ESCLUSIVA – Putin, menzogne e minacce: le verità sull’Ucraina del giornalista russo

ESCLUSIVA – Putin, menzogne e minacce: le verità sull’Ucraina del giornalista russo
Guerra in Ucraina, le bugie di Putin e il giornaliste russo Sevriugin

A un mese dall’inizio della guerra in Ucraina, il giornalista russo Igor Sevriugin, ci racconta la sua verità su Putin e l’evoluzione del conflitto

La censura in Russia, i siti web bloccati, Fb e Ig organizzazioni terroristiche

“In Russia le autorità hanno bloccato i siti web di quasi tutti i media indipendenti. Lunedì 21 marzo, un tribunale russo ha riconosciuto Facebook e Instagram come organizzazioni terroristiche per aver consentito agli utenti ucraini di pubblicare commenti arrabbiati e augurare la morte ai soldati russi. Questi social sono stati bloccati in tutta la Russia. In teoria, chiunque utilizzaquesti social network tramite vpn sarà considerato membro di un’organizzazione terroristica.

ESCLUSIVA – Putin, menzogne e minacce: le verità sull’Ucraina del giornalista russo
Igor Sevriugin

Durante il processo, il rappresentante della Procura ha promesso che ciò non sarebbe accaduto. Tuttavia, non mi fiderei delle autorità russe, perché trovano sempre un modo per imprigionare coloro che non sono d’accordo con il regime di Putin. Le autorità russe stanno ora facendo di tutto per escludere la popolazione da informazioni indipendenti”.

Cosa è successo alla tv per cui lavori? Come stai lavorando?

“Il nostro canale televisivo Currenttime ha la sua sede principale a Praga. Abbiamo anche studi a Mosca (Russia), Kiev (Ucraina), Bishkek (Kirghizistan) e Washington (Stati Uniti). Abbiamo inoltre corrispondenti nei Paesi Baltici, nei Paesi dell’Asia centrale e nel Caucaso, dove si capisce anche il russo. Ma siamo stati costretti a chiudere (il 28 febbraio) lo studio a Mosca a causa delle minacce delle autorità russe. Lo studio di Kiev non funziona a causa della guerra. Tuttavia, sia in Russia che in Ucraina, abbiamo ancora corrispondenti che ci forniscono tutte le informazioni e i video della guerra.

La fame di verità del popolo russo

“Come detto, le autorità russe vogliono che la chiamiamo “un’operazione speciale”. Ma noi continueremo a chiamarla guerra, nonostante il fatto che in Russia dobbiamo affrontare 15 anni di carcere per questo.

Per evitare punizioni i giornalisti devono prendere informazioni solo dal Ministero della Difesa russo e trasmettere solo queste. Si chiama censura militare. E’ certo che io non farò mai tutto questo. Noi come canale tv abbiamo anche i social network e la televisione satellitare. Su YouTube abbiamo milioni di visualizzazioni e metà del pubblico proviene dalla Russia. Ciò significa che una certa parte dei russi ha bisogno di ricevere informazioni veritiere”.

La figura di Zelensky

Come viene visto Zelensky in Russia? Chi è veramente?

I politici ucraini che prima della guerra erano oppositori di Zelensky – intervistati da Currenttime – vogliono oggi l’unificazione dell’intero Paese e persino Zelensky presidente. Chi veramente Zelensky sia dovrebbe essere deciso solo dal popolo ucraino. Ma nei media statali russi, Zelensky è ritratto come il principale nazista ucraino, anche se tutti sanno che in realtà è un ebreo”.

Cosa ne pensi della decisione presa dal presidente ucraino di espellere dal Parlamento le minoranze filo-russe?

