“Buccheri la Ferla Fatebenefratelli” al top in Sicilia per numero di parti - QdS

“Buccheri la Ferla Fatebenefratelli” al top in Sicilia per numero di parti

redazione

“Buccheri la Ferla Fatebenefratelli” al top in Sicilia per numero di parti

mercoledì 04 Dicembre 2019

Indagine del portale di public reporting delle strutture sanitarie italiane doveevomemicuro.it
L’alto volume di attività si traduce in maggiori garanzie di sicurezza

PALERMO – www.doveecomemicuro.it, portale di public reporting delle strutture sanitarie italiane, ha realizzato un’indagine sugli ospedali italiani più performanti per numero di parti (fonte: Pne 2018 relativo all’anno 2017). L’alto volume di attività, infatti, si traduce in maggiori garanzie di sicurezza per mamme e bambini.

In Sicilia, le strutture pubbliche o private accreditate che effettuano parti sono 47. Il 34% rispetta il valore di riferimento fissato a 1000 parti mentre il 19,1% non rispetta il valore minimo di 500 parti l’anno. Nell’edizione precedente, riferita all’anno 2016, le strutture erano 48. Il 29% rispettava il valore di riferimento fissato a 1000 parti mentre il 23% non rispettava il valore minimo di 500 parti l’anno.

“Per garantire una maggiore sicurezza, questi centri andrebbero accorpati o riconvertiti, ad esempio in ambulatori. Un discorso a parte va fatto per gli ospedali situati nelle valli o in montagna, località difficili da raggiungere, in cui dei punti nascita devono necessariamente esserci anche se i loro volumi di attività non sono in linea con gli standard”, spiega Grace Rabacchi, Direttore Sanitario dell’Ospedale Sant’Anna – A.O.U Città della Salute e della Scienza di Torino, presidio che si riconferma 1° in Italia per numero di bambini nati.

In Sicilia si conferma primo per volume di parti l’Ospedale Buccheri la Ferla Fatebenefratelli di Palermo (con 2.255 parti effettuati nel 2017). Avanzano di una posizione il Nuovo Ospedale Garibaldi – Nesima di Catania (secondo con 2.138 parti contro i 2006 del 2016 quando si posizionava 3°), il Presidio Ospedaliero Gaspare Rodolico di Catania (terzo con 1.986 parti contro i 1.857 del 2016 quando si posizionava 4°) e il Presidio Ospedaliero Civico e Benfratelli di Palermo (quarto con 1.804 parti contro i 1.778 del 2016, quando si posizionava quinto). Il Presidio Ospedaliero Santo Bambino di Catania, invece, è quinto con 1.803 parti (contro le 2019 nascite del 2016, quando si posizionava 2°).

Il Nuovo Ospedale Garibaldi – Nesima di Catania (con il 24,93% di cesarei) e il Presidio Ospedaliero Civico e Benfratelli di Palermo (con il 23,05% di cesarei) rispettano la soglia per quanto riguarda la percentuale di tagli cesarei primari, che devono mantenersi inferiori-uguali al 25%.

“Rispetto al parto vaginale, il parto con taglio cesareo comporta maggiori rischi per la donna e per il bambino, motivo per cui dovrebbe essere effettuato solo in presenza di indicazioni materne o fetali specifiche”, spiega Elena Azzolini, medico specialista in Sanità Pubblica e membro del comitato scientifico di www.doveecomemicuro.it.

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