Cantieri di lavoro ed enti di culto, la Regione supera l' impasse - QdS

Cantieri di lavoro ed enti di culto, la Regione supera l’ impasse

Cantieri di lavoro ed enti di culto, la Regione supera l’ impasse

giovedì 18 Marzo 2021

Coinvolto nell’Isola un centinaio di parrocchie per interventi di piccola manutenzione. Finalmente lo sblocco, risolti i due nodi legati a ricevimento fondi e contributi degli operai

PALERMO – Finalmente tutti i passaggi burocratici sono stati risolti, e i cantieri lavoro per disoccupati in favore degli enti di culto potranno essere completati, a due anni dalla emissione del bando.
È il risultato di un provvedimento adottato in questi giorni dall’assessorato regionale al Lavoro che era atteso da oltre un centinaio di parrocchie dell’Isola.

“In particolare – precisa l’assessore regionale al Lavoro, Antonio Scavonelo stop era dovuto a due nodi che sono stati finalmente sciolti: primo, è stato chiarito che gli enti di culto, essendo enti di diritto privato, possono ricevere le somme semplicemente su un conto corrente dedicato; secondo, è stato definito, dopo un approfondimento con l’Inps, che il corretto inquadramento contributivo del personale di direzione dei cantieri è quello dell’industria edile sino a 15 dipendenti”.

Le azioni sono destinate a disoccupati, ex detenuti ed ex tossicodipendenti in uscita dalle comunità protette, soggetti a rischio di esclusione dal mercato del lavoro per età e scarsa qualificazione professionale. Le candidature sono state presentate ai centri dell’impiego competenti per territorio. Attraverso i cantieri di lavoro vengono realizzati progetti per l’esecuzione e la manutenzione straordinaria di opere di pubblica utilità e di interesse pubblico o sociale. L’avviso 3 del 2018, relativo al finanziamento dei cantieri di lavoro per gli enti culto, aveva una dotazione finanziaria di 20 milioni.

“Ne abbiamo ancora utilizzati soltanto 15 – aggiunge Scavone – con cui abbiamo finanziato lavori per 120 enti di culto. Nei prossimi giorni, grazie ai 5 milioni di economie più ulteriori 10 milioni che apposteremo sulla misura, procederemo alla riapertura dei termini dell’avviso 3”.

La gestione del cantiere sarà responsabilità dell’ente gestore sia dal punto di vista amministrativo-contabile che dal punto di vista tecnico per l’esecuzione dei lavori, oltre che per eventuali controversie contro terzi. Dopo l’emissione del decreto attuativo, gli enti avranno 60 giorni di tempo per avviare le attività. Sarà appunto il centro per l’impiego a fornire l’elenco dei lavoratori da impegnare nel cantiere; lo stesso elenco sarà trasmesso almeno 24 ore prima dell’avvio dei lavori all’assessorato al lavoro, per la dovuta supervisione delle attività.

Sempre per permettere il controllo del progetto, tutto il personale dovrà attestare la propria presenza firmando in un apposito registro delle presenze reso ufficiale dalla vidimazione da parte degli uffici preposti. Sarà presente anche un registro di cassa, anche questo vidimato, in cui andranno riportate tutte le operazioni contabili sia in entrata che in un uscita, in modo da avere un quadro chiaro e sempre aggiornato della effettiva rimanenza di cassa ancora utilizzabile per la gestione del cantiere.

In ultimo, sarà compilato anche un registro dello stato di avanzamento dei lavori, in cui si andrà a segnare il crono programma delle azioni previste e l’effettivo andamento delle varie fasi di lavorazione. Il problema del blocco dei cantieri era stato sollevato nei giorni scorsi dal parroco di Bompensiere, Salvatore Giuseppe Pignatone, che aveva scritto una lettera al presidente della Regione, Nello Musumeci e allo stesso assessore Scavone.

“Con il provvedimento adottato – ha concluso Scavone – risolviamo il problema e consentiamo di fare ripartire anche la parrocchia di Bompensiere potrà ricevere le risorse per effettuare i pagamenti relativi al cantiere di lavoro da poco concluso”.

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