Dal Bonus trasporti alle pensioni a 600 euro, misure bloccate - QdS

Dal Bonus trasporti alle pensioni minime a 600 euro, misure ancora bloccate: ecco perché

Dal Bonus trasporti alle pensioni minime a 600 euro, misure ancora bloccate: ecco perché

Salvatore Rocca  |
giovedì 09 Marzo 2023

Sono diversi i bonus bloccati dal Governo e che non possono ancora essere richiesti dai cittadini. Ecco perché i provvedimenti sono fermi e cosa potrebbe accadere in futuro.

Con l’approvazione della Legge di Bilancio 2023 il Governo Meloni ha riconfermato e prolungato diversi tra bonus e agevolazioni che erano già stati approvati sotto l’esecutivo precedente.

Alcuni di questi, tuttavia, non possono ancora essere richiesti dai cittadini poiché risultano “bloccati” perché non sono ancora stati approvati gli appositi decreti con le indicazioni e la platea dei beneficiari. Ma andiamo per ordine e scopriamo quali sono le agevolazioni che non sono ancora accessibili.

Bonus Trasporti

Tra le misure più importanti prorogate dalla Manovra ma che restano ancora ferme al palo risulta essere il Bonus trasporti. Rispetto all’agevolazione pensata dal Governo Draghi per il 2022, quella del 2023 è indirizzata a una platea più ristretta di beneficiari.

In precedenza, infatti, potevano fare domanda tutti quei cittadini con reddito fino a 35mila euro, mentre adesso la soglia si è abbassata a 20mila euro, “tagliando” migliaia di potenziali fruitori. Il bonus non è cedibile e può essere utilizzato soltanto da un beneficiario per l’acquisto di un solo abbonamento.

Come detto, però, a oggi manca ancora il decreto interministeriale di Ministero dell’Economia, Ministero dei Trasporti e Ministero del Lavoro. La data di scadenza era stata fissata al 14 febbraio, vale a dire entro 30 giorni dalla pubblicazione del dl Carburanti nella Gazzetta Ufficiale. A oggi, però, non vi sono novità a riguardo.

Bonus psicologo

Altro provvedimento che ha avuto particolarmente successo – e attualmente in stand by – è il Bonus psicologo. La Manovra ha prorogato la misura anche per il 2023, con un aumento della cifra riservata ai beneficiari.

Dai 600 euro si è passati infatti ai 1.500 euro previsti per l’anno in corso, con un massimo di 50 euro che possono essere spesi a seduta. Complessivamente, lo stanziamento per il 2023 è di 5 milioni di euro, mentre per il 2024 è previsto una ulteriore “iniezione” a favore dei richiedenti di 8 milioni di euro. Da Roma, però, tutto tace per quanto concerne il decreto attuativo.

Reddito Alimentare

Rimane ferma al palo anche l’iniziativa del Reddito Alimentare. Presentata negli scorsi mesi dal deputato e capogruppo del Partito Democratico in Commissione Affari Sociali Marco Furfaro con un emendamento alla Legge di Bilancio, la misura prevede lo stanziamento di 1,5 milioni di euro per il 2023 e di 2 milioni di euro per il 2024 per la distribuzione di pacchi ricavati da prodotti alimentari invenduti.

I pacchi alimentari, secondo la norma, verranno destinati ai soggetti che si trovano in povertà assoluta nelle città metropolitane del Paese e potranno essere prenotati attraverso un’applicazione. Il ritiro avverrà in uno dei centri di distribuzione o attraverso il sostegno del Terzo Settore. Si attende, anche in questo caso, il decreto da parte del Ministero del Lavoro.

Aumento pensioni minime

All’appello, tra le misure che dovevano già essere applicate da tempo, vi è l’atteso aumento delle pensioni minime a 600 euro decantato da Forza Italia e aggiunta dal Governo nella Manovra.

Secondo la Legge di Bilancio, l’incremento della pensione minima dovrebbe interessare tutti i soggetti over 75. L’aumento sarebbe dovuto già essere effettivo dal mese di gennaio 2023, ma a oggi sono migliaia i pensionati che attendono l’adeguamento dell’assegno.

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