Disciplinato dall’art. 205 del Decreto Rilancio. Dà diritto a uno sconto del 60% sul prezzo del mezzo. Valido solo per i residenti (maggiorenni) delle città capoluogo o con almeno 50.000 abitanti
ROMA – Con uno stanziamento di 120 milioni, contenuti nel nuovo decreto Rilancio, il Governo apre ancora di più alla mobilità sostenibile. Il buono mobilità, già ribattezzato “bonus bici”, come si legge sul DL (art. 205) nasce come alternativa al trasporto pubblico locale al fine di agevolare gli spostamenti in chiave ecosostenibile dei cittadini nelle aree urbane a fronte delle limitazioni al trasporto pubblico locale operate dagli enti locali per fronteggiare l’emergenza epidemiologica da Covid-19.
Nello specifico si parla di un contributo fino a 500 euro per l’acquisto di biciclette (anche a pedalata assistita) e di veicoli per la micromobilità elettrica come monopattini, hoverboard e segway. Il bonus, riservato al singolo acquirente, arriverà a coprire fino al 60% della spesa sostenuta per acquistare il mezzo o il servizio. Il contributo sarà retroattivo e quindi valido a partire dal 4 maggio 2020 al 31 dicembre 2020, fino ad esaurimento fondi che, per l’occasione, sono stati più che raddoppiati da 50 a 120 milioni.
Attenzione però, il bonus non vale per tutti. Infatti, solo cittadini di età superiore ai diciotto anni e residenti in città che siano capoluoghi di Regione o provincia o con almeno 50mila abitanti potranno beneficiarne. In altre parole vale solo per le città più grandi, dove risulta maggiore il problema del traffico. Di conseguenza vengono esclusi parte dei pendolari, studenti e lavoratori fuori sede che hanno il domicilio in città ma hanno mantenuto la residenza nel luogo di provenienza.
Sull’erogazione del contributo la modalità è ancora in via di definizione. Per ottenerlo bisognerà conservare il documento giustificativo di spesa (fattura) e, non appena sarà on line, accedere tramite credenziali SPID (sull’applicazione web che è in via di predisposizione da parte del Ministero dell’ambiente e accessibile anche dal suo sito istituzionale).
In alternativa alla procedura a rimborso, una volta che l’applicazione sarà operativa (entro 60 giorni dalla pubblicazione del provvedimento in Gazzetta Ufficiale) il buono mobilità potrà essere convertito in un buono spesa digitale, generato sempre dall’applicazione web. Chi vorrà usufruirne, quindi dovrà indicare sulla piattaforma il mezzo o il servizio che intende acquistare e la piattaforma genererà il buono spesa elettronico da consegnare ai fornitori autorizzati, insieme al saldo a proprio carico, per acquistare il mezzo scelto.
Viene potenziato anche il ruolo del Mobility Manager. Al fine di favorire il decongestionamento del traffico nelle aree urbane, le imprese e le pubbliche amministrazioni con più di 100 dipendenti ubicate in città sopra i 50mila abitanti, dovranno dotarsi di questa figura con l’obiettivo di redigere un piano degli spostamenti casa-lavoro del proprio personale dipendente.
Ultime, ma non meno importanti, sono le modifiche, rispettivamente degli artt. 3 e 182, al codice della strada. La prima, la cosiddetta “casa avanzata”, consiste in una linea di arresto predisposta per le biciclette, in posizione avanzata rispetto alla linea di arresto per gli altri veicoli. Verrà applicata anche agli incroci con semafori e su strade in cui il limite massimo non sia oltre i 50 km/h e sarà posta a una distanza pari almeno a tre metri rispetto alla linea di arresto stabilita per il flusso veicolare. Una modifica che varrà anche per e-bike e monopattini.
La seconda riguarda la creazione di una corsia ciclabile o “bike lane”. Una parte della carreggiata, posta sulla destra, delimitata non da un cordolo ma da una striscia bianca discontinua permetterà la circolazione delle bici nelle strade urbane sullo stesso senso di marcia dei veicoli e sarà contraddistinta dal simbolo dei velocipedi. Su questa modifica, però, sono già montate le prime polemiche, legate soprattutto alla sicurezza dei tracciati.