Operazione su scala nazionale contro il caro-benzina: accertamenti intensificati in Sicilia, ma anche in Piemonte, Marche, Abruzzo, Toscana, Puglia, Campania, e nel resto del Paese.
Parte la stretta anti-speculazione sui prezzi dei carburanti con controlli a tappeto, e la Sicilia è tra le regioni interessate dall’azione della Guardia di Finanza. L’iniziativa si inserisce nell’ambito del nuovo dispositivo avviato dal Corpo per contrastare le irregolarità nella determinazione dei costi di benzina e gasolio, in concomitanza con il recente “riallineamento delle accise”, in vigore dal 15 maggio.
Il decreto interministeriale ha previsto una riduzione dell’aliquota della benzina di 1,5 centesimi al litro e, parallelamente, un aumento dell’accisa sul gasolio per lo stesso importo. Un intervento fiscale che, secondo le autorità, potrebbe offrire margini a pratiche speculative da parte di alcuni operatori del settore.
Prezzi del carburante, l’azione della Guardia di Finanza
Per questo, oltre 660 Reparti della Guardia di Finanza sono stati attivati in tutta Italia, con una sorveglianza mirata in Sicilia, Campania, Puglia, Lazio, Lombardia, Piemonte, Calabria, Veneto, Toscana, e in tutte le altre regioni, incluso l’estero. Le attività sono guidate da analisi di rischio centralizzate, e mirano a colpire manovre distorsive nei meccanismi di formazione dei prezzi, nonché la mancata trasparenza nella comunicazione dei costi ai consumatori.
Nel biennio 2023-2024 sono stati eseguiti oltre 20.000 controlli, con 9.728 violazioni accertate, di cui 2.416 per mancata esposizione o difformità dei prezzi, e 7.312 per omessa comunicazione al Ministero delle Imprese e del Made in Italy.
Oltre alla verifica dei prezzi, l’azione della Guardia di Finanza riguarda anche gli aspetti fiscali, il corretto funzionamento degli impianti e la qualità del prodotto venduto. La stretta è destinata a intensificarsi nelle prossime settimane.