Mentre l'opposizione stigmatizza questa decisione, chi rappresenta la maggioranza assicura massimo supporto al territorio agrigentino.
Bufera politica in seno alla Regione Siciliana per il taglio sui fondi che il governo isolano aveva previsto per Agrigento in vista dell’appuntamento del 2025, quando la città dei templi sarà Capitale della Cultura. Mentre l’opposizione stigmatizza questa decisione, chi rappresenta la maggioranza assicura massimo supporto al territorio agrigentino.
Pd all’attacco: “Scarsa visione”
“La maggioranza del Governo Schifani mostra ancora una volta di avere una scarsa visione – ha tuonato Michele Catanzaro, capogruppo del Pd all’Ars -. Dimezzare i fondi destinati ad Agrigento capitale della cultura inciderà negativamente sull’organizzazione di un evento strategico e di fondamentale importanza per l’economia ed il turismo. In commissione bilancio il governo ha fatto marcia indietro destinando all’evento solo il 50 per cento dei 10 milioni in due annualità previsti dalla prima stesura della finanziaria e ha bocciato il nostro emendamento che destinava fondi ai comuni limitrofi per l’organizzazione di iniziative collegate. Una scelta inaccettabile che penalizzerà le iniziative di promozione di un territorio già costretto a pagare le conseguenze della mancanza di infrastrutture”.
La risposta di Falcone: “Illazioni su tema strategico”
“Ci dispiace che qualche collega si lasci andare a illazioni su un tema così strategico come gli investimenti su Agrigento Capitale della Cultura. Non ci risulta alcuna diversità di vedute fra gli assessori Sammartino e Di Mauro. Stiamo prevedendo ben cinque milioni fra 2024 e 2025 e, in ogni caso, la Regione metterà a disposizione della città tutte le risorse necessarie in vista dello storico appuntamento in programma nel 2025, anche attingendo a fondi diversi dal bilancio regionale”. Lo ha detto l’assessore regionale al Bilancio, Marco Falcone.