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Caltanissetta, Giuffrè (CSM) con Costituzione in mano in Aula: “Non utilizzarla come clava”

Caltanissetta, Giuffrè (CSM) con Costituzione in mano in Aula: “Non utilizzarla come clava”
Felice Giuffrè

Il consigliere laico del CSM, Felice Giuffrè si è presentato in Aula al Palazzo di Giustizia di Caltanissetta con la Costituzione in mano

Nel giorno dell’inaugurazione del nuovo anno giudiziario e della protesta contro la riforma della giustizia da parte dei magistrati di tutta Italia – che ha coinvolto anche i Tribunali siciliani – il consigliere laico del CSM, Felice Giuffrè, ordinario di diritto costituzionale, si è presentato in Aula al Palazzo di Giustizia di Caltanissetta con la Costituzione in mano, spiegando nel suo intervento che “la separazione delle carriere è necessaria per completare il passaggio al processo accusatorio e al giusto processo, unici modelli coerenti con i principi di uno Stato costituzionale liberaldemocratico. La Costituzione deve essere comune terreno per il confronto e non una clava per delegittimare, invece, chi la pensa in modo differente.

L’intervento di Felice Giuffrè

“La giurisdizione è un patrimonio comune dei cittadini, destinatari ultimi della funzione giudiziaria, e di tutte le componenti professionali che devono alimentare non tanto una ‘comune cultura della giusridizione, quanto piuttosto la comune cultura del processo. Su tale presupposto, il confronto tra le istituzioni deve svolgersi nel reciproco riconoscimento delle attribuzioni che la Carta Costituzionale affida ai diversi poteri dello Stato e ciò in adempimento agli inderogabili doveri di solidarietà politica la cui petizione è scolpita nell’articolo 2″

“Per tale ragione – ha concluso Giuffrè – non bisogna cadere nell’errore di usare la Costituzione come una specie di clava da brandire per delegittimare chi ha una visione differente, ma considerarla il terreno neutrale di incontro e confronto per costruire convergenze. Ciò, nel rispetto dei limiti invalicabili, ma anche del democratico potere di revisione sancito dall’articolo 138“.

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