Caro energia, valanga di domande per i contributi alle imprese agricole - QdS

Caro energia, valanga di domande per i contributi alle imprese agricole

Michele Giuliano

Caro energia, valanga di domande per i contributi alle imprese agricole

giovedì 12 Ottobre 2023

Sono oltre 27 mila le istanze presentate in risposta all’avviso della Regione siciliana. Gli aiuti per gli aumenti dei costi sostenuti dalle aziende per elettricità e carburante

PALERMO – I costi energetici sono ormai diventati insostenibili per molte aziende siciliane che lavorano nel settore agricolo, che sia la produzione o la commercializzazione dei prodotti. E lo dimostrano le migliaia e migliaia di istanze presentate in risposta all’avviso della Regione “Aiuto temporaneo eccezionale per il caro energia alle imprese agricole e alle imprese di trasformazione e commercializzazione di prodotti agricoli particolarmente colpiti dalla crisi del conflitto russo-ucraino”.

Caro energia, le richieste di aiuto sono state distribuite su 3 linee

Linea A

La prima, la linea A, per la quale sono state presentate 26 mila domande, è pensata per le imprese attive nella produzione primaria. Verrà rilasciato un aiuto forfettario per ogni litro di carburante agricolo prelevato, fino ad un massimo di 20.000 euro per ciascuna impresa. L’aiuto da concedere sarà commisurato ai prelievi di carburante effettuati nell’anno 2022. Il quantitativo di carburante prelevato sarà acquisito tramite il sistema informativo “Uma Sicilia” sulla piattaforma Quadrifoglio.

Linea B

Per la linea B sono state ricevute 400 domande, presentate dalle imprese attive nella trasformazione e commercializzazione. Anche in questo caso, sarà devoluto un aiuto forfettario calcolato sulla base della “differenza tra il costo dell’energia (elettrica e gas) nell’anno solare 2022 e il costo nell’anno solare 2021” fino ad un massimo di 100 mila euro per ciascuna impresa.

Linea C

In ultimo la linea C, con circa 800 domande presentata, relativa alle imprese attive nella produzione primaria. Anche in questo caso, gli interventi di aiuto sono finalizzati a compensare “la differenza tra il costo energetico 2022 e il costo energetico 2021”, fino ad un massimo di 20.000 euro per ciascuna impresa e un minimo di 500 euro.

L’avviso esce a seguito delle delibere di giunta 561 e 563 del 2 dicembre 2022, che hanno permesso la riprogrammazione delle risorse disponibili da destinare al finanziamento di misura di sostegno alle imprese, in modo da permettere un intervento economico straordinario per l’agricoltura e la trasformazione agroalimentare in Sicilia, attribuendo al dipartimento regionale dell’agricoltura 70 milioni di euro. Le istanze saranno istruite dagli ispettorati provinciali dell’agricoltura, che trasmetteranno gli elenchi per la liquidazione dopo avere completato i controlli e deciso eventuali riesami da presentare agli Ipa (ispettorati provinciale per l’agricoltura, ndr) competenti.

L’avviso nasce dalla constatazione che tutta la filiera dell’agricoltura, a partire dalle campagne, è stata duramente colpita nel corso del 2022 da un aumento dei costi di produzione e a lavorare in una condizione di reddito negativo per effetto del caro energia. Sono stati registrati aumenti dei costi che vanno dal +170% dei concimi, al +90% dei mangimi, al +129% per il gasolio. La forte domanda commerciale e l’aumento dei prezzi dell’energia hanno portato a un aumento dei costi di trasporto e si sono aggiunti ai problemi della catena di approvvigionamento, con ripercussioni che non sono solamente legate a “tariffe di trasporto più elevate”, ma che si estendono anche alle conseguenze dei ritardi nelle forniture commerciali, come nel caso delle spedizioni di chip per computer e parti di macchine, che minacciano “la capacità degli agricoltori di mantenere e far funzionare le attrezzature di produzione”.

In merito all’incremento dei costi, il documento Crea, il Consiglio per la ricerca ed economia in agricoltura, intitolato “Agroalimentare e guerra: gli effetti sui costi e sui risultati economici delle aziende agricole italiane” attesta un aumento del costo medio nazionale di oltre il 54% con la previsione di stima che prevede su base nazionale un reddito netto negativo.

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