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Bonus mobili 2025, è possibile senza ristrutturazione? Casi ed esempi

Bonus mobili 2025, è possibile senza ristrutturazione? Casi ed esempi
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Ecco tutti i dettagli sull’incentivo e cosa prevede.

Il Bonus mobili è stato prorogato anche per il 2025 dalla Legge di Bilancio. Rispetto all’anno precedente non cambia nulla: l’aliquota al 50% e il tetto di spesa massimo, infatti, restano invariati. La stessa cosa vale per i requisiti e le regole per richiederlo. Com’è ormai noto, il bonus mobili però è trainato dal bonus ristrutturazione. Non è quindi un bonus a se stante, ma alcuni utenti si chiedono se è possibile usufruire del bonus mobili 2025 senza una ristrutturazione completa.

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Bonus mobili 2025 senza ristrutturazione? I dettagli

Come abbiamo precedentemente accennato, la conferma del bonus mobili arrivata con la Legge di Bilancio 2025 non ha modificato i presupposti per l’accesso. Fimo al 31 dicembre 2025, infatti, il bonus sarà riconosciuto ai contribuenti che fruiscono della detrazione prevista dall’articolo 16-bis del TUIR. Stiamo parlando del bonus ristrutturazione, requisito fondamentale per accedere al bonus mobili.

Ciò a cui magari alcuni non hanno prestato particolare attenzione è che gli interventi ammessi e previsti dal bonus ristrutturazione sono tantissimi e molti di loro non sono così corposi. Le delucidazioni in merito ai lavori che, se effettuati, fanno da lasciapassare per il bonus mobili sono fornite dall’Agenzia delle Entrate:

  • i lavori di manutenzione straordinaria, restauro e risanamento conservativo e ristrutturazione edilizia su singoli appartamenti danno diritto al bonus tra cui rientrano anche la sostituzione della caldaia o l’installazione di stufe o condizionatori con pompa di calore. I lavori di manutenzione ordinaria su singoli appartamenti (per esempio, tinteggiatura di pareti e soffitti, sostituzione di pavimenti, sostituzione di infissi esterni, rifacimento di intonaci interni) non danno diritto al bonus;
  • ricostruzione o ripristino di un immobile danneggiato da eventi calamitosi, se è stato dichiarato lo stato di emergenza;
  • restauro, risanamento conservativo e ristrutturazione edilizia, riguardanti interi fabbricati, eseguiti da imprese di costruzione o ristrutturazione immobiliare e da cooperative edilizie che entro 18 mesi dal termine dei lavori vendono o assegnano l’immobile;
  • manutenzione ordinaria, manutenzione straordinaria, restauro e risanamento conservativo, ristrutturazione edilizia su parti comuni di edifici residenziali. Per i lavori in condominio, il bonus mobili spetta a ciascun condomino, per la quota di spesa sostenuta, solo però per i beni destinati all’arredo delle parti comuni.

Bonus mobili senza ristrutturazione completa: è possibile

Come è possibile leggere dall’elenco, tra i lavori ammessi ci sono anche interventi di manutenzione straordinaria, risanamento o restauro. Tra questi, infatti, sempre secondo l’elenco fornito dall’Agenzia delle Entrare rientrano i seguenti interventi:

  • installazione di ascensori e scale di sicurezza;
  • realizzazione dei servizi igienici;
  • sostituzione di infissi esterni con modifica di materiale o tipologia di infisso;
  • rifacimento di scale e rampe;
  • realizzazione di recinzioni, muri di cinta e cancellate;
  • costruzione di scale interne;
  • sostituzione dei tramezzi interni senza alterazione della tipologia dell’unità immobiliare.

Inoltre, la manutenzione straordinaria comprende anche lavori finalizzati all’utilizzo di fonti rinnovabili di energia. Tra queste è possibile citare l’installazione di una stufa a pellet o di un impianto di climatizzazione, invernale o estiva che sia.

In conclusione, possiamo rispondere alla domanda posta all’inizio. Sì, è possibile usufruire del bonus mobili 2025 anche senza una ristrutturazione completa o molto corposa dell’edificio.