Caccia, in Sicilia pre-apertura tra le polemiche - QdS

Caccia, in Sicilia pre-apertura tra le polemiche

redazione

Caccia, in Sicilia pre-apertura tra le polemiche

domenica 01 Settembre 2019

Gli animalisti difendono l'assessore regionale Edy Bandiera che ha inserito norme più rigorose, mentre i cacciatori lo attaccano - e lo insultano - sui social media. Ricorsi del Wwf in altre regioni italiane

Oggi prende il via in Sicilia la pre-apertura della caccia: nei soli giorni di oggi, primo settembre e di mercoledì quattro e giovedì cinque è stata autorizzata un’anticipazione eccezionale della stagione venatoria, che si aprirà il quindici di questo mese.

In questi tre giorni sarà possibile esclusivamente la “caccia da appostamento” e saranno cacciabili solo tre specie di uccelli: colombaccio, gazza e ghiandaia.

Il calendario venatorio 2019/2020 emanato dall’assessore regionale all’agricoltura, Edy Bandiera, per la prima volta ha tenuto in considerazione diverse disposizioni delle direttive comunitarie in materia ambientale e i principi scientifici per la conservazione della fauna.

Il provvedimento ha accolto in molte parti il parere obbligatorio di Ispra (Istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale) che aveva chiesto alla Regione di adottare norme più rigorose per ridurre i periodi di caccia almeno a specie come beccaccia, tortora, quaglia e altre che rientrano nelle categorie Spec (Species of european conservation concern).

Ennio Bonfanti, responsabile “fauna” del Wwf Sicilia, giudica “molto positiva la scelta dell’assessore Bandiera di emanare un calendario più equilibrato rispetto a quello dell’anno scorso (che fu sospeso per vizi di legittimità dal Tar di Palermo proprio su ricorso di Legambiente, Lipu e Wwf), rispettoso dei pareri scientifici statali e – finalmente – più attento a garantire il primario interesse pubblico della tutela della fauna invece di ricercare il consenso della lobby dei cacciatori”.

Ma la reazione dei cacciatori siciliani più agguerriti non si è fatta attendere: su Facebook – nei forum e nelle pagine sulla caccia – è esplosa la loro rabbia, con insulti e attacchi all’assessore Bandiera.

Le aperture anticipate della caccia hanno riguardato molte regioni italiane, ma contro le decisioni delle Regioni il Wwf ha annunciato ricorsi.

In due casi, Abruzzo e Marche, hanno avuto ragione e la preapertura è stata bloccata.
“Metteremo in atto qualsiasi azione legale e di pressione per respingere queste illecite e ingiustificabili carneficine di animali selvatici, comprese denunce penali e alla Corte dei Conti”, afferma il Wwf Italia.
Da parte sua la Lega Antivivisezione (Lav) sottolinea il “grave impatto con l’uccisione di un maggior numero di animali e ricorda che “dal primo settembre al 31 dicembre 2018 l’Associazione vittime della caccia ha contato ben 65 vittime umane (16 morti e 49 feriti, tra cui anche due bambini) a causa della caccia”.

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