Calcio Catania Servizi, sei ex dirigenti nel mirino della Procura

“Cagionato dissesto della società”, nel mirino della Procura i vertici della Calcio Catania Servizi

Antonino Lo Re

“Cagionato dissesto della società”, nel mirino della Procura i vertici della Calcio Catania Servizi

Giuseppe Bonaccorsi  |
martedì 22 Novembre 2022

Avviso di conclusione indagine per il fallimento della società Calcio Catania servizi che gestiva il complesso sportivo, chiuso ormai da oltre un anno

Torre del Grifo: nuovo atto. Il Pm della Procura di Catania, Fabio Regolo ha provveduto attraverso il nucleo operativo della Guardia di Finanza a notificare a sei ex dirigenti della società Calcio Catania servizi srl (uno di questi è attuale dirigente della nuova società calcio) l’avviso di conclusione delle indagini in merito al fallimento della ex società che gestiva il complesso sportivo della società, che si trova a Mascalucia ed è chiuso ormai da almeno un anno.

Calcio Catania Servizi, la Procura: “Fondi dissipati e distratti”

Il pm contesta ai sei ex responsabili della società vari reati e in particolare all’amministratore unico della società si rileva il reato punito dagli art. 81 codice penale e 216 comma 1 “perché in esecuzione di un medesimo disegno criminoso, quale amministratore unico dal 31-07-2019 consistita nella gestione di “unit business” in cui si articolava la struttura Torre del Grifo, nonché quale amministratore delegato della controllante Calcio Catania spa dissipava risorse ed effettuava pagamenti in violazione della par condicio creditorum. In particolare procedeva a pagare debiti della controllante per circa 186.722, pur avendo maturato debiti erariali aventi privilegio superiore…”.

Calcio Catania Servizi, la Procura: “Hanno cagionato il dissesto della società”

Nel provvedimento il Pm contesta anche agli altri indagati altri reati, in particolare per aver distratto “o comunque dissipato risorse. Nel rilievo a tutti e sei gli indagati il pm contesta anche gli articoli 110 cp 216-223 comma 2 perché…” cagionavano o comunque aggravavano per effetto delle operazioni dolose il dissesto della società che versava in una situazione di conclamata  anti economicità della gestione caratteristica fin dalla costituzione – prosegue il provvedimento del pm -, con perdite sempre crescenti e un evidente squilibrio finanziario costante per tutto il periodo”.

“In particolare – si legge ancora nel documento della Procura – avendo perso il capitale sociale già nel 2016, con un patrimonio netto azzerato, senza procedere con gli adempimenti previsti dall’art. 2447 e 2482 comma 3, proseguivano l’attività con l’ottica della continuità, senza limitarsi alla conservazione del patrimonio sociale, effettuando pagamenti alla controllante Calcio Catania spa, prescindendo dall’esistenza di fatture erogando così di fatto anticipazioni ed acconti quando già vi era una grave crisi finanziaria che impediva la pur minima continuità aziendale della fallita, sostenendo, della costituzione fino alla dichiarazione di fallimento, anche costi relativi alla gestione della controllante regolati poi da compensazioni che non consentivano mai la restituzione di liquidità da utilizzare per far fronte ai propri debiti, arrivando anche ad anticipare liquidità per 464mila euro, importo poi compensato dal credito vantato dalla controllante a titolo di canoni di locazione…effettuando pagamenti a terzi nell’interesse della controllante… senza curarsi di fare fronte al proprio ingente debito fiscale e contributivo”….

“Il tutto al solo fine di mantenere in vita una prosecuzione servente alle sole esigenze della controllante (in quando Calcio Catania spa aveva necessità di utilizzare il complesso Torre del Grifo gestito a proprie spese dalla fallita), maturando ulteriori perdite e aggravando l’esposizione debitoria fino ad arrivare a oltre 1.918.000 euro…”.

Calcio Catania Servizi srl era stata dichiarata fallita nel settembre del 2020 e si occupava della gestione dei servizi del centro sportivo di Torre del Grifo.

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