La Sicilia terra di eccellenze ma spesso collocata in secondo piano per mille motivi, ne conferma un’altra di queste: si parla di sport, boxe
La Sicilia terra di eccellenze, ma spesso collocata in secondo piano per mille motivi, ne conferma un’altra di queste: si parla di sport, boxe. Ben cinque atleti siciliani hanno conquistato il titolo ai Campionati Italiani Assoluti, quindi per la massima categoria di pugili dilettanti, in gergo sportivo divisione élite.
I pugili fanno parte tre dei gruppi sportivi, Fiamme Azzurre e Fiamme Oro, e due di team siciliani, ovvero Extreme Boxing Club (Palermo) e Boxing Team Catania Ring. I pugili che hanno trionfato all’ultima edizione dei Campionati Italiani Assoluti sono: Lucia Ayari, 20 anni, categoria 50Kg, della palestra catanese guidata dal maestro Antonino Maccarrone; Alessio Camiolo, 19 anni, 51Kg, Fiamme Oro; Tommaso Sciacca, 22 anni, classe di peso 54Kg, Extreme Boxing Club del maestro Salvatore Affatigato; Giuseppe Canonico, 27 anni, 60Kg, di Avola, del gruppo sportivo Fiamme Azzurre e Gerlando Tumminello, 25 anni, 80Kg, anche lui palermitano di Villabate per l’esattezza, in forza alle Fiamme Azzurre.
Ufficialmente o, meglio, sulla carta dato che tre atleti siciliani fanno parte dell’organico dei gruppi sportivi sopracitati, i titoli non risultano nel medagliere della Sicilia, solo i due che non ne fanno parte. Tuttavia, i dati anagrafici parlano chiaro e ben cinque pugili dell’Isola hanno conquistato il titolo italiano élite. È stata scritta una vera e propria pagina nella storia del pugilato siciliano.
I Campionati Italiani Assoluti 2023 di pugilato si sono svolti a Chianciano Terme, provincia di Siena, dal 9 al 15 dicembre, giorno in cui si sono combattute le finali che hanno deciso così i campioni e le campionesse.
Gli unici due siciliani in Fiamme Azzurre, cioè Gerlando Tumminello e Giuseppe Canonico, sono dei veterani nella categoria élite, nonostante comunque la giovane età. Pugili che hanno disputato diversi match anche internazionali collezionando risultati interessanti in categorie di peso abbastanza ostiche, poiché con un numero di sfidanti maggiori generalmente. Quindi hanno un bagaglio d’esperienza maggiore. Il palermitano, Tumminello, entrato in Fiamme Azzurre all’età di soli 19 anni ha un record di 89 match combattuti, di cui 62 vittorie, 5 pareggi e 22 sconfitte. Giuseppe Canonico, invece, ha un totale di 110 incontri, 74 vittorie, 6 pareggi e 30 sconfitte.
Il pugilato siciliano fra eccellenza e difficoltà
Il trionfo dei cinque atleti siciliani ai Campionati Italiani Assoluti di boxe conferma la qualità della scuola pugilistica presente nell’Isola. Atleti che inseguono i propri sogni, in una terra dove il pugilato, ma più in generale lo sport, non trova la giusta valorizzazione se non grazie alla dedizione che i ragazzi e le ragazze in questione mettono credendoci fino in fondo. Tutto ciò è realizzabile per mezzo di maestri che seguono e credono nei propri allievi. È il caso del maestro Antonino Maccarrone della Boxing Team Catania Ring e del maestro Salvatore Affatigato della Extreme.
Il primo con Lucia Ayari chiude un 2023 stellare, la boxer catanese quest’anno ha vinto i Campionati Italiani under 22, i Campionati Europei under 22 e gli ultimi Assoluti. Risultati che la porterebbero dritta alle Olimpiadi di Parigi 2024, ma che saltano in quanto nella sua categoria dalla prima squadra prevista per la medesima competizione vi è già un’atleta che ha conquistato la qualifica. Tuttavia, la Ayari è un’atleta a cui bisogna prestare moltissima attenzione per le sue impeccabili doti pugilistiche e per i traguardi futuri.
Affatigato ha cresciuto pugilisticamente Alessio Camiolo, quest’ultimo ha vinto diversi titoli italiani dall’ultimo fino alle categorie di quando era più piccolo, ora alle Fiamme Oro. Tommaso Sciacca da diversi anni sotto la sua guida sta esprimendo tutto il suo potenziale, un pugile completo. Gli atleti che ancora non fanno parte dei gruppi sportivi fanno fronte alle difficoltà che caratterizzano la Sicilia, purtroppo. Territorio dove manca anzitutto l’attenzione allo sport, come il pugilato per esempio, ma che sforna talenti pur non essendoci mezzi adeguati e investitori.
Nell’Isola, come hanno spiegato i due maestri, mancano molte cose, soprattutto: “La Sicilia è stata sempre forte nella boxe, soprattutto nelle categorie minori come youth, schoolboy e via dicendo. Negli élite fatichiamo, a parte questo grande risultato del 2023, siamo penalizzati rispetto al Nord per via degli investimenti che mancano. Quindi gli atleti di su sono avvantaggiati perché possono praticare il pugilato senza troppi pensieri – si fa riferimento a livelli alti -, invece qui il ragazzo o la ragazza pugili sono molte volte costretti a lavorare per continuare a coltivare i propri sogni in questo sport” spiega Salvatore Affatigato. “Occorre portare il pugilato nelle scuole, anche come strumento di reinserimento sociale, per farlo conoscere sempre di più e devono esserci sponsor. La presenza degli investitori permette ai pugili di combattere con maggior frequenza, quindi di crescere, e organizzare molti più eventi dove gli atleti possono ricevere le loro borse”. Le stesse difficoltà sono evidenziate dal maestro Antonino Maccarrone, il quale dice al QdS.it: “Dovrebbe esserci un cambio di teste, di mentalità su più piani ed essere aperti al cambiamento. Non ci sono sponsor, le figure manageriali per i professionisti totalmente assenti. Tutto è a carico nostro. Concludo col dire che in Sicilia per crescere e valorizzare la boxe ci vuole soprattutto unione”.
Credits foto: ph FPI/Fabio Bozzani