Bonus ristrutturazione 2024: cos'è, come funziona, lavori ammessi

Bonus ristrutturazione 2024: cos’è, come funziona e quali sono gli interventi ammessi

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Bonus ristrutturazione 2024: cos’è, come funziona e quali sono gli interventi ammessi

Marika Contarino  |
giovedì 11 Gennaio 2024

L'agevolazione è stata confermata e prorogata fino al 31 dicembre 2024 con la legge di Bilancio.

Il bonus ristrutturazione 2024 è confermato: una delle agevolazioni fiscali più importanti e apprezzate degli ultimi anni per chi vuole ristrutturare casa. Prevede un rimborso del 50% delle spese effettuate, fino a un massimo di 96.000 euro.

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Il bonus ristrutturazione 2024 è un importante incentivo per gli interventi di recupero del patrimonio edilizio e si può richiedere in sede di dichiarazione dei redditi.

Vediamo cos’è il bonus ristrutturazione, quali sono i requisiti e i lavori consentiti.

Cos’è il bonus ristrutturazione 2024

Il bonus ristrutturazione 2024 è una delle agevolazioni che sono state confermate e prorogate fino al 31 dicembre 2024 con la legge di Bilancio. È una detrazione Irpef del 50% riguardante le spese sostenute per i lavori di ristrutturazione, con un limite massimo di 96.000 euro. Si applica annualmente, suddivisa in 10 quote dello stesso importo, e viene richiesta attraverso la dichiarazione dei redditi.

Ma i vantaggi del bonus ristrutturazione non finiscono qua: per chi usufruisce dell’incentivo, infatti, è prevista la riduzione del pagamento dell’Iva, oltre a detrazioni relative a:

  • interessi passivi dei mutui stipulati e pagati per la ristrutturazione in oggetto;
  • acquisto di immobili ad uso abitativo, inclusi in edifici ristrutturati;
  • acquisto di posti auto, facenti parte sempre di edifici ristrutturati.

Come funziona il bonus ristrutturazione 2024

Il bonus ristrutturazione 2024 è regolamentato dall’articolo 16-bis del Dpr 917/86 (Testo unico delle imposte sui redditi – TUIR) e prevede un’unica modalità di fruizione. In sede di dichiarazione dei redditi, la detrazione del 50% delle spese sostenute viene rimborsata nell’arco di 10 anni, ripartita in 10 quote annuali di pari importo.

L’appunto sulla modalità unica di fruizione è dovuto al fatto che, fino al 17 febbraio 2023, era possibile scegliere delle alternative alla detrazione, come la cessione del credito e lo sconto in fattura. Con l’entrata in vigore del decreto legge 11/2023, entrambe possono essere utilizzate solo se gli interventi di ristrutturazione sono stati effettuati entro il 16 febbraio 2023.

Quali sono i lavori consentiti dal bonus ristrutturazione 2024

Il bonus ristrutturazione 2024 permette di adoperarsi su diversi fronti, comprendo una buona parte dei possibili lavori, come:

  • interventi di manutenzione ordinaria, manutenzione straordinaria, restauro e risanamento conservativo, ristrutturazione edilizia, effettuati su tutte le parti comuni degli edifici residenziali o sulle singole unità immobiliari residenziali di qualsiasi categoria catastale, anche rurali, e sulle loro pertinenze;
  • interventi necessari alla ricostruzione o al ripristino dell’immobile danneggiato a seguito di eventi calamitosi;
  • interventi relativi alla realizzazione di autorimesse o posti auto;
  • lavori finalizzati all’eliminazione delle barriere architettoniche (ascensori o montacarichi, installazione di strumenti idonei alla mobilità interna ed esterna di portatori di handicap gravi);
  • interventi relativi all’adozione di misure finalizzate a prevenire il rischio del compimento di atti illeciti da parte di terzi (cancelli, grate, porte blindate, casseforti, fotocamere collegate a vigilanza privata, ecc..);
  • interventi finalizzati alla cablatura degli edifici e al contenimento dell’inquinamento acustico;
  • interventi effettuati per il conseguimento di risparmi energetici;
  • interventi per l’adozione di misure antisismiche come opere per la messa in sicurezza statica;
  • interventi di bonifica dall’amianto e opere per evitare gli infortuni domestici;
  • riparazione di impianti per la sicurezza domestica (per esempio, la sostituzione del tubo del gas o la riparazione di una presa malfunzionante);
  • installazione di apparecchi di rilevazione di gas;
  • monitoraggio di vetri anti-infortunio;
  • installazione corrimano;
  • sostituzione di porte interne.

Sono, inoltre, detraibili anche una serie di costi, cioè:

  • le spese per la progettazione e le altre prestazioni professionali connesse;
  • le spese per prestazioni professionali comunque richieste dal tipo di intervento;
  • le spese per la messa in regola degli edifici ai sensi del DM 37/2008 – ex legge 46/90 (impianti elettrici) e delle norme Unicig per gli impianti a metano (legge 1083/71);
  • le spese per l’acquisto dei materiali;
  • il compenso corrisposto per la relazione di conformità dei lavori alle leggi vigenti;
  • le spese per l’effettuazione di perizie e sopralluoghi;
  • l’imposta sul valore aggiunto, l’imposta di bollo e i diritti pagati per le concessioni, le autorizzazioni e le denunzie di inizio lavori;
  • gli oneri di urbanizzazione;
  • gli altri eventuali costi strettamente collegati alla realizzazione degli interventi nonché agli adempimenti stabiliti dal regolamento di attuazione degli interventi agevolati (decreto n. 41 del 18 febbraio 1998).

