Pochi soldi rispetto alle esigenze che ci sono da soddisfare. Tra le righe del piano di ripartizione delle somme destinate ai caregiver familiari siciliani, il dato che emerge più forte è quello riguardante “l’esiguità delle somme” assegnate alla Regione e, più in generale, stanziate dallo Stato come sussidio economico a favore di quelle figure che sono riconosciute dalla legge per la loro importanza nell’assistenza dei disabili ma che alla fine sono costretti ad accontentarsi letteralmente di pochi spiccioli.
Il governo Schifani a inizio mese ha varato la programmazione delle risorse che la Sicilia avrà a disposizione per l’annualità 2024. Risale a gennaio scorso il decreto interministeriale che ha fissato in 30 milioni di euro il budget a disposizione per l’intero Paese. All’isola è toccato l’8,19 per cento.
Gravi e gravissimi
Con una delibera, la giunta regionale ha apprezzato l’1 luglio la proposta formulata dall’assessorato guidato da Nuccia Albano. Il provvedimento dispone le modalità di ripartizione dei 2.457.000 euro che la Regione avrà a disposizione nell’ambito di quello che, nel corso degli anni, è stato definito bonus caregiver.
“Si definisce caregiver familare la persona che assiste e si prende cura del coniuge, dell’altra parte dell’unione civile tra persone dello stesso sesso o del convivente di fatto, di un familiare o di un affine entro il secondo grado, ovvero, nei soli casi indicati dall’art. 33, comma 3, della legge 5 febbraio 1992, n. 104, di un familiare entro il terzo grado che, a causa di malattia, infermità o disabilità, anche croniche o degenerative, non sia autosufficiente e in grado di prendersi cura di sé, sia riconosciuto invalido in quanto bisognoso di assistenza globale e continua di lunga durata, o sia titolare di indennità di accompagnamento”, viene ricordato nella proposta dell’assessorato.
In tema di assistenza ai portatori di handicap, esistono due categorie: persone con necessità di sostegno intensivo (disabili gravi) e persone con necessità di sostegno molto elevato (disabili gravissimi).
Evitare disparità
La scelta del governo ha ricalcato le decisioni prese negli anni scorsi, con l’obiettivo di evitare che le famiglie con a carico un disabile grave possano subire forme di disparità e sottovalutazione delle difficoltà che accompagnano comunque questo tipo di assistenza.
Nello specifico, dopo un confronto con le organizzazioni di rappresentanza, si è scelto di destinare il 65 per cento ai caregiver familiari di disabili gravi e il 35 per cento per coloro che si prendono cura di disabili gravissimi.
“Tale decisione, concordata, mira a non generare forme involontarie di discriminazioni, garantendo pari opportunità, tenuto conto che, il legislatore regionale ha già previsto la figura del caregiver familiare delle persone con necessità di sostegno molto elevato, riconoscendo un beneficio economico pari a 1.200,00 mensili, mentre esigue risorse sono destinate alle persone con necessità di sostegno intensivo (gravi), che al pari degli altri, comunque, vivono una situazione di disagio e che pertanto si ritiene opportuno supportare”, viene spiegato nel provvedimento.
Le scadenze
Decisa la modalità di ripartizione, la Regione dovrà trasmettere entro il 7 agosto al ministero la programmazione delle risorse. Successivamente a essere coinvolti saranno i Distretti socio-sanitari – entità che raggruppano solitamente più Comuni – a cui spetterà concretamente la gestione degli avvisi per la presentazione delle domande e la successiva erogazione dei bonus.
Negli anni scorsi, non sono mancate le polemiche da parte dei familiari di alcuni disabili che hanno criticato – è il caso, per esempio, di diverse famiglie residenti a Catania – le procedure farraginose per accedere al sussidio e i conseguenti ritardi nei bonifici. Una lunga attesa che poi si è conclusa con versamenti di somme ritenute decisamente insufficienti per alleggerire il carico delle famiglie che scelgono di occuparsi da vicino dei propri familiari malati.

