Il 20 ed il 21 settembre si terrà a Palermo la terza edizione del “Disability Pride”, l’evento nato come movimento internazionale e ormai radicato anche in Italia, che per l’assessore comunale Mimma Calabrò afferma essere “non solo momento di festa, ma strumento concreto per rendere sempre più inclusiva la nostra città”.
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L’incontro tra l’assessore alle Politiche sociali del Comune di Palermo e gli organizzatori del “Pride” dedicato alle disabilità “è stata l’occasione per discutere e definire i dettagli operativi, dal programma delle attività alla logistica, con una particolare attenzione all’accessibilità degli spazi e al coinvolgimento della comunità in quello che sarà un momento di grande visibilità e riflessione sui temi della disabilità a 360°”. Così l’assessore Calabrò sulla due giorni di eventi che “deve essere vissuto come uno strumento concreto per cambiare prospettive, far emergere tutte le criticità che vanno affrontate per rendere sempre più inclusiva la nostra città”.
La “Disability Card”, un progetto europeo che compie dodici anni
Il tema della disabilità è stato affrontato, anni addietro, da una comunità europea al tempo meno intenta alla belligeranza e più attenta al welfare ed all’inclusività. Da questo impegno era nato il regolamento dell’Unione europea 1381/2013 che “appena” sette anni più tardi veniva posto in attuazione con decreto dell’allora presidente del Consiglio dei ministri Giuseppe Conte. Il Regolamento, per il quale veniva data attuazione nel nostro paese con pubblicazione dei decreti attuativi nel dicembre del 2021, rendeva finalmente operativo il rilascio – anche in Italia – della “Carta europea della disabilita”. La Carta, rilasciata dall’Inps, non ha il solo scopo di attestare, fine a se stesso, lo stato di disabilità del titolare ma di rendere più semplici ed accessibili servizi e benefici per persone con disabilità. Esibendo la Carta europea della disabilità, la persona disabile può avere accesso agevolato a beni e servizi senza dover attestare certificazioni, compilare moduli ed avere a che fare con altre barriere burocratiche. Per attivare tali servizi però servono opportune convenzioni, quindi la Carta in sé non è un passepartout.
La carta adesso c’é, manca dove usarla
L’istituzione della Carta, con conseguenti servizi a margine, è stata finanziata con 4,5 milioni di euro ripartiti in interventi negli anni che andavano dal 2019 al 2021, inclusa la stampa del documento, la promozione delle convenzioni e tutto il resto.
Per il resto, dovevano poi provvedere le amministrazioni pubbliche locali e quelle private. La Sicilia, su questo fronte, non è maglia nera come spesso accade. Anzi, paradossalmente appare forse tra le Regioni più virtuose. Ma questo solo perché ad oggi in Italia solo una trentina di Comuni ha sottoscritto convenzioni per la Carta europea della disabilità. Con i suoi quattro Comuni, la Sicilia risulta quindi non ultima tra le Regioni di uno Stato che ai disabili pensa poco o nulla. “Il Pride – ha giustamente affermato ieri l’assessore alle Politiche sociali del Comune di Palermo, Mimma Calabrò – deve essere vissuto come uno strumento concreto per cambiare prospettive, far emergere tutte le criticità che vanno affrontate per rendere sempre più inclusiva la nostra città”, perché “la disabilità non riguarda solo chi ne è direttamente coinvolto, ma le famiglie e più in generale l’intera comunità”.
In Sicilia 4 comuni su 391 hanno sottoscritto la convenzione
In Sicilia soltanto i Comuni di Delia, Favignana, Melilli e Monreale hanno sottoscritto convenzioni per la Carta europea della disabilità. Sono quindi solo un comune, rispettivamente, in provincia di Caltanissetta, Trapani, Siracusa e Palermo. Quattro Comuni su 391. La convenzione sottoscritta dal Comune di Delia, in provincia di Caltanissetta, richiama il principio del regolamento Ue del 2013 cui è stato dato impulso nel 2020 in Italia con alcune agevolazioni ed il riconoscimento della Carta. Vengono concessi quindi accessi gratuiti o a prezzo agevolato, accessi prioritari e facilitati in aree riservate durante gli eventi pubblici comunali ed anche l’accesso gratuito al servizio di trasporto comunale nelle ore antimeridiane per la frequentazione dei centri diurni. Inoltre, il Comune di Delia riconosce priorità nell’accesso ai propri uffici ed alle farmacie presenti sul territorio comunale ai titolari della Carta europea della disabilità. In linea di massima anche Favignana, Melilli e Monreale, con qualche accesso gratuito a musei e spazi espositivi e la priorità nei propri uffici.
Disability card sui treni e nei supermercati, assenti le grandi città siciliane
Anche Trenitalia aderisce alla convenzione concedendo ai titolari di Disability Card che necessitano di accompagnatore o di maggiore intensità di sostegno la gratuità del viaggio per l’accompagnatore del titolare, per i viaggi su tutto il territorio nazionale e quindi valido anche in Sicilia. Il titolare della carta pagherà regolare biglietto. Fatta eccezione per una catena di sale cinematografiche – con cinema a Roma, Napoli e Brindisi – ed uno tra i più noti parchi divertimento d’Italia, tra i soggetti privati ad aver sottoscritto convenzioni per la Disabilty Card resta poi soltanto un marchio nazionale di supermercati che in Sicilia non è tra i più diffusi.
Sul sito del Ministero per le disabilità, che è un ministero senza portafogli in capo alla Presidenza del Consiglio dei ministri, nel magro elenco delle convenzioni attive e di quelle in fase di stipula, aggiornato peraltro al dicembre dello scorso anno, non compaiono i grandi Comuni siciliani. Nessuna convenzione attiva quindi per il capoluogo di Regione, né per Catania, Messina, Trapani, Enna, Caltanissetta, Ragusa, Siracusa.

