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Venerdì di follia nel carcere minorile di Bicocca, detenuti incendiano celle

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Venerdì di follia nel carcere minorile di Bicocca, detenuti incendiano celle

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sabato 12 Febbraio 2022

Due detenuti con presunte problematiche psichiatriche e di tossicodipendenza hanno dato fuoco alle suppellettili delle celle, quattro agenti intossicati

Venerdì di follia, quello appena trascorso, nel carcere minorile Bicocca di Catania. “Colpa e conseguenza della protesta sconsiderata e incomprensibile di due detenuti che hanno appiccato un incendio nella cella dov’erano ristretto, dando fuoco a tutto quello che vi era all’interno”, spiega Calogero Navarra, segretario nazionale per la Sicilia del Sindacato Autonomo Polizia Penitenziaria SAPPE, il primo e più rappresentativo della Categoria.

Cosa è successo

“Venerdì sera, intorno alle 19, si è consumato l’ennesimo grave episodio incendiario, il quarto in un mese. Due detenuti con presunte problematiche psichiatriche e di tossicodipendenza hanno dato fuoco alle suppellettili delle celle: in pochi minuti i fumi tossici hanno invaso tutta la sezione detentiva, rendendo l’aria irrespirabile. Solo il tempestivo e coraggioso intervento del Personale di Polizia ha evitato il peggio; sono state infatti prontamente aperte le celle e portati in salvo i ristretti. Un caro prezzo però è stato pagato dalla Polizia Penitenziaria: ben 4 agenti hanno dovuto far ricorso alle cure presso il P.S dell’ospedale cittadino a causa delle inalazioni di ossido di carbonio. A loro va l’apprezzamento e la solidarietà del Sappe, primo Sindacato del Corpo di Polizia Penitenziaria, che per l’ennesima volta si vede costretto a denunciare le gravi problematiche che assillano ormai da tempo le carceri minorili”.

Per Navarra “i gravi fatti accaduti nel carcere minorile di Catania Bicocca pongono in chiara evidenza l’enorme falla relativa alla gestione dei cosiddetti “detenuti con problemi di carattere psichiatrico”. Il Dipartimento della Giustizia Minorile non può continuare a rimanere inerme davanti a tutto ciò, deve necessariamente sollecitare gli organi politici competenti, affinché vengano finalmente previste e realizzate idonee strutture di comunità per la gestione e cura della suddetta tipologia di detenuti ed evitare così che gli stessi pongano in essere azioni criminose che mettono a repentaglio la vita del Personale e degli altri ristretti. Il Sappe dice veramente basta e da oggi proclama lo stato di agitazione del personale, sino a quando non ci saranno risposte concrete. Il personale merita rispetto e non si può continuare a lavorare in queste assurde condizioni, dove quotidianamente viene messa a repentaglio la propria incolumità.

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