Caro bollette, la Sicilia è a rischio "povertà energetica"

Caro bollette, la Sicilia tra le Regioni più a rischio per “povertà energetica”

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Caro bollette, la Sicilia tra le Regioni più a rischio per “povertà energetica”

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domenica 04 Settembre 2022

Nell'Isola, la frequenza della povertà oscilla tra i 481mila e i 722mila nuclei familiari in difficoltà nell'utilizzo quotidiano di energia. Ecco l'identikit delle famiglie vulnerabili

Sono almeno 9 milioni gli italiani a rischio povertà energetica e la Sicilia è tra le regioni più vulnerabili: la forchetta oscilla tra i 481mila e i 722mila nuclei familiari che non saranno in grado di provvedere al pagamento dei costi derivanti dal consumo di energia.

È l’allarme lanciato dalla Cgia di Mestre sulla base degli ultimi dati disponibili e relativi al Rapporto Oipe 2021. Si tratta di numeri che, secondo l’Associazione, sono sottodimensionati perché calcolati prima dello choc energetico iniziato nella seconda metà del 2021.

Secondo l’elaborazione della Cgia, si stimano in condizioni di povertà energetica i nuclei familiari che non riescono a utilizzare con regolarità l’impianto di riscaldamento d’inverno, quello di raffrescamento d’estate e, a causa delle precarie condizioni economiche, non dispongono o utilizzano saltuariamente gli elettrodomestici ad elevato consumo di energia (lavastoviglie, lavatrice, asciugatrice, aspirapolvere, microonde, forno elettrico, etc.).

fonte Cgia Mestre

La mappa della povertà energetica in Italia: la Sicilia è in seconda posizione

Nel Mezzogiorno la frequenza della povertà energetica è la più elevata d’Italia e interessa tra il 24 e il 36% delle famiglie residenti.

In termini assoluti è la Campania la regione maggiormente in difficoltà: il numero delle famiglie che utilizza saltuariamente luce e gas oscilla tra le 519mila e le 779mila.

Altrettanto critica è la situazione in Sicilia dove la forchetta oscilla tra i 481mila e i 722mila nuclei familiari, e in Calabria che presenta un range tra le 191mila e le 287mila famiglie in difficoltà nell’utilizzo quotidiano di energia elettrica e metano.

Un po’ meno critica, ma comunque con una “vulnerabilità” energetica medio-alta, è la situazione delle altre regioni del Mezzogiorno e di alcune del Centro, che presentano una forchetta che varia dal 14 al 24% delle famiglie residenti: la Puglia (con un numero di nuclei compreso tra i 223mila e gli 383mila), la Sardegna (tra 102mila e 174mila), le Marche (tra 90mila e 154mila), l’Abruzzo (tra 77mila e 132mila) e l’Umbria (tra 53mila e 91mila).

La situazione nel resto della Penisola

La situazione migliora man mano che si risale la penisola. Nella fascia a rischio medio-bassa (tra il 10 e il 14% delle famiglie coinvolte), ci sono il Lazio e alcune regioni del Nord: Piemonte, Liguria, Friuli Venezia Giulia e Valle d’Aosta. Nella fascia più bassa, infine, quella che comprende un numero di nuclei familiari in difficoltà che va dal 6 al 10% del totale, ci sono la Lombardia, il Veneto, l’Emilia Romagna, la Toscana e il Trentino Alto Adige.

Quanto è aumentato il costo dell’energia dal 2021 ad oggi

Nel 2021, a causa degli aumenti scattati a partire dall’ultimo trimestre dell’anno, la bolletta del gas ha raggiunto i 1.162 euro a nucleo familiare, 802 euro quella della luce (per un totale di 1.964 euro a famiglia).

Nel 2022, per effetto dei rincari delle tariffe e nonostante le misure adottate dal Governo per tamponarli, la spesa complessiva per l’energia sale a 2.558 euro a nucleo (1.516 euro per il gas, 1.042 euro per la luce).

Colpiti artigiani e autonomi

L’aumento esponenziale dei prezzi delle bollette prevista per il prossimo autunno potrebbe peggiorare notevolmente la situazione economica di tantissime famiglie, soprattutto quelle composte da lavoratori autonomi: il 70% degli artigiani e dei commercianti lavora da solo, ovvero non ha né dipendenti né collaboratori familiari, e moltissimi artigiani, piccoli commercianti e partite Iva stanno pagando due volte lo straordinario aumento registrato in questi ultimi 6 mesi dalle bollette di luce e gas.

La prima come utenti domestici e la seconda come piccoli imprenditori per riscaldare, raffrescare ed illuminare le proprie botteghe e negozi. E nonostante le misure di mitigazione introdotte in questi ultimi mesi dal Governo Draghi, i costi energetici sono esplosi, raggiungendo livelli mai visti nel recente passato. 

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