Il bonus mobili che consiste in una detrazione Irpef del 50% di quanto speso per l'acquisto e la sostituzione di arredi e apparecchi elettrici, è stato confermato anche per tutto il 2022.
Il bonus mobili (ed elettrodomestici) – l’agevolazione che consiste in una detrazione Irpef del 50% di quanto speso per l’acquisto e la sostituzione di arredi e apparecchi elettrici – è stato confermato anche per tutto il 2022. La detrazione fiscale si ottiene per 10 anni mediante 10 rate di pari importo.
Bonus Mobili previsto dalla legge di Bilancio 2022
L’agevolazione è stata prorogata dalla legge di bilancio 2022 (legge n. 234/2021, articolo 1, comma 37) per le spese sostenute negli anni 2022, 2023 e 2024 per acquistare mobili e grandi elettrodomestici di classe non inferiore alla A per i forni, alla classe E per le lavatrici, le lavasciugatrici e le lavastoviglie, alla classe F per i frigoriferi e i congelatori.
Si ha diritto al bonus mobili ed elettrodomestici anche quando il contribuente ha scelto, in alternativa alla fruizione diretta delle detrazioni per gli interventi di recupero del patrimonio edilizio, di cedere il credito o di esercitare l’opzione per lo sconto in fattura.
Ristrutturazione e acquisto mobili, bonus collegati
Può usufruire del bonus chi acquista mobili ed elettrodomestici per un’abitazione oggetto di ristrutturazione per la quale si sta usufruendo della detrazione per le spese di intervento di recupero del patrimonio edilizio (sono numerosissimi i bonus previsti e l’Enea ha realizzato un poster che li racchiude tutti). In sostanza i due bonus sono tra loro collegati. Per esempio, se le spese per ristrutturare l’immobile sono state sostenute soltanto da uno dei coniugi e quelle per l’arredo dall’altro, il bonus per l’acquisto di mobili ed elettrodomestici non spetta a nessuno dei due.
Bonus anche per chi ha fatto cessione del credito
Si ha diritto al bonus mobili anche quando il contribuente ha scelto, in alternativa alla fruizione diretta delle detrazioni per gli interventi di recupero del patrimonio edilizio, di cedere il credito o di esercitare l’opzione per lo sconto in fattura.
La data di inizio lavori precedente all’acquisto dei mobili
Per ottenere il bonus è necessario che la data dell’inizio dei lavori preceda quella in cui si acquistano i beni. Non è fondamentale, invece, che le spese di recupero del patrimonio edilizio siano sostenute prima di quelle per l’arredo dell’immobile.
Inoltre, la detrazione spetta a condizione che gli interventi di recupero del patrimonio edilizio siano
iniziati a partire dal 1° gennaio dell’anno precedente a quello dell’acquisto.
Gli interventi edilizi necessari per avere la detrazione
• manutenzione straordinaria, restauro e risanamento conservativo, ristrutturazione edilizia su singoli appartamenti. (I lavori di manutenzione ordinaria su singoli appartamenti per esempio, tinteggiatura di pareti e soffitti, sostituzione di pavimenti, sostituzione di infissi esterni, rifacimento di intonaci interni, non danno diritto al bonus;
• ricostruzione o ripristino di un immobile danneggiato da eventi calamitosi, se è stato dichiarato lo stato di emergenza.
Di seguito una serie di esempi (fonte: Agenzia delle entrate) di lavori di ristrutturazione validi per avere il bonus mobili.
Esempi di manutenzione straordinaria
- installazione di ascensori e scale di sicurezza
- realizzazione dei servizi igienici
- sostituzione di infissi esterni con modifica di materiale o tipologia di infisso
- rifacimento di scale e rampe
- realizzazione di recinzioni, muri di cinta e cancellate
- costruzione di scale interne
- sostituzione dei tramezzi interni senza alterazione della tipologia dell’unità immobiliare
- gli interventi finalizzati all’utilizzo di fonti rinnovabili di energia, ad esempio l’installazione di una stufa a pellet o di impianti dotati di generatori di calore alimentati da biomasse combustibili
- l’installazione o l’integrazione di un impianto di climatizzazione invernale ed estiva a pompa di calore
- la sostituzione della caldaia, in quanto intervento diretto a sostituire una componente
- essenziale dell’impianto di riscaldamento.
Ristrutturazione edilizia
- modifica della facciata
- realizzazione di una mansarda o di un balcone
- trasformazione della soffitta in mansarda o del balcone in veranda
- apertura di nuove porte e finestre
- costruzione dei servizi igienici in ampliamento delle superfici e dei volumi esistenti
Restauro e risanamento conservativo
- adeguamento delle altezze dei solai nel rispetto delle volumetrie esistenti
- ripristino dell’aspetto storico-architettonico di un edificio
Esempi di lavori di manutenzione ordinaria su parti comuni del condominio
- tinteggiatura pareti e soffitti
- sostituzione di pavimenti
- sostituzione di infissi esterni
- rifacimento di intonaci
- sostituzione tegole e rinnovo delle impermeabilizzazioni
- riparazione o sostituzione di cancelli o portoni
- riparazione delle grondaie
- riparazione delle mura di cinta.
Non sono compresi tra gli interventi che danno diritto al bonus mobili ed elettrodomestici:
- quelli finalizzati all’adozione di misure dirette a prevenire il rischio del compimento di atti illeciti da parte di terzi (a meno che, per le loro particolari caratteristiche, non siano anche inquadrabili tra gli interventi edilizi di manutenzione ordinaria, manutenzione straordinaria, restauro o risanamento conservativo, ristrutturazione edilizia);
- la realizzazione di posti auto o box pertinenziali.
Esempi di mobili la cui spesa è detraibile
L’Agenzia delle Entrate a titolo di esempio ci fornisce un elenco di mobili e installazioni il cui acquisto puà beneficiare della detrazione. Viceversa, mette in guardia su altri.
Possono essere acquistati con il bonus: letti, armadi, cassettiere, librerie, scrivanie, tavoli, sedie, comodini, divani, poltrone, credenze, materassi, apparecchi di illuminazione.
È escluso l’acquisto di porte, pavimentazioni (per esempio, il parquet), tende e tendaggi, altri complementi di arredo.
Tra le spese da portare in detrazione si possono includere quelle di trasporto e di montaggio dei beni acquistati.
Tra gli elettrodomestici per i quali è prevista la detrazione vi sono: frigoriferi, congelatori, lavatrici, lavasciuga e asciugatrici, lavastoviglie, apparecchi per la cottura, stufe elettriche, forni a microonde,
piastre riscaldanti elettriche, apparecchi elettrici di riscaldamento, radiatori elettrici, ventilatori elettrici, apparecchi per il condizionamento.
Certamente non rientra nel bonus mobili il televisore. Per la televisione esistono, in effetti, altre agevolazioni all’acquisto, ma con molti limiti. Non viene nominato nemmeno l’aspirapolvere, ormai uno degli elettrodomestici più utilizzati.
Comunicazione all’Enea per gli elettrodomestici
Gli acquisti di alcuni elettrodomestici, per i quali si può usufruire del bonus (forni, frigoriferi,
lavastoviglie, piani cottura elettrici, lavasciuga, lavatrici) vanno comunicati all’Enea.
Tutte le informazioni sull’invio della comunicazione sono disponibili sul sito dell’Enea, alla
pagina dedicata al “Bonus casa”. La mancata o tardiva trasmissione non implica, tuttavia, la
perdita del diritto alle detrazioni (risoluzione n. 46/E del 18 aprile 2019).
Spesa massima detraibile
La spesa massima detraibile è di 10mila euro (quindi per acquisti di mobili sino a 20.000 euro). La Legge di Bilancio 2022 ha infatti ridimensionato il bonus, riportando il limite al valore in vigore nel 2020.
Confermata la possibilità di usufruire della detrazione fiscale anche per il prossimo biennio 2023/2024, anche se a fine anno il tetto massimo si riduce ulteriormente, consentendo di recuperare il 50% su 5mila euro di spesa.
Come effettuare i pagamenti per avere il bonus mobili
Per avere la detrazione sugli acquisti di mobili e di grandi elettrodomestici occorre effettuare i pagamenti
con bonifico o carta di debito o credito.
A tal riguardo, l’Agenzia delle Entrate specifica che la data di pagamento è individuata nel giorno di
utilizzo della carta da parte del titolare (indicata nella ricevuta di transazione) e non nel giorno di addebito sul conto corrente.
Non è consentito, invece, pagare con assegni bancari, contanti o altri mezzi di pagamento.
Se il pagamento è disposto con bonifico, non è necessario utilizzare quello (soggetto a ritenuta)
appositamente predisposto da banche e Poste S.p.a. per le spese di ristrutturazione edilizia.
Il caso dei finanziamenti a rate
La detrazione è ammessa anche se i beni sono acquistati con un finanziamento a rate, a condizione che
la società che eroga il finanziamento paghi il corrispettivo con le stesse modalità prima indicate e il
contribuente abbia una copia della ricevuta del pagamento. In questo caso, l’anno di sostenimento
della spesa sarà quello di effettuazione del pagamento da parte della finanziaria.
Stesse modalità devono essere osservate per il pagamento delle spese di trasporto e montaggio dei
beni.
Chi può usufruire del bonus mobili
Possono beneficiare del “bonus mobili” 2022 sia il proprietario dell’immobile oggetto di ristrutturazione sia coloro che godono di altro diritto reale di abitazione (quindi anche i locatari, gli usufruttuari, i nudi proprietari o chi detiene il comodato d’uso, purché siano questi soggetti ad accollarsi effettivamente le spese, sia dell’intervento di ristrutturazione che dell’acquisto arredi o elettrodomestici).