Agroalimentare, rete tra pubblico e privato per promuovere le eccellenze della Sicilia - QdS

Agroalimentare, rete tra pubblico e privato per promuovere le eccellenze della Sicilia

Biagio Tinghino

Agroalimentare, rete tra pubblico e privato per promuovere le eccellenze della Sicilia

Biagio Tinghino  |
sabato 16 Dicembre 2023

Se n’è discusso a Casteldaccia in un convegno a cui hanno preso parte i vertici regionali. Sammartino: “Abbiamo già un calendario di eventi da sviluppare con i sindaci”

CASTELDACCIA (PA) – “Saranno tante le opportunità di sviluppo per i territori a forte vocazione agroalimentare nei prossimi anni” – a dirlo il vicepresidente della Regione siciliana, Luca Sammartino. Durante il convegno “Le eccellenze dell’enogastronomia siciliana” che si è tenuto presso la cantina Duca di Salaparuta, una delle più importanti cantine della Sicilia occidentale che il prossimo anno compirà 200 anni dalla sua fondazione, è emersa la volontà di creare una rete tra pubblico e privato per favorire la promozione dei prodotti enogastronomici di eccellenza del territorio. Presenti all’evento Luca Sammartino, vicepresidente della Regione siciliana, Edy Tamayo, assessore regionale alle Attività Produttive, Giovanni Di Giacinto, sindaco di Casteldaccia, Alessandro Albanese, presidente Camera di Commercio Sicilia e presidente Confindustria Sicilia, Annibale Chiriaco, presidente Sicindustria sezione agroalimentare, Salvatore Lo Monaco, promotore dell’iniziativa e general manager del pastificio Donna Itriya, Antonino Lo Coco, direttore generale Blu Ocean.

Nel corso della tavola rotonda le imprese agroalimentari del territorio, tra cui il pastificio artigianale Donna Itriya e Blu Ocean, azienda leader nella lavorazione e trasformazione del pesce, si sono confrontate con le istituzioni regionali sulle prospettive di sviluppo possibile per un territorio fortemente vocato alle produzioni agroalimentari. La sfida per il futuro è creare uno strumento di governance, supportato da imprese locali e istituzioni, che possa ridare attrattività al territorio.

“La volontà è quella di arrivare pronti alla sfida che nel 2025 renderà protagonista il settore agroalimentare siciliano – ha aggiunto Luca Sammartino -. La Sicilia sarà Regione Europea della gastronomia 2025, ed è la prima regione in Italia ad ottenere questo importante riconoscimento internazionale assegnato dall’International Institute of gastronomy, culture, arts and tourism (Igcat). Un grande risultato che ci mette davanti a molte sfide e ci spingerà a raccontare al meglio i nostri territori e le nostre eccellenze. Abbiamo già pronto un finanziamento per un calendario di eventi per il biennio 2024-2025 che andranno sviluppati insieme a sindaci e ai territori”.

“Occorre sviluppare tutte le opportunità che abbiamo a disposizione per fare crescere la nostra economia – ha detto dal canto suo Edy Tamayo -. Il settore agroalimentare è una voce estremamente importante. Stiamo cercando di offrire un ambiente favorevole per le imprese, bisogna andare alla stessa velocità del mondo produttivo e assicurare gli strumenti e i servizi necessari alla crescita imprenditoriale in primis attraverso lo strumento della Zes, la nostra Zona economica speciale”.

“Da parte nostra lo strumento scelto per attrarre nuove risorse e coperture economiche sarà quello dell’Associazione di intenti – ha rivelato Giovanni Di Giacinto -. Occorre costruire un tavolo di regia per lo sviluppo economico di questo territorio a partire dal lavoro degli imprenditori virtuosi dell’agroalimentare che qui a Casteldaccia sono molti e a cui le istituzioni, in primis il comune, devono offrire sostegno e servizi. La promozione del nostro territorio come distretto agroalimentare può essere un grande volano di crescita economica”.

“Occorre lavorare allo sviluppo di un marchio d’origine riconoscibile per questo territorio che ne attesti l’eccellenza delle sue produzioni agroalimentari” – ha sottolineato Alessandro Albanese. “Lavorare in modo coeso tra istituzioni e imprenditori deve essere il nostro obiettivo – ha puntualizzato Annibale Chiriaco -. Nella sola provincia di Palermo, negli anni, si è registrata la chiusura di 186 pastifici. Prima questa costa era un hub produttivo importantissimo per la pasta. Bisogna fare sistema e puntare sui giovani imprenditori per ridare vitalità al comparto agroalimentare del territorio”.

“Vogliamo poter celebrare il nostro territorio promuovendo sinergie con gli altri imprenditori agroalimentari che operano a Casteldaccia – ha affermato Salvatore Lo Monaco -. Crediamo nella forte attrattività che l’eccellenza agroalimentare siciliana ha nel mondo, sia sui mercati consumers che come ricaduta turistica. Questo territorio vanta una storia millenaria in tal senso, che noi, con orgoglio, abbiamo cercato di riportare in luce a partire dall’originaria arte pastaia di questo litorale, che viene testimoniata già dai tempi di Re Ruggero II, quando il geografo Al-Idrisi nel 1154 attestò a Trabia una grande produzione di quella che allora era chiamata ITRYA, che altro non è che l’antenata della pasta secca che veniva prodotta su questa costa e commercializzata in tutto il mondo allora conosciuto. Con il nostro brand, abbiamo l’onore di veicolare questa storia millenaria, patrimonio identitario e culturale che inorgoglisce la nostra terra, con l’obiettivo di realizzare un prodotto che celebri il rispetto della tradizione artigianale con l’impiego dei più innovativi processi produttivi. Il risultato è un’eccellenza enogastronomica interamente made in Sicily”.

“Lo sviluppo si fa tutti insieme – ha concluso Antonino Lo Coco -. È fondamentale imparare a fare rete, sia in maniera trasversale tra più categorie di prodotto, sia tra competitor. A volte ci lasciamo trasportare dagli individualismi invece la creazione di un marchio o di una filiera certificata è un successo e un’opportunità di sviluppo per tutti. Solo così si possono creare le condizioni favorevoli per arrivare sui mercati esteri”.

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