Il bonus ristrutturazione 2024 è confermato: una delle agevolazioni fiscali più importanti e apprezzate degli ultimi anni per chi vuole ristrutturare casa. Prevede un rimborso del 50% delle spese effettuate, fino a un massimo di 96.000 euro.
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Il bonus ristrutturazione 2024 è un importante incentivo per gli interventi di recupero del patrimonio edilizio e si può richiedere in sede di dichiarazione dei redditi.
Vediamo cos’è il bonus ristrutturazione, quali sono i requisiti e i lavori consentiti.
Il bonus ristrutturazione 2024 è una delle agevolazioni che sono state confermate e prorogate fino al 31 dicembre 2024 con la legge di Bilancio. È una detrazione Irpef del 50% riguardante le spese sostenute per i lavori di ristrutturazione, con un limite massimo di 96.000 euro. Si applica annualmente, suddivisa in 10 quote dello stesso importo, e viene richiesta attraverso la dichiarazione dei redditi.
Ma i vantaggi del bonus ristrutturazione non finiscono qua: per chi usufruisce dell’incentivo, infatti, è prevista la riduzione del pagamento dell’Iva, oltre a detrazioni relative a:
Il bonus ristrutturazione 2024 è regolamentato dall’articolo 16-bis del Dpr 917/86 (Testo unico delle imposte sui redditi – TUIR) e prevede un’unica modalità di fruizione. In sede di dichiarazione dei redditi, la detrazione del 50% delle spese sostenute viene rimborsata nell’arco di 10 anni, ripartita in 10 quote annuali di pari importo.
L’appunto sulla modalità unica di fruizione è dovuto al fatto che, fino al 17 febbraio 2023, era possibile scegliere delle alternative alla detrazione, come la cessione del credito e lo sconto in fattura. Con l’entrata in vigore del decreto legge 11/2023, entrambe possono essere utilizzate solo se gli interventi di ristrutturazione sono stati effettuati entro il 16 febbraio 2023.
Il bonus ristrutturazione 2024 permette di adoperarsi su diversi fronti, comprendo una buona parte dei possibili lavori, come:
Sono, inoltre, detraibili anche una serie di costi, cioè:
Il bonus ristrutturazione 2024 copre anche gli interventi eseguiti in proprio, ma solo relativamente alle spese dell’acquisto dei materiali.
Il bonus ristrutturazione 2024 può essere richiesto da tutti i soggetti sottoposti al pagamento delle imposte sui redditi:
Per beneficiare del bonus ristrutturazione 2024, è necessario conservare tutta la documentazione relativa agli interventi effettuati e alle spese sostenute. Tra i documenti da conservare, vi sono:
Per poter usufruire del bonus ristrutturazione 2024, è necessario che i pagamenti siano effettuati con bonifico bancario o postale parlante. Ciò significa che, per richiedere l’agevolazione Irpef del 50%, l’interessato dovrà inserire i seguenti dati:
Inoltre, quando si realizzano interventi che comportano un risparmio energetico, bisogna comunicarlo all’ENEA entro 90 giorni dalla data di conclusione dei lavori.
Effettuato il bonifico, banche e Poste Italiane Spa operano una ritenuta dell’8% a titolo di acconto dell’imposta sul reddito dovuta dall’impresa che effettua i lavori, ma attenzione: questa non dovrà comparire in alcun caso nella fattura emessa.
Ricordiamo, infine, che il bonus ristrutturazione 2024 può essere richiesto anche nel caso in cui i lavori siano stati pagati con un finanziamento.
Nel caso di ristrutturazioni riguardanti interi condomini, è necessario che si indichi, oltre al codice fiscale del condominio, quello dell’amministratore che effettuerà il pagamento. Se la spesa è sostenuta da più persone, si procedere a inserire in sede di bonifico il codice fiscale di tutte le persone interessate.
Diverse sono le agevolazioni fiscali che ricoprono parte delle spese per il recupero edilizio. Tra queste, oltre al bonus ristrutturazione 2024, troviamo il Superbonus, l’Ecobonus e il bonus mobili ed elettrodomestici.
Vediamo in cosa cosa consistono.
Il Superbonus, prevede una detrazione fiscale del 70% (a partire dal 2024), per interventi concernenti isolamento termico, riduzione rischio sismico, sostituzione di impianti per il riscaldamento, istallazione di impianti fotovoltaici e stazioni di ricarica per veicoli elettrici.
Viene spesso confuso con il bonus ristrutturazione, perché alcuni interventi ammessi nell’uno possono essere effettuati anche nell’ambito dell’altro.
La stessa cosa succede con l’Ecobonus, un’altra agevolazione fiscale che prevede detrazioni Irpef e Ires dal 50% al 70%, a seconda del tipo di intervento effettuato. L’Ecobonus, infatti, copre interventi di isolamento termico, sostituzione di infissi, installazione di pannelli solari, pompe di calore, caldaie a condensazione e impianti di climatizzazione.
Infine, il bonus mobili ed elettrodomestici è un’agevolazione fiscale che “dipende” dal bonus ristrutturazione 2024. Solo se quest’ultimo è stato richiesto, il contribuente potrà usufruire di una detrazione Irpef del 50% per l’acquisto di mobili ed elettrodomestici destinati all’arredo di un immobile oggetto, appunto, di ristrutturazione. Il massimale è di 5.000 euro.