Economia

Bonus Irpef, guida alle novità: cosa cambia nel 2024

Il bonus Renzi, oggi bonus Irpef, è stato confermato anche per il 2024, ma con alcune novità. Innanzitutto, occorre ricordare che spetta a lavoratori dipendenti con redditi fino a 28mila euro annui, per cui si può arrivare a ottenere avere fino a 1.200 euro all’anno, ma per calcolare quanto effettivamente spetta serve la dichiarazione dei redditi.

Il bonus Irpef è un contributo che nel corso degli anni ha subito diverse modifiche, nato come bonus 80 euro fino al bonus Renzi di 100 euro. La recente modifica delle aliquote Irpef, conseguenza della riforma fiscale voluta dal governo Meloni, ha portato alla conferma del bonus Irpef per il prossimo anno, anche se ritoccato. La novità, infatti, non riguarda i limiti di reddito, ma le regole di calcolo. Vediamo come è cambiato nel corso del tempo.

Come è cambiato il bonus Irpef nel tempo

Fino al 2020, il bonus Renzi era destinato a circa 16 milioni di lavoratori dipendenti che si trovano nella fascia di reddito tra i 8.174 e 40mila euro. Da luglio 2020, conseguentemente al taglio del cuneo fiscale, la dicitura in busta paga è cambiata: la nuova è “trattamento integrativo”. Inizialmente, fino al 2021, il bonus veniva erogato in due modalità, in base al reddito: come credito Irpef in busta paga per i redditi fino a 28mila euro o come detrazione per i redditi fino a 40mila euro. Per quanto riguarda la detrazione, venivano erogati da 97 euro circa al mese a 80 euro per i redditi da lavoro dipendente tra i 28.001 euro e fino a 35 mila euro; da 80 euro fino a 0 euro per i redditi da 35.001 e fino a 40 mila euro.

Questa è necessaria per comprendere com’è cambiato il bonus Irpef con la legge di Bilancio 2022. La nuova imposta sul reddito delle persone fisiche è basata su quattro aliquote anziché cinque; dunque, cambia il sistema di bonus e detrazioni. Il bonus, dunque, nel 2022 viene percepito dai lavoratori dipendenti con redditi fino a 28 mila euro, ma secondo regole diverse.

Nel 2023 i cambiamenti sono stati più radicali e hanno continuato a percepire il trattamento integrativo solo i lavoratori con redditi fino a 15.000 euro. Ai lavoratori con reddito compreso tra 15.000 e 28.000 euro è stato riconosciuto solo nel caso in cui le detrazioni spettanti superavano le imposte dovute.

Chi sono i destinatari del bonus Irpef?

Il bonus Irpef è destinato ai lavoratori dipendenti e a chi percepisce redditi a questi assimilati, che appartengono alle seguenti categorie:

  • soci lavoratori di cooperative;
  • lavoratori in cassa integrazione: CIG ordinaria, CIG straordinaria, CIG in deroga, assegno ordinario ed assegno di solidarietà;
  • collaboratori con contratto a progetto o co.co.co;
  • stagisti e tirocinanti;
  • percettori di borsa di studio, di assegno o premio per studio;
  • lavoratori socialmente utili;
  • sacerdoti;
  • disoccupati in regime di indennità NASpI;
  • disoccupati in regime DIS-COLL;
  • disoccupati agricoli;
  • lavoratrici in maternità per congedo obbligatorio;
  • lavoratori in congedo di paternità.
  • revisori di società, amministratori comunali e addetti della PA.

Ma quali sono i requisiti minimi di reddito?

Requisiti di reddito

Il bonus Irpef è beneficio di lavoratori che non superano un reddito annuo lordo di 28.000 euro, tuttavia, gli importi decrescono al crescere del reddito, in particolare:

  • fino a 15mila euro si ha diritto alla misura piena del bonus se l’imposta lorda è superiore alle detrazioni da lavoro dipendente spettanti; questa categoria vedrà una riduzione del bonus di 75 euro.
  • tra 15mila euro e 28mila euro il bonus viene riconosciuto parzialmente;
  • oltre i 28mila euro non si ha diritto al bonus.

Come si calcola il bonus?

Con l’accorpamento delle prime due aliquote Irpef nell’aliquota al 23% per redditi fino a 28.000 euro, vanno riviste anche le detrazioni da lavoro dipendente e la no tax area: entrambe vengono equiparate a quelle dei pensionati, per cui i lavoratori avranno:

  • detrazioni per lavoro dipendente pari a 1.955 euro;
  • no tax area che si alza a 8.500 euro.

Il bonus Irpef viene riconosciuto a pieno solo per redditi fino a 15mila euro annui, se l’imposta lorda dovuta è maggiore delle detrazioni spettanti da lavoro dipendente. Questi soggetti, dunque, percepiscono 12 mensilità da 100 euro, che nel 2024 si riducono a 93,75 euro. Per i percettori di redditi compresi tra 15mila e 28mila euro lordi annui, invece, verrà erogata la differenza tra le detrazioni e l’imposta lorda, in pratica il bonus si riduce se le altre detrazioni superano l’imposta lorda dovuta.

Detrazioni da considerare

Le detrazioni da considerare per il calcolo del bonus sono quelle relative agli articoli 12 e 13 TUIR:

  • familiari a carico;
  • mutui agrari;
  • mutui immobiliari per acquisto della prima casa fino al 31 dicembre 2022;
  • redditi da lavoro dipendente e assimilati;
  • spese sanitarie;
  • spese per i lavori in casa (dalle ristrutturazioni alla riqualificazione energetica);
  • erogazioni liberali.

Come richiedere il bonus Irpef 2024

Il bonus Irpef viene pagato direttamente dal datore di lavoro, indicato in busta paga con la voce Trattamento integrativo L. 21/2020. Il calcolo è, però, approssimativo, perché solo alla fine dell’anno sarà possibile sapere se e quanto spetta al dipendente, attraverso la dichiarazione dei redditi.

Nella dichiarazione dei redditi 2024 si prenderà in considerazione quanto percepito nell’anno di imposta precedente, dal 1° gennaio al 31 dicembre 2023. Di norma, la dichiarazione dei redditi dei lavoratori dipendenti viene messa a disposizione dei contribuenti intorno al mese di aprile, in modo che da maggio possano iniziare i primi invii all’Agenzia delle entrate.

I primi conguagli per il rimborso vengono erogati nella busta paga di luglio, dunque bisognerà attendere agosto 2024 per vedersi erogati i rimborsi di importi già spettanti.