Cani avvelenati a Giarre, è una strage: i residenti chiedono risposte

Cani avvelenati a Giarre, è una strage: i residenti chiedono risposte

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Cani avvelenati a Giarre, è una strage: i residenti chiedono risposte

Redazione  |
martedì 17 Gennaio 2023

A denunciarne la strage i residenti di via La Pira dove sono stati rinvenuti diversi bocconi di carne avvelenati, nascosti nell’erba.

Sale a cinque il bilancio dei cani deceduti per avvelenamento ad Altarello, frazione di Giarre. A denunciarne la strage i residenti di via La Pira dove sono stati rinvenuti diversi bocconi di carne avvelenati, nascosti nell’erba. Ad essere uccisi sono stati quattro randagi, che da tempo avevano trovato rifugio nelle campagne di quell’area, e un cane che era stato portato lì dalla proprietaria. Un sesto cane si troverebbe in condizioni gravi.

Ceni avvelenati: i residenti vogliono risposte

Un episodio su cui i residenti chiedono sia fatta luce. I cani sono morti dopo una lenta agonia, tra immani sofferenze. “L’uccisione di ben cinque cani randagi attraverso l’uso di esche avvelenate desta in tutti noi profonda preoccupazione e angoscia – dichiara il presidente del Consiglio comunale di Giarre, Giovanni Barbagallo – Come rappresentanti delle istituzioni è fondamentale fare il massimo per tutelare queste povere creature e contrastare il randagismo dilagante attraverso la messa in sicurezza e le adozioni. Bisogna inoltre sensibilizzare il più possibile tutti affinché i nostri amici a quattro zampe possano vivere una vita dignitosa e in equilibrio con il nostro mondo. Maltrattare e far morire tra atroci sofferenze un animale è un atto criminale, disumano e odioso, che merita di essere punito con il massimo della pena. Mi auguro che le forze dell’ordine riescano a fare piena luce sull’accaduto assicurando il responsabile o i responsabili alla giustizia. Fin d’ora – conclude Giovanni Barbagallo – posso assicurare che il Consiglio comunale, nell’eventualità di un processo, si costituirà parte civile. Atti di tale crudeltà non possono essere tollerati”.  

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