Caltagirone, in Consiglio le criticità del “Gravina” - QdS

Caltagirone, in Consiglio le criticità del “Gravina”

redazione

Caltagirone, in Consiglio le criticità del “Gravina”

mercoledì 09 Giugno 2021

Approvato all’unanimità dei presenti un ordine del giorno “pro nosocomio” in cui si chiede, tra l’altro, al sindaco di riportare la Guardia medica nel centro storico e all’Asp di indire i concorsi

CALTAGIRONE – Il Consiglio comunale di Caltagirone, riunitosi in seduta straordinaria, nell’area antistante l’edificio “Clementi” dell’ospedale “Gravina”, ha approvato all’unanimità dei presenti (16 su 16) un ordine del giorno pro – nosocomio che era stato concordato dalla conferenza dei capigruppo. Nel documento si sottolinea, fra l’altro, che “la Giunta regionale ha individuato cinque aree interne candidate alla Snai e inserite nel Po Fesr, come territori con particolari svantaggi su cui intervenire, tra le quali l’area del calatino” e che il Consiglio, già tre anni fa, “aveva denunciato una serie di criticità legate alla condizione del presidio ospedaliero”.

Si rileva inoltre che “alcuni reparti, in questi anni, sono stati gradualmente depotenziati, al punto da costringere i pazienti a ‘migrare’ in altri centri della provincia di Catania. Questa migrazione è stata ulteriormente accelerata dalla individuazione, lo scorso anno e per alcuni mesi, del Gravina quale Centro Covid”.

“Il sistema delle prenotazioni con il numero verde delle visite specialistiche, la cui farraginosità era stata denunciata nell’odg del 30.07.2018 – prosegue l’Odg approvato dall’assise – perdura nella grave disfunzione di lunghissime attese, spesso fittizie per la mancanza di aggiornamento delle stesse, ma oggi ulteriormente aggravate dalla crisi pandemica che ha determinato in questi due anni un notevole arretrato, costringendo gli utenti a ricorrere alle visite in intramoenia o presso strutture private, comunque sempre a pagamento. Nonostante l’impegno della Direzione generale a spostare la Guardia medica dal presidio ospedaliero (la cui fruizione da parte degli utenti risulta difficile), presso i locali dell’Hospice di piazza Marconi, nulla in tal senso è stato realizzato. Il consistente patrimonio strumentale e tecnologico di cui è dotato il Gravina rischia di essere sottoutilizzato e gli investimenti strutturali del tutto vanificati, senza un’adeguata e proporzionata presenza di risorse umane”.
“Nonostante le criticità sopra elencate – conclude il documento -, la funzionalità del nosocomio è stata garantita dal sacrificio di medici, infermieri, Oss e Osa sottoposti a turnazioni massacranti e a condizioni lavorative stressanti a discapito della tutela e salute dei lavoratori”.

L’ordine del giorno impegna pertanto il sindaco a: “Richiedere alla Regione che il ‘Gravina’ sia dichiarato, nell’ambito del territorio del Calatino, ‘Area periferica sanitaria’; intervenire sulla Direzione generale per riportare la Guardia medica nel centro storico. Impegna invece il direttore generale dell’Asp di Catania a: “Favorire un processo costruttivo di dialogo con le Università, ad esempio con il Policlinico di Catania; individuare incentivi di carattere economico e scientifico, nonché un ambito residenziale dedicato per offrire vitto e alloggio, al fine di rendere più appetibile la scelta di prestare servizio presso il presidio di Caltagirone; individuare un budget gestionale differenziato, rispetto a quello previsto per gli altri presidi ospedalieri; a indire con immediatezza concorsi pubblici per l’assunzione di medici e psicologi”.

Sull’argomento si è prima registrato un ampio dibattito. Voci critiche si sono levate dall’opposizione “per l’assenza del sindaco e dei vertici dell’Asp”, per l’asserito “tentativo di sottovalutare la gravità della situazione davanti a un grande contenitore sempre più vuoto, però, di contenuti” e nei confronti della Regione, “rea” di non avere rispettato gli impegni presi. Dall’esecutivo si è replicato rilevando “la presenza convinta dell’Amministrazione e il cronoprogramma indicato con chiarezza dal presidente Musumeci” Dai banchi della maggioranza, pur non risparmiandosi stilettate alla “governance” dell’Asp, si è insistito sulla “necessità di evidenziare le proposte concrete e i primi risultati raggiunti”.

Hanno preso pure la parola alcuni sindaci degli altri centri del territorio: Giovanni Burtone (Militello), Giovanni Ferro (Mirabella Imbaccari) e Gianluca Petta (San Michele di Ganzaria) – presente anche il sindaco di San Cono Nuccio Barbera -, concordi nell’annunciare una richiesta di audizione alla Commissione Sanità all’Ars e ai vertici della sanità regionale e provinciale, e il deputato regionale Giuseppe Compagnone, che ha messo in guardia dal rischio, considerato deleterio per l’ospedale, di “denigrare senza costruire”.

Hanno assistito ai lavori dell’assise pure il deputato nazionale Eugenio Saitta, il deputato regionale Francesco Cappello (vicepresidente commissione Sanità all’Ars) e il deputato regionale, nonché segretario regionale del Pd Anthony Barbagallo.

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