“È difficile commentare le informazioni sulla espulsioni dei partiti filo-russi in condizioni di guerra”. (Il 20 marzo 2022, il Consiglio di sicurezza e difesa nazionale dell’Ucraina ha sospeso le attività del partito “Piattaforma di opposizione – Per la vita” a causa del presunto collaborazionismo e dei legami con la Russia. Viktor Medvedchuk, leader del partito, è considerato un alleato del presidente russo Vladimir Putin, che ha definito “un amico personale”. Putin, del resto, è il padrino della figlia di Medvedchuk, Daryna, ndr).

Le ripercussioni delle sanzioni contro la Russia sulla popolazione

Le sanzioni emesse contro la Russia quale problemi stanno causando alla popolazione russa?

“La popolazione russa sta soffrendo molte degli effetti delle sanzioni. La disconnessione delle grandi banche russe dal sistema Swift sta complicando notevolmente la vita. Ad esempio io devo escogitare stratagemmi complessi per trasferire denaro e aiutare i miei genitori dalla Repubblica Ceca”.

300 marchi internazionali hanno lasciato o sono in procinto di lasciare la Russia

“Tutti i principali marchi internazionali stanno ora lasciando la Russia in segno di protesta: da McDonald’s a Zara, passando per Mercedes, e IKEA. Più di 300 marchi internazionali hanno già annunciato la loro partenza dalla Russia. Anche grandi aziende farmaceutiche stanno abbandonando il Paese, e spesso i farmaci prodotti da queste aziende sono l’unica speranza di cura per malattie gravi.

Due tipi di “sofferenza” che non possono essere paragonate

Quanto descritto dovrebbe far riflettere la gente e far capire loro che la causa di tutto ciò sia la guerra ma questo purtroppo non sta ancora accadendo. Ma voglio aggiungere: stiamo ancora discutendo della cosiddetta ‘sofferenza’ dei russi quando le bombe russe cadono sulle persone in Ucraina. Queste cose non possono essere minimamente paragonate”.

Putin e il rischio di una guerra nucleare

Credi che Putin potrebbe davvero avvalersi dell’uso della bomba atomica?

“Non sono un esperto militare. In questo momento le autorità russe affermano che non utilizzeranno armi nucleari, ma prima avevano anche affermato che non avrebbero attaccato l’Ucraina. Ma oggi ci rendiamo conto che hanno ingannato il mondo. Personalmente, non credo alle autorità russe da tanti anni”.

Come pensi che finirà questa guerra?

“Non sono Baba Vanga, ma sono sicuro che la veggente si sia sbagliata quando ha detto che la Russia sarebbe diventato il più grande Paese e avrebbe dominato sul mondo. Questo non è possibile perché, come è possibile constatare, le autorità russe e il regime di Putin hanno trasformato la Russia in un Paese nemico della comunicazione”.

Russi discriminati per colpe non loro

Sevriugin ci tiene a concludere l’intervista sottolineando che “Ora molti parlano della responsabilità collettiva del popolo russo per ciò che ha fatto e sta facendo il regime di Putin. Ma non voglio credere che nel mondo le persone non siano in grado di separare la gente comune dal regime di Putin. Purtroppo però questo sta già accadendo.

Nella Repubblica Ceca, dove vivo ora, ci sono già stati casi di umiliazione e molestie nei confronti di bambini e adulti russi perché parlano la loro madrelingua.

Le autorità della Repubblica Ceca hanno più volte lanciato un appello ai propri cittadini e ai rifugiati ucraini – già più di 200mila – affinché non molestino i russi. Dopotutto, la maggior parte dei russi vive in Europa perché non è d’accordo con il regime di Putin.

Ad esempio, per me, come giornalista, non è più possibile lavorare in Russia. Non posso nemmeno andare in Russia per vedere i miei genitori, per visitare le tombe dei miei bisnonni, perché verrei immediatamente arrestato e chiuso in carcere per 15 anni perché dico “guerra” anziché “operazione speciale” come vorrebbe l’autorità russa. Per me e per tutto il mondo questa è guerra russa (regime di Putin) contro l’Ucraina e la democrazia”.

Dario Raffaele

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