Bonus 200 e 150 euro, l'Inps torna indietro: accolte domande - QdS

Bonus 200 e 150 euro, retromarcia dell’Inps: accolte le domande respinte

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Bonus 200 e 150 euro, retromarcia dell’Inps: accolte le domande respinte

Redazione  |
mercoledì 15 Febbraio 2023

L'Inps fa marcia indietro sulle domande respinte in merito al Bonus 200 e 150 euro. Ecco chi riceverà il contributo economico.

Importante novità per chi si è visto respingere le richieste relative all’accesso ai Bonus 200 euro e Bonus 150 euro, introdotti recentemente dai decreti Aiuti dal Governo.

L’Inps ha infatti effettuato una “retromarcia” dopo aver valutato con attenzione quanto contenuto all’interno della normativa, decidendo quindi di ampliare la platea dei beneficiari inserendo anche i collaboratori, i dottorandi di ricerca e gli assegnisti che non sono iscritti alla Gestione Separata. A comunarlo è stata lo stesso istituto di previdenza attraverso il messaggio n. 635 del 2023.

Bonus 200 e 150 euro, la risposta dell’Inps

Nella nota dell’Inps si legge che “l’istituto, su conforme parere del Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali, tenuto conto della finalità dell’intervento e della contemporanea sussistenza dei requisiti sostanziali della contribuzione effettiva connessa all’attività svolta e delle denunce Uniemens del committente, procederà al pagamento delle menzionate indennità anche in assenza della formale iscrizione alla Gestione separata”.

Bonus 200 e 150 euro, a chi sarà riconosciuta la misura

“In ragione di quanto sopra rappresentato, esclusivamente per le domande di indennità una tantum dei collaboratori/assegnisti/dottorandi respinte con la sola motivazione dell’assenza del requisito di iscrizione alla Gestione separata, l’Istituto sta procedendo al riesame d’ufficio” e al successivo “riconoscimento della misura, ove presenti tutti gli altri requisiti normativamente previsti”.

“Per il riconoscimento dell’indennità in questione l’Istituto prescinderà dalla formalizzazione della iscrizione alla Gestione Separata da parte dei lavoratori interessati (collaboratori/assegnisti/dottorandi)”, conclude l’Inps.

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