Il calcio dell'Isola è in crisi, anche se ci sono tanti giovani emergenti che tra qualche anno potrebbero fare il grande salto: scopriamo chi sono
Le convocazioni per l’ultimo stage azzurro di Mancini – svoltosi a ridosso delle festività natalizia – dei palermitani Antonino Gallo e Giacomo Quagliata, entrambi classe 2000, ha fatto non poco riflettere e aprire lo scenario a un’analisi a 360 gradi. E i numeri non mentono mai. Il calcio siciliano è in crisi, anche se ci sono tanti giovani emergenti – oggi nelle giovanili e in azzurro – che tra qualche anno potrebbero fare il grande salto. La nostra inchiesta parte proprio dalla Serie A e B con l’obiettivo di fare una radiografia del calcio isolano. La geografia è invece consolidata ed ha un matrice preponderante palermitana.
I tre siciliani in Serie A
Lo spezzino Gyasi
Tre i siciliani. Emanuel Gyasi, attaccante, classe 1994, è ormai una certezza dello Spezia, formazione di cui è capitano. Il ghanese, di nazionalità italiana, è nato a Palermo, dove è rimasto sino ai 4 anni, prima del trasferimento in Ghana dove è rimasto sino a 11 anni. I primi calci in Italia arrivano nella Pro Vercelli. Quindi Gyasi non può considerarsi un prodotto partorito nei settori giovanili siciliani. Una storia simile un po’ a quella di Balotelli.
Il Lecce si gode Gallo
Gallo e Quagliata meritano quindi un quadro a parte e certamente di grandi prospettive. Entrambi difensori, cursori di fascia sinistra, hanno ottenuto anche la soddisfazione di venire attenzionati dalle nazionali giovanili. Antonino Gallo è un prodotto del Palermo Calcio. Dopo il fallimento della società si trasferisce con Lo Faso a Lecce. La prima esperienza non è certo positiva. Il trasferimento alla Virtus Francavilla gli comincia a garantire il campo e quel minutaggio necessario per fare esperienza. Ritornato a Lecce con un bagaglio di esperienza importante, esordisce in B e quest’anno In A contro l’Inter.
Quagliata, il futuro è dalla sua parte
Più complessa la storia di Giacomo Quagliata. Il terzino sinistro – in grado anche di ricoprire ruoli nella linea mediana – esplode a livello giovanile nel Calcio Sicilia, fucina di grandi talenti da sempre. Il passaggio al Pro Vercelli, allenato da Alberto Gilardino, costituisce senz’altro il trampolino di lancio che si materializza con il passato alla formazione olandese nell’Heracles dove rimane due stagioni. La convocazione nella nazionale Under 21 di Nicolato gli consente di farsi ulteriormente apprezzare. Si guadagna la fiducia e riesce a segnare il gol della qualificazione degli azzurri agli Europei. Con la Cremonese, ancora ai quarti di finale di Coppa Italia, segna un gol con la Ternana. In Serie A sono già le diverse le presenze e le prospettive allettanti. Il futuro si annuncia radioso.
I siciliani in Serie B
C’è una Serie B dove la pattuglia dei siciliani si è ulteriormente ridotta all’osso. Roberto Crivello (difensore classe 1991) e Andrea Accardi (difensore, classe 1995) sono stati ceduti in prestito rispettivamente al Padova e Piacenza in Serie C. Tra i trasferimenti recenti, ma nella stessa Serie B, c’è quello di Giovanni Crociata, anche lui palermitano, anche lui giocatore di grande talento, classe 1997. Dopo aver trovato poco spazio nel Sud Tirol è stato ceduto al Cittadella. Il risultato si materializza subito gol all’esordio in casa del Pisa, battuto per 2-1. Chi invece al Sudtirol è finito in questa sessione invernale è Luca Fiordilino, centrocampista, classe 1996, in prestito dal Venezia.
Dal nipote di Totò Schillaci a Santoro
Francesco Di Mariano ha realizzato il sogno di giocare nel Palermo. Il nipote di Totò Schillaci – dopo esperienze con Lecce, Roma e Venezia – torna nella sua città dov’era cresciuto a suon di gol nel Cantera Ribolla. Antonio La Gumina, attaccante del Benevento di Cannavaro, ha segnato sinora tre reti. Per qualche anno è stato tra Empoli e Sampdoria l’unico siciliano in Serie A. Oggi sogna di ritornarci. Classe 1992, Ernesto Torregrossa, nato a San Cataldo, figlio di Lirio, anche lui attaccante, è bomber del Pisa, ma anche del Venezuela, nazione che lo ha visto debuttare con gol nei mesi scorsi. Una garanzia è diventato nel centrocampo del Perugia il messinese Simone Santoro, cresciuto nelle giovanili del Palermo, formatosi al Teramo ed esploso in Umbria.
Tra scommesse e certezze
Mai debuttanti. Portieri di grande talento. Parliamo del catanese Francesco Borriello, classe 2005, e il palermitano Giovanni Grotta. Emanuele Ndoj, a Catania, c’è solo nato. Classe 1996, dopo la Primavera della Roma, ha trovato casa nel Brescia. Oggi lo richiede con forza il Palermo. A Reggio Calabria Gianluca Di Chiara è un riferimento ormai per Inzaghi che l’ha fortemente voluto alimentato il ritorno del difensore in granata. In prestito dal Monza, al Frosinone, ecco il calatino Marco Sampirisi, classe 1992, scuola Milan, oggi giocatore di straordinaria esperienza e una certezza per ogni reparto arretrato che lo vede protagonista. Dario La Vardera ha appena 20 anni, anche lui nato a Palermo: nel Cosenza sinora poche presenze, ma il futuro gli appartiene. Nel Bari giocano Emanuele Terranova, classe 1987 di Mazara (un passato nel Sassuolo, fratello di Nicola allenatore attuale dell’Akragas), e Antonio Mazzotta, classe 1989 (in forza anche al Catania anni addietro, campione d’Italia Primavera con il Palermo).