Di Stefano, a margine dei lavori. 

“Non possiamo non guardare, però – ha proseguito -, alle immense opportunità che derivano dall’industria culturale e monumentale, dal turismo, dall’enogastronomia, dalla filiera della sostenibilità, da questa nuova politica energetica che per passa per la Sicilia, dalla information technology. Bisogna essere consapevoli ma anche ottimisti”. 

Trovare una soluzione allo shock energetico

“Lo shock energetico va affrontato nel breve con un cap anche a livello italiano e stimolando una riforma del mercato europeo dell’energia per diventare una vera centrale unica di acquisti. Il tema delle rinnovabili è caro ai nostri imprenditori che purtroppo vedono restare al palo i progetti di investimento. E’ sbagliato dire che servano investimenti pubblici per le rinnovabili, serve, invece, una grande capacità di progettazione e snellimento delle autorizzazioni” – ha aggiunto Di Stefano.

“Approfittiamo di questo momento per ridisegnare la mappa delle nostre priorità. Probabilmente un anno fa non avremmo detto che una di queste potesse essere l’approvvigionamento del gas. Oggi lo è. Questa congiuntura, che è un’emergenza pressante, dobbiamo affrontarla non soltanto con misure tampone, ma azioni coraggiose, forti e strutturali. Il bonus da 200 euro è esattamente ciò che non dobbiamo più fare: abituare a delle piccole elemosine di Stato”.

Preoccupati per il debito pubblico

“Come Giovani Imprenditori siamo fortemente preoccupati per il tema del debito pubblico perché in questi anni ci hanno abituato a fare deficit, a sforare sicuramente per la situazione emergenziale, ma adesso è una zavorra intergenerazionale fortissima”. “Il debito va aggredito ed eroso, abbiamo 900 miliardi di spesa pubblica che va efficientata. Il debito di oggi graverà su giovani donne e precari, che sono le categorie più colpite, a cui voglio aggiungere la manifattura, che dobbiamo mettere in sicurezza e preservare come patrimonio collettivo”, ha concluso il presidente nazionale dei Giovani imprenditori di Confindustria.

Marco Gullà

Tag:

0 commenti

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Commenta

Ediservice s.r.l. 95126 Catania - Via Principe Nicola, 22

P.IVA: 01153210875 - Cciaa Catania n. 01153210875


SERVIZIO ABBONAMENTI:
servizioabbonamenti@quotidianodisicilia.it
Tel. 095/372217

DIREZIONE VENDITE - Pubblicità locale, regionale e nazionale:
direzionevendite@quotidianodisicilia.it
Tel. 095/388268-095/383691 - Fax 095/7221147

AMMINISTRAZIONE, CLIENTI E FORNITORI
amministrazione@quotidianodisicilia.it
PEC: ediservicesrl@legalmail.it
Tel. 095/7222550- Fax 095/7374001
Change privacy settings
Quotidiano di Sicilia usufruisce dei contributi di cui al D.lgs n. 70/2017