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Tra sanità, Ponte e regionalismo, Calenda: “La Sicilia va commissariata” – VIDEO

Giornata siciliana e catanese per il senatore Carlo Calenda. Nella mattinata di oggi il leader di Azione ha tenuto un incontro presso il Dipartimento di Scienze Politiche e Sociali dell’Università di Catania dedicato al “Mezzogiorno. Questione nazionale, questione europea”. L’ex Ministro dello Sviluppo Economico ha dialogato con la prof.ssa Pinella Di Gregorio, direttrice del DSPS, e il dott. Samuel Boscarello della scuola IMT Alti Studi di Lucca.

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Ai microfoni del Quotidiano di Sicilia, Calenda ha attaccato duramente il Presidente della Regione Renato Schifani e la classe politica dirigente siciliana di centrodestra.

Calenda: “Sicilia condannata da una classe dirigente che parla solo di poltrone”

Carlo Calenda parla della classe dirigente siciliana, colpevole secondo il leader di Azione dei tanti problemi della Regione Siciliana: “Io sono stato stato eletto in Sicilia ed è giusto che io torni spesso qui. Questa è una terra condannata a una maledizione. – dice l’ex ministro -. La condanna però una classe dirigente impegnata nella spartizione di poltrone mentre le persone muoiono perché gli esami istologici non arrivano. Lunedì in Parlamento presenteremo una mozione e una raccolta di firme per chiedere al governo Meloni di esercitare l’art. 120 della Costituzione per commissariare la sanità, l’acqua e i rifiuti. I siciliani non sono figlio di un Dio minore e il governo non può fare finta di nulla.”

Calenda si sofferma anche sulle tensioni all’interno della maggioranza di centrodestra a sostegno del governo Schifani: “Lo capirei se le questioni fossero legate al lavoro degli assessori della giunta. Invece, la maggioranza scricchiola sempre perché non gli hanno dato un posto in un Asl o tra gli equilibri tra i partiti. A questo è ridotta la politica e non va bene. Io sto facendo il giro delle Università, e sarò anche a Palermo il 3 dicembre, perché così facendo i ragazzi andranno via tutti. Bisogna fare una battaglia e non rassegnarsi”

Il tema della sanità e l’appello a Giorgia Meloni

Negli ultimi giorni a commentare la situazione sanitaria in Sicilia è stato anche il Presidente leghista del Veneto Luca Zaia, che ha criticato l’operato del collega Schifani: “Io concordo con le parole di Zaia. La Sicilia ha tutti i soldi per una buona sanità. Quello che succede è che non c’è nessuna cura o attenzione del risultato per il paziente. Per questo ribadisco del commissariamento, dobbiamo fermare questo scempio. Non bisogna più prendere un voto sulla sanità. I politici non devono toccare la sanità in alcun modo. Ci vorrebbe il prefetto Mori, sennò la Sicilia non esce da questa situazione”.

“Su tutte le opere di natura strategica il piano è sempre nazionale. – prosegue Calenda – Le Regioni devono farsi da parte. Faccio un appello a Giorgia Meloni: lei è espressione di un partito che era l’MSI (Movimento Sociale Italiano), che per tanti anni ha fatto battaglie importanti anche qui in Sicilia, come anche il sindaco Enrico Trantino espressione di quest’area, ma come sono finiti a far parte di questa spartizione di poltrone? Come sono finiti con Galvagno?“.

Calenda: “Castiglione è stato mio un grosso errore”

Nel 2022 Azione è stata casa di molti ex Forza Italia, delusi dalla caduta del governo Draghi e poi nel corso di questa legislatura ritornati nell’area di centrodestra. Calenda ha ammesso sul Giuseppe Castiglione (deputato eletto con Azione e poi passato in Forza Italia nel 2024) che è stato “un errore clamoroso, non lo conoscevo. Mi avevano detto che era una persona che aveva fatto bene sull’agricoltura e ho fatto un grave errore.” Parole di elogio, invece, su Armao, candidato alla Presidenza della Regione del Terzo Polo nel 2022: “Armao non è stato eletto, adesso lavora come professionista. Gaetano Armao è un bravissimo professionista. Ma qui purtroppo funziona così, tu eleggi una persona e quella va dall’altra parte. Castiglione, però, meglio perderlo che trovarlo”.

L’ex Ministro parla anche della Legge di Bilancio 2026, ancora in bozza e che deve essere approvata dal Parlamento entro il 31 dicembre 2025: “Tiene molto in ordine i conti ed è positivo. – dice Calenda – Però, dopo spezzetta tanti interventi. Io avrei pensato a interventi mirati, tipo sulla sanità. Invece, alla fine se si spezzettano gli interventi non si ha impatto, questo è un problema”.

Calenda sul Ponte sullo Stretto e sui ritardi istologici

Non poteva anche mancare un commento sul Ponte sullo Stretto di Messina che Calenda ribadisce che “non è la priorità. Ci sono tante cose da fare prima. Il Ministro delle Infrastrutture secondo non viaggia in treno, ma in elicottero o con gli aerei di Stato. I treni sul continente sono fuori controllo perché hanno moltissimi problemi. Ma perché non si occupa di questo? Perché deve fare un ponte prima di mettere a posto il suo lavoro? Se io fossi l’AD dell’azienda dove lavora Salvini, e premesso che lui potrebbe lavorare in portineria, gli direi di fare prima il suo core business. Fai le cose che servono prima dei progetti faraonici”.

“Schifani? Io non ho mai querelato nessuno, – conclude il senatore parlando della malasanità siciliana – nonostante mi sia stato detto di tutto da parte degli altri politici. Renato Schifani dovrebbe rispondere ai cittadini su quello che sta accadendo. Un signore che è il responsabile della sanità e che non si presenta al funerale di una signora morta per il ritardo dell’esame istologico perché deve andare a fare un testing di vino da qualche parte si dovrebbe dimettere, scusarsi e vergognarsi.