I due sono coinvolti in numerosi procedimenti penali per truffa aggravata e millantato credito
Nei giorni scorsi, i militari della Guardia di finanza di Sciacca (Agrigento) hanno dato esecuzione al decreto con cui il Tribunale di Palermo – Sezione I Penale e Misure di Prevenzione – ha disposto il sequestro dei beni immobili e mobili registrati nella disponibilità di una coppia di coniugi residenti a Caltabellotta (Agrigento).
Il provvedimento cautelare è stato richiesto dalla Procura della Repubblica di Sciacca, che ha avanzato al
Tribunale di Palermo proposta per l’applicazione nei confronti dei due coniugi delle misure di prevenzione
personali e patrimoniali previste dal d.lgs. 159/2011 (c.d. codice antimafia), poiché ritenuti soggetti “socialmente pericolosi”, perché vivono abitualmente, in tutto o in parte, con proventi di attività delittuose.
I due coniugi sono coinvolti in numerosi procedimenti penali, alcuni dei quali già definiti con sentenza di
condanna, per i reati di truffa aggravata e millantato credito, commessi dal 2014 al 2020, nonché per il reato di associazione a delinquere finalizzato alla commissione di truffe analoghe. Agli stessi viene contestato, seppur con ruoli e responsabilità diversi fra loro, di aver falsamente prospettato a più
persone di poterli agevolare nell’assunzione presso una importante società di capitali di rilevanza nazionale operante nel settore dei servizi finanziari, di cui erano entrambi dipendenti, ottenendo in cambio il versamento di consistenti somme di denaro.
A tal fine i due coniugi avevano anche predisposto una fittizia sede sindacale in Palermo all’interno della quale venivano ricevute le ignare vittime, a cui venivano poi fatti sottoscrivere falsi contratti di lavoro e fornite rassicurazioni in ordine al buon esito dell’operazione di assunzione, ricevendo in cambio cospicue somme di denaro, oggetto di successivo trasferimento all’estero.
Gli accertamenti di natura economico-patrimoniale e finanziaria condotti nei confronti della coppia hanno evidenziato l’assoluta incompatibilità tra il patrimonio acquistato e nella disponibilità della coppia ed i redditi dalla stessa dichiarati ai fini delle imposte sulle persone fisiche, con una sproporzione tra entrate lecite ed uscite costante nel tempo e via via progressiva, tale da indurre il Tribunale di Palermo a ritenere che tutti gli acquisti effettuati, almeno a partire dal 2014, fossero stati realizzati utilizzando proventi derivanti da attività illecite. Le operazioni di sequestro hanno interessato, in particolare, un’abitazione ed un compendio immobiliare ad uso commerciale siti nel comune di Caltabellotta e due autovetture, per un valore complessivo stimato in euro 670.000 circa. I provvedimenti sono di natura cautelare e saranno oggetto di contraddittorio in sede di procedimento di
prevenzione.