Il bonus ristrutturazione 2024 copre anche gli interventi eseguiti in proprio, ma solo relativamente alle spese dell’acquisto dei materiali.

Quali sono i requisiti per il bonus ristrutturazione 2024

Il bonus ristrutturazione 2024 può essere richiesto da tutti i soggetti sottoposti al pagamento delle imposte sui redditi:

  • proprietari o nudi proprietari;
  • titolari di un diritto reale di godimento (usufrutto, uso, abitazione o superficie);
  • inquilini o comodatari;
  • soci di cooperative divise e indivise;
  • imprenditori individuali, per gli immobili non rientranti fra i beni strumentali o merce;
  • soggetti che producono redditi in forma associata (società semplici, in nome collettivo, in accomandita semplice e soggetti a questi equiparati, imprese familiari), alle stesse condizioni previste per gli imprenditori individuali.

Documenti da conservare

Per beneficiare del bonus ristrutturazione 2024, è necessario conservare tutta la documentazione relativa agli interventi effettuati e alle spese sostenute. Tra i documenti da conservare, vi sono:

  • abilitazioni amministrative in relazione alla tipologia di lavori da realizzare (concessione, autorizzazione o comunicazione di inizio lavori);
  • domanda di accatastamento per gli immobili non ancora censiti;
  • ricevute di pagamento dell’IMU, se dovuta;
  • delibera assembleare di approvazione dell’esecuzione dei lavori e tabella millesimale di ripartizione delle spese per gli interventi riguardanti parti comuni di edifici residenziali;
  • in caso di lavori effettuati dal detentore dell’immobile, se diverso dai familiari conviventi, dichiarazione di consenso del possessore all’esecuzione dei lavori;
  • comunicazione preventiva contenente la data di inizio dei lavori da inviare all’ASL, se obbligatoria, secondo le disposizioni in materia di sicurezza dei cantieri;
  • fatture e ricevute fiscali relative alle spese effettivamente sostenute;
  • ricevute dei bonifici di pagamento.

Modalità di pagamento: bonifico parlante

Per poter usufruire del bonus ristrutturazione 2024, è necessario che i pagamenti siano effettuati con bonifico bancario o postale parlante. Ciò significa che, per richiedere l’agevolazione Irpef del 50%, l’interessato dovrà inserire i seguenti dati:

  • causale del versamento: “Bonifico relativo a lavori edilizi che danno diritto alla detrazione prevista dall’articolo 16-bis del Dpr 917/1986”;
  • codice fiscale del beneficiario della detrazione;
  • codice fiscale o partita Iva del beneficiario del pagamento.

Inoltre, quando si realizzano interventi che comportano un risparmio energetico, bisogna comunicarlo all’ENEA entro 90 giorni dalla data di conclusione dei lavori.

Effettuato il bonifico, banche e Poste Italiane Spa operano una ritenuta dell’8% a titolo di acconto dell’imposta sul reddito dovuta dall’impresa che effettua i lavori, ma attenzione: questa non dovrà comparire in alcun caso nella fattura emessa.

Ricordiamo, infine, che il bonus ristrutturazione 2024 può essere richiesto anche nel caso in cui i lavori siano stati pagati con un finanziamento.

Nel caso di ristrutturazioni riguardanti interi condomini, è necessario che si indichi, oltre al codice fiscale del condominio, quello dell’amministratore che effettuerà il pagamento. Se la spesa è sostenuta da più persone, si procedere a inserire in sede di bonifico il codice fiscale di tutte le persone interessate.

Bonus ristrutturazione 2024: differenze con Superbonus, Ecobonus e bonus mobili ed elettrodomestici

Diverse sono le agevolazioni fiscali che ricoprono parte delle spese per il recupero edilizio. Tra queste, oltre al bonus ristrutturazione 2024, troviamo il Superbonus, l’Ecobonus e il bonus mobili ed elettrodomestici.

Vediamo in cosa cosa consistono.

Il Superbonus, prevede una detrazione fiscale del 70% (a partire dal 2024), per interventi concernenti isolamento termico, riduzione rischio sismico, sostituzione di impianti per il riscaldamento, istallazione di impianti fotovoltaici e stazioni di ricarica per veicoli elettrici.

Viene spesso confuso con il bonus ristrutturazione, perché alcuni interventi ammessi nell’uno possono essere effettuati anche nell’ambito dell’altro.

La stessa cosa succede con l’Ecobonus, un’altra agevolazione fiscale che prevede detrazioni Irpef e Ires dal 50% al 70%, a seconda del tipo di intervento effettuato. L’Ecobonus, infatti, copre interventi di isolamento termico, sostituzione di infissi, installazione di pannelli solari, pompe di calore, caldaie a condensazione e impianti di climatizzazione.

Infine, il bonus mobili ed elettrodomestici è un’agevolazione fiscale che “dipende” dal bonus ristrutturazione 2024. Solo se quest’ultimo è stato richiesto, il contribuente potrà usufruire di una detrazione Irpef del 50% per l’acquisto di mobili ed elettrodomestici destinati all’arredo di un immobile oggetto, appunto, di ristrutturazione. Il massimale è di 5.000 euro.